La vendetta del traduttore

~ Brice Matthieussent

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    Titolo:La vendetta del traduttore
    Autore:Brice Matthieussent
    Anno:2012
    Editore:marsilio
    Pagine:368
    Descrizione:
    http://www.marsilioeditori.it/libri/scheda...-del-traduttore
    Un beffardo traduttore si ribella al libro mediocre che sta traducendo e lo cancella progressivamente moltiplicando ed espandendo le note a piè pagina, le famose N.d.T, che usa per dare voce al disgusto che gli provoca il romanzo, al disprezzo che nutre per il suo autore e soprattutto per riferire le ferite inflitte al testo: prima elimina aggettivi e avverbi superflui, poi paragrafi e infine intere pagine, facendo spazio alle proprie considerazioni, sogni, digressioni.
    Ma i protagonisti di Translator’s Revenge, il romanzo americano tradotto in modo così poco ortodosso, s’insinuano inesorabilmente nel testo che leggiamo: Abel Prote, noto e irascibile scrittore francese sul viale del tramonto, autore di un romanzo intitolato (N.d.T), e David Grey, il giovane traduttore newyorkese che ama travestirsi da Zorro, il “vendicatore mascherato”, che lo sta traducendo in inglese.
    E’ un vero e proprio romanzo nel romanzo che prende corpo, costellato di passaggi segreti, amore, odio, tradimenti, colpi di scena. Finché il traduttore trionfa sull’autore e s’insedia nella parte alta della pagina per proseguire meglio la propria storia.
    Brice Matthieusent, utilizzando con virtuosistica maestria ogni sorta di artifici e giochi d’artificio letterari, sviluppa una riflessione su cosa lega un traduttore all’autore che traduce (e la traduzione al testo originale) in un romanzo al tempo stesso sofisticato e divertente, colto e trascinante, un gioco di specchi e scatole cinesi che sarebbe piaciuto a Georges Perec e Raymond Queneau ed è stato un caso letterario in Francia.
    «La vendetta del traduttore è un riscatto collettivo. E’ l’antro dentro il quale si nascondono milioni e milioni di parole taciute dai traduttori nei confronti dei libri che si trovano per le mani... Brice Matthieussent ha fatto quello che qualunque traduttore è tentato di fare una, mille volte, ma non lo fa mai: riscrivere, manipolare, buttare nel cestino. Eppure, il risultato che la sua vendetta raggiunge non è distruzione. Anzi. E’ inventiva, novità, fonte di stupore» Elena Loewenthal

    «Che bel gioco di specchi! si esclama chiudendo il romanzo d'esordio di Brice Matthieussent» Le Monde

    «Un grande e virtuosistico romanzo dove la Z di Zorro segnala vendetta del traduttore mascherato» L'Humanité
     
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    Quanto era bello questo libro sulla carta.
    Quanto era bella l'idea, i commenti di chi l'ha letto, il potenziale. La copertina. La carta, magari.
    Ma che nervi, che fastidio. Una roba allucinante, spocchiosa come solo gli autori francesi sanno essere. "un grande virtuosismo", che tradotto significa un autore che se la canta e se la suona, fa un lavoro solo per se stesso e per dimostrare quant'è bello quant'è bravo quanto se ne frega del lettore che poverino deve sorbirsi questo allucinante viaggio nell'ipertrofico ego dello scrittore.
    Perché il lettore non conta.

    Abbandonato dopo 40 pagine.
     
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1 replies since 10/2/2015, 12:29   35 views
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