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Titolo: La casa sull'abisso
Autore: William H. Hodgson
Anno: 1908
Editore: Newton Compton (1 gennaio 2007)
Pagine: 154 pagine
Descrizione: La cantina della casa che si protende sull'abisso porta in un'altra dimensione, in un altro tempo e in un altro spazio. Ci troviamo in un non-luogo dove tutto è già avvenuto e dove, ovviamente, sono presenti dei mostri i quali, provenendo dall'interno della casa che costituiva il baluardo contro il pericolo, indicano invece che una salvezza, peraltro assai improbabile, è altrove, al di fuori. Chissà che quella casa sull'abisso non sia poi il nostro mondo?
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Un manoscritto viene rinvenuto da due campeggiatori sul ciglio a un misterioso abisso. Il manoscritto parla delle vicende della casa che sorgeva, decenni prima, in quello stesso luogo e di cui è rimasta soltanto una minima traccia. L'espediente è divertente, i primi due terzi della storia si leggono molto bene e a tratti sono davvero avvincenti. L'elucubrazione dell'ultimo terzo è un qualcosa di terrificante (per la noia), ma non si può chiedere tutto. A tratti lo stile mi ha fatto pensare al poco che ho letto di Poe. Non male, comunque.
Voto: 3/5
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Ho letto che, più che poe, questo libro ha ispirato Lovecraft....
Sono curiosa, l'ho iniziato da poco anche io, vediamo un po'..... -
N. Zyme.
User deleted
mi pare di averlo letto due volte, una in prima adolescenza, mi piacque tantissimo. La seconda volta lo trovai gradevole ma meno eccitante... ma era quello dei cinghialoni? 
me lo dovrei rileggere...
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Esseri-suino, prego...
Preferiscono essere chiamati così.... -
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Letto anche io, così mi sono tolta il primo titolo della sfida horror (da me proposto oltretutto). A me è piaciuto anche se confermo che un terzo del libro è in realtà un pappone illeggibile: non è una visione mistica e delirante, è un'allucinazione noiosissima, lunghissima e assolutamente oltre ogni umana comprensibilità. Ci stava anche come discorso, ma lungo 5 pagine e non 5 capitoli!! Veramente una tortura.
Eppure nonostante l'intervallo da taglio di vene il finale ha recuperato un po'.
Non male, merita la lettura (magari con l'avanti veloce nel pippone spaziale).. -
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Biting's excellent.
It's like kissing.
Only there's a winner.
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Riporto quanto scritto or ora su Goodreads...
La prima volta che lessi questo racconto fu alla fine degli anni '70. Era contenuto in una antologia Universo a sette incognite che avevo preso in biblioteca e, probabilmente perché erano i primi del loro genere che leggevo, i racconti di Lovecraft, Hodgson e Machen divennero i miei favoriti.
Ho riletto il terzetto di racconti più volte durante gli anni e, ad ogni rilettura, la comprensione di cosa mi aveva affascinato.ai tempi si fa sempre più sfumata.
Adesso come adesso La casa sull'abisso ha perso buona parte della sua attrattiva.
Il racconto continua a piacermi nella sua struttura di "diario ritrovato e riportato dagli scopritori occasionali all'autore dell'opera che si limita a trascriverlo", ma se la storia si fosse limitata all'assalto degli esseri-suino e all'abisso forse continuerebbe a piacermi ancora oggi.
Tutta la parte onirica, una via di mezzo tra un viaggio nel futuro estremo con la macchina del tempo di Wells e la descrizione di un aldilà più che altro confuso, risulta solo assurda alla luce delle conoscenze scientifiche attuali che, per quanto si provi, non riescono a farsi scalzare dalla noia e prolissità del racconto.
Se tutta questa parte fosse stata illeggibile sarebbe stata meglio... mentre sarei stata più curiosa di sapere che fine ha fatto la sorella, svanita nel nulla dopo la vicenda onirica o, forse, ero troppo annoiata per aver notato il suo destino?
Tre stelle quindi, due per il racconto-suino e una per il ricordo delle prime letture.. -
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L'ultima parte è abominevole, ma il racconto-suino è davvero avvincente... .
