La verità sul caso Harry Quebert

~ Joel Dicker

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    Titolo: La verità sul caso Harry Quebert
    Autore: Joel Dicker
    Anno: 2012
    Editore: Bompiani
    Pagine: 779 pagine
    Descrizione:
    Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.
    ----------------
    Mi aveva incuriosito appena uscito dato il grande successo ottenuto, ma l'ho letto solo di recente. La storia è abbastanza intrigante, qualche personaggio è ben riuscito, e sicuramente le più di 700 pagine scorrono che è un piacere. Ho letto di meglio (anche perché qualche colpo di scena mi è parso un po' "telefonato"), ma lo vedo bene a tenere compagnia nelle serate invernali...
     
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    a me il grande successo fa l'effetto opposto, spero sia più carino dei labirinti che ti piacciono tanto! muahahahahh
     
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    Questo libro mi ha appassionato e incuriosito abbastanza, infatti non vedevo l'ora di sapere come finisse. La storia l'ho trovata molto incasinata, cosa che se perdi un pezzo salta tutto e non capisci più niente,e interessante ma il finale me lo aspettavo diverso. I colpi di scena non mancano. Il rapporto di amore-odio tra Marc e il sergente l'ho trovato molto divertente. Uno degli aspetti che mi hanno lasciata perplessa lo metto sotto spoiler.
    Come ha fatto Nola a non accorgersi che non era Harry a rispondere alle sue lettere ma un'altra persona? Ricopiando a macchina il manoscritto non conosceva la sua calligrafia? Non notava il tratto diverso? Forse mi sono persa qualche pezzo :o

    Su goodreads ho messo 4 stelle su 5 perché comunque la storia è molto interessante e ti tiene incollato al libro.
     
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    Ne sto parlando questi giorni con altri su un forum e mi sono accorto che non avevo commentato qui. L'ho letto quest'estate, ritengo che la trama sia ai livelli di molti altri thriller e in effetti incuriosisce. Però ho notato nello stile e nella struttura diversi punti deboli. Ci sono davvero troppi fattori, minori ma anche importanti, che rovinano un po' l'opera nel complesso. Un mio amico ha detto che sembra un romanzo per bambini, in effetti alcuni espedienti fanno troppo leva sulla sospensione dell'incredulità e appaiono così ingenui tanto da dire l'impressione che solo un bambino non le noterebbe.
    Un caso è quello citato da Dejanina in spoiler, ma ce ne sono molti altri anche ben più evidenti.

    In conclusione una lettura non noiosa ma neanche così avvincente come avrebbe potuto essere, la curiosità rimane, ma sono rimasto un po' infastidito da troppi espedienti mal realizzati e qualche forzatura. Non so se dipenda dall'età o dalla nazionalità dell'autore, ma con i thriller, che non sono sicuramente il mio genere preferito, sono abituato a qualcosa di più.
     
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    Avevo iniziato a vedere la serie ma poi io con le cose in tv ho un problema cronico quindi ho deciso di iniziare a leggere il libro. Bè, le prime due puntate della serie erano decisamente meglio.
    Comunque è un classico libro che si legge da solo, soprattutto verso la fine quando non se ne può più.
    E' un libro incongruente, con troppa carne al fuoco che l'autore secondo me non riesce a maneggiare bene fino alla fine.
    Troppi 'colpi di scena' e alcune cose assolutamente non preparate, un paio di paraculate ben concertate e troppo twin peaks aleggiante nell'aria.

    spoiler per chi l'ha letto sulle tantissime incongruenze e perché come thriller non sta in piedi secondo me!
    Norman Kellergan o Nola Palmer?
    Personaggio veramente insopportabile e fasullissimo, eccessivo, stucchevole nella normalità e improbabile nella psicosi.

    La storia della madre NON REGGE, "io non ti ho detto che la madre la picchiava ma che lei diceva che la madre la picchiasse, non ti ho detto la verità perché PENSAVO CHE LA SAPEVI" (cosa detta dall'amica di Nola a Marcus: certo, perché è OVVIO che se Marcus sta indagando su Nola debba sapere che è pazza. Lo DEVE sapere, è scontato. O nelle ricostruzioni 1975 , l'amica che quando Nola dice che è la madre 'lascia cadere l'argomento'.. perchè è normale.)

    Altra cosa stupida: La cosa che la ragazzina girava con 10 kg di macchina da scrivere nello zaino avanti e indietro per circa 5/6 miglia (8 km?) visto che lei sta a Aurora e lui nel nulla (dicono più volte che Goose Cove è a diverse miglia da Aurora). LO GI CO.

    Altra cosa stupida: lei che trascrive il manoscritto e non ha dubbi sulla calligrafia.

    Altra cosa stupida: loro che non parlano mai delle lettere che si scambiano per tutta l'estate.

    Poi: quale è il movente dell'omicidio, per prima cosa???? E la telefonata dell' "amabile vecchietta di 61 anni" poi contestualizzata alla luce dei fatti??

    E infine: perché non seppelliscono il tipo accanto a lei ma lo fanno sparire? perché non li fanno saprire insieme? o perché non incolpano lui, hanno l'occasione d'oro per chiudere tutta la vicenda!


    che nervi!
     
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    CITAZIONE (Dejanina;F~ @ 23/7/2015, 20:34) 
    Questo libro mi ha appassionato e incuriosito abbastanza, infatti non vedevo l'ora di sapere come finisse. La storia l'ho trovata molto incasinata, cosa che se perdi un pezzo salta tutto e non capisci più niente,e interessante ma il finale me lo aspettavo diverso. I colpi di scena non mancano. Il rapporto di amore-odio tra Marc e il sergente l'ho trovato molto divertente. Uno degli aspetti che mi hanno lasciata perplessa lo metto sotto spoiler.
    Come ha fatto Nola a non accorgersi che non era Harry a rispondere alle sue lettere ma un'altra persona? Ricopiando a macchina il manoscritto non conosceva la sua calligrafia? Non notava il tratto diverso? Forse mi sono persa qualche pezzo :o

    Su goodreads ho messo 4 stelle su 5 perché comunque la storia è molto interessante e ti tiene incollato al libro.

    Infatti!!!!
    Il tuo dubbio in spoiler secondo me smonta tutta la storia....

    CITAZIONE (absolute @ 26/8/2016, 19:51) 
    Ne sto parlando questi giorni con altri su un forum e mi sono accorto che non avevo commentato qui. L'ho letto quest'estate, ritengo che la trama sia ai livelli di molti altri thriller e in effetti incuriosisce. Però ho notato nello stile e nella struttura diversi punti deboli. Ci sono davvero troppi fattori, minori ma anche importanti, che rovinano un po' l'opera nel complesso. Un mio amico ha detto che sembra un romanzo per bambini, in effetti alcuni espedienti fanno troppo leva sulla sospensione dell'incredulità e appaiono così ingenui tanto da dire l'impressione che solo un bambino non le noterebbe.
    Un caso è quello citato da Dejanina in spoiler, ma ce ne sono molti altri anche ben più evidenti.

    In conclusione una lettura non noiosa ma neanche così avvincente come avrebbe potuto essere, la curiosità rimane, ma sono rimasto un po' infastidito da troppi espedienti mal realizzati e qualche forzatura. Non so se dipenda dall'età o dalla nazionalità dell'autore, ma con i thriller, che non sono sicuramente il mio genere preferito, sono abituato a qualcosa di più.

    Concordo su tutto.
    Mi ha lasciato con una tale sensazione di fastidio...
     
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    Oramai ricordo vagamente la trama. Ma la cosa che mi lascia ancora più perplesso è che abbia avuto così tanto successo da farne una serie tv. Ora, di thriller ne pubblicano a centinaia e questo non è il peggiore in circolazione, ma ce ne sono sicuramente decine ben più interessanti e meritevoli, non mi capacito che questo abbia avuto tanto successo. Non parlerò mai bene de Il Codice Da Vinci, ma ne vale mille di Harry Quebert.

    Tra l'altro ho letto il romanzo successivo di Dicker, forse è migliorato nella scrittura ma rimane a livelli mediocri, secondo me. Insomma è il solito caso letterario inspiegabile per me ma che probabilmente deve la sua fama ad un buon marketing.
     
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    Io ho un problema per cui se guardo prima la serie tv o il film non riesco a leggere il libro da cui sono tratti (a meno che le trasposizioni siano evidentemente campate in aria e non abbiano niente a che vedere col libro, come Lo hobbit, o che l'essenza del libro più che nella storia in sé stia nel modo in cui viene raccontata). Con La verità sul caso Henry Quebert mi è capitato di vedere prima la serie tv, dunque difficilmente mi interessero' al libro. Devo dire che mi è piaciuta più che altro per via dei colpi di scena. Come trama ha parecchi buchi e alcune cose poco credibili. Per esempio: perché il poliziotto che indaga sulle indagini si accolla quell'insopportabile figlio di papà, che tra l'altro è anche amico del principale sospettato, e gli fornisce le informazioni sul caso come se fosse un collega? Mi pare adatto per qualche ora di intrattenimento, ma niente di più.
     
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    CITAZIONE (Erete @ 4/12/2019, 20:55) 
    Io ho un problema per cui se guardo prima la serie tv o il film non riesco a leggere il libro da cui sono tratti (a meno che le trasposizioni siano evidentemente campate in aria e non abbiano niente a che vedere col libro, come Lo hobbit, o che l'essenza del libro più che nella storia in sé stia nel modo in cui viene raccontata). Con La verità sul caso Henry Quebert mi è capitato di vedere prima la serie tv, dunque difficilmente mi interessero' al libro. Devo dire che mi è piaciuta più che altro per via dei colpi di scena. Come trama ha parecchi buchi e alcune cose poco credibili. Per esempio: perché il poliziotto che indaga sulle indagini si accolla quell'insopportabile figlio di papà, che tra l'altro è anche amico del principale sospettato, e gli fornisce le informazioni sul caso come se fosse un collega? Mi pare adatto per qualche ora di intrattenimento, ma niente di più.

    Eh sì, anche nel romanzo è così. Io non ho finito di vedere la serie per cui non so se sono riusciti ad aggiustare alcune delle incongruenze mastodontiche del libro... Ma mi pare di capire che quelle "di base" purtroppo sono insanabili
     
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    Mi è piaciuto, intrighi di provincia, un confronto diretto tra anni '70 e anni 2000, lo scoprire che il tuo amico non è chi conosci. Dai, un bel libro, forse un po' lunghetto, ma scorre.
     
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    La lunghezza non è un problema. Lo stile è un po' piatto ma ammetto che in effetti "scorre", d'altronde vuole essere un thriller ed è metà del lavoro renderlo scorrevole. Il problema è la trama e il modo in cui vengono strutturati i colpi di scena che risultano così forzati da superare la sospensione dell'incredulità (che comunque è sempre meglio non richiedere nei thriller, figurati quando si esagera). Ci sono buchi di trama, forzature dei personaggi e loro reazioni, cambi repentini di atteggiamenti puramente in funzione dell'intento narrativo dell'autore. Come ho detto non è tra i peggiori thriller che abbia letto, ma di sicuro non è un buon thriller. La storia di base aveva potenziale, proprio per il confronto tra i due periodi temporali, purtroppo però è stato fatto in maniera forse un po' superficiale e immagino sia dovuto all'inesperienza dell'autore (mi pare fosse il suo primo libro). Ho letto il libro successivo e per quanto la trama mi interessasse molto meno l'ho trovato meno fastidioso, evidentemente un miglioramento c'è stato. Ma un po' perché mi sembra un europeo che vuole imitare gli americani, un po' perché negli ultimi anni ci sono scrittori scandinavi che sfornano thriller molto più avvincenti (andiamo, persino Faletti ha scritto un thriller migliore di questo), non mi spiego il successo di un prodotto mediocre come questo. Che poi esistano centinaia di thriller peggiori, siamo d'accordo, ma a volte è proprio un mistero, per me, come nascano questi fenomeni del momento.
     
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    be', mettere Patrick Dempsey sulla copertina ha aiutato un po' a tenerlo in vita. :)

    P.S. anche i francesi non sono male coi thriller, vedi Grangé e Thilliez. E anche la nostra Ilaria Tuti non è niente male!
     
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    Complice l'entusiamo per Un animale selvaggio mi approccio alla prima pubblicazione visto che gli altri libri scritti richiamano a questo primo, quindi mi tocca.
    La cosa sa un po' di brodo allungato, ma si vedrà.
     
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