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Titolo: Neve
Autore: Maxence Fermine
Anno: 1999
Editore: Bompiani
Pagine: 107
Descrizione:
Giappone, fine Ottocento. Yuko, diciassettenne ribelle, lascia la famiglia per diventare poeta. Ma la sua poesia, dedicata interamente alla neve, è troppo bianca, e per imparare a darle colore Yuko deve seguire gli insegnamenti del vecchio poeta Saseki, ormai divenuto cieco. Saseki, attraverso il racconto della sua passione per Neve, una ragazza bellissima venuta dall'Europa e scomparsa mentre cercava di attraversare un precipizio sospesa su una fune, insegna a Yuko la forza e la potenza dell'amore. E con questo insegnamento Yuko diverrà non solo un grande poeta ma - cosa più importante - un essere umano capace di amore.. -
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Questo libro mi è piaciuto molto. Scrittura 'delicata', romantica ma senza entrare nel banale. Pieno di intrecci che alla fine si sgarbugliano rivelando un finale emozionante. . -
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Letto nel 2010... CITAZIONEMi capita sempre più speso di trovare forti legami tra la letteratura francese e quella giapponese, sia come stile che come argomenti trattati, pur considerando le diversità storiche e sociali dei due paesi.
In questo piccolo libro (evitando di parlare del prezzo eccessivo, considerando le poche pagine presenti) la similitudine è ancora più presente.
L'autore è francese, ha viaggiato in Nord Africa e vive attualmente sulle alpi francesi... non sembra avere contatti particolari con il Giappone, ma nel descrivere i luoghi, la tradizione e la poesia sembra quasi di leggere un autore del Sol Levante.
Si parla di Haiku (genere poetico che non capisco e che mi riusulta quasi sempre assurdo) e della crescita artistica del protagonista che, sminuito da un grande artista della corte dell'Imperatore perché non è in grado di rappresentare altri colori che non il bianco nella sua poesia, parte in viaggio per raggiungere il poeta che invece i colori li domina con passione.
Yuko, il protagonista, ha trovato la usa musa ispiratrice nella neve... bianca, candida negazione di ogni colore.
Soseki, grande artista (ex samurai, poeta, pittore, ballerino e calligrafo... se non sai fare tutto questo, non sei un vero artista), dipinge e scrive in un mondo colorato, pur essendo cieco.
A collegarli Neve... sia intesa come elemento fisico, che come Neve, funambola francese, moglie di Soseki, morta durante il tentativo di attraversare le montagne camminando su un filo.
Poetico e etereo, questo breve racconto dice tutto e non dice nulla. Tutto è nelle mani del lettore... se è in grado di immergersi nella semplice difficoltà dei versi e della filosia giapponese, riuscirà a cogliere le innumerevoli sfumatore di colore nascoste nella bianca distega gelata. Se non ne sarà in grado, saranno solo soldi spesi per nulla e, come capita spesso con le opere giapponesi, non ci sarà una via di mezzo.
Fortuna che scrissi qualcosa all'epoca... perché non lo ricordo più.. -
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mamma mia che vergogna.. a fare le recensioni e i commenti sono penosa o.o XD . -
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Le mie di solito sono meno elaborate... si vede che ero in un momento buono. .