OGM tra leggende e realtà

~ Dario Bressanini

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    Titolo: OGM tra leggende e realtà. Chi ha paura degli organismi geneticamente modificati?
    Autore:Dario Bressanini
    Anno: 2009
    Editore:Zanichelli
    Pagine: 224
    Descrizione:
    Quali piante geneticamente modificate si coltivano nel mondo, e perché? Le mangiamo anche noi? Chi guadagna dalla brevettazione di nuove forme di vita vegetali? È vero che gli OGM sono sterili? E che cos'è il gene terminator? Sono tutte domande a cui questo libro dà risposta cercando di fare chiarezza su un tema delicato, dove è difficile districarsi tra realtà e leggende e sfuggire alle secche di un dibattito spesso disinformato. Chi vuole cucinare i funghi deve imparare a riconoscerli, per distinguere le specie prelibate da quelle tossiche. Lo stesso vale per gli organismi geneticamente modificati: soltanto conoscendoli e giudicandoli caso per caso possiamo capire se siano utili o dannosi, e se valga davvero la pena di produrli e di usarli.



    Potete leggere questo libro grazie all'iniziativa
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  2. N. Zyme
     
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    Appunti in itinere:

    Ho un mal di testa inimmaginabile perché mi sono
    a) incazzata tantissimo (me lo passate il termine colorito?) per la storia del riso arricchito in vitamina A e dell'opposizione di Greenpeace
    b) soffermata un intero pomeriggio a pensare al perché alcune persone che hanno argomentazioni interessanti abbiano definito gli OGM come "irredimibili"
    c) scervellata per superare lo shock dello scoprire la stimabile persona un oppositore degli OGM e per dirimere l'annosa questione del rapporto del capitale con il progresso tecnologico.

    Il risultato è che, al netto delle considerazioni che vedono gli OGM come un mezzo per "produrre di più, aumentare il profitto", per me si tratta di una tecnologia imprescindibile: impossibile tornare indietro, come per l'energia elettrica. L'annoso problema consta nel fatto che la tecnologia non è neutra e risente dei rapporti di forza in atto e dell'accentramento dei capitali che direziona l'avanzamento tecnologico. Ma qualsiasi produzione risente dei rapporti di forza: ormai gli OGM ce li abbiamo e ce li teniamo. Non credo che siano necessari in ogni campo (produrre di più non è una soluzione se la produzione è accentrata solo in certi paesi del mondo, e il guadagno solo nelle mani di pochi produttori, es. multinazionali o comunque chi ripropone lo stesso circolo vizioso di questo modello economico: creazione di bisogno > aumento della produzione > aumento del profitto > necessità di creare ulteriore bisogno per creare più profitto).
    Eppure mi sembra miope non riconoscere gli indubbi vantaggi es. del golden rice se utilizzato in maniera no profit. L'opposizione di Greenpeace sul fatto che si tratti di un palliativo è sensata, ma di palliativi c'è anche bisogno: sarebbe come condannare Medici Senza Frontiere perché col suo intervento non incentiverebbe la formazione di medici locali o la costruzione di ospedali con fondi dei paesi interessati.
    Questo anche al di là del fatto che parlare di "OGM" in maniera tanto generica non ha alcun senso, visto che la tecnologia ha una vasta applicazione.

    Comunque ancora non ho finito.
     
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    Perché il riso arricchito dovrebbe essere solo un palliativo piuttosto che una soluzione? Provando a fare delle assunzioni mi viene da supporre che l'opposizione di Greenpeace possa trovare fondamento solo spostando il problema dal trovare un metodo per alleviare una carenza alimentare in una determinata regione, al trovare una soluzione per risolvere le cause che motivano quella determinata carenza. Adesso questo a me, e da quel che scrivi penso anche a te, sembrerebbe un ragionamento assurdo, visto che una mancanza, nel sistema economico e produttivo attuale, non si risolve sicuramente spostando materie prime da una parte del mondo all'altra.
    Se mi sono allontanato dal discorso correggimi pure, non conosco la questione nei particolari ma sono molto interessato.

    Che comunque, spostandomi su di un discorso generale, trovo che il termine OGM sia una delle tante parole utilizzate solo per esorcizzare un problema, perché davvero non ha alcun significato concreto dal punto di vista scientifico (che è quello che più dovrebbe contare), un po' come si dice di preferire i cibi Bio perché sono naturali, per restare in tema, oppure che non si va più in vacanza perché c'è la crisi. Per questo la tua ultima frase è profondamente significativa, e se fosse applicata a questo, e molti altri contesti, probabilmente si riuscirebbero ad avere più confronti e meno scontri.
     
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  4. N. Zyme
     
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    CITAZIONE
    Perché il riso arricchito dovrebbe essere solo un palliativo piuttosto che una soluzione? Provando a fare delle assunzioni mi viene da supporre che l'opposizione di Greenpeace possa trovare fondamento solo spostando il problema dal trovare un metodo per alleviare una carenza alimentare in una determinata regione, al trovare una soluzione per risolvere le cause che motivano quella determinata carenza. Adesso questo a me, e da quel che scrivi penso anche a te, sembrerebbe un ragionamento assurdo, visto che una mancanza, nel sistema economico e produttivo attuale, non si risolve sicuramente spostando materie prime da una parte del mondo all'altra.

    Beh no a me non sembra assurdo, se la critica la fai al sistema produttivo, appunto. Io, da anticapitalista, non posso condannare questa visione. È palese che ci sia uno squilibrio economico fra aree mondiali, che qui la merce, anzi il cibo in questo caso, sia feticcio in surplus e altrove si possa ancora parlare di valore d'uso del cibo (della sua utilità nello sfamare la gente, insomma). È chiaro che non risolvi il problema "spostando" la materia prima, ma tramite la transizione a un sistema economico "diverso" (non mi chiedere come! È troppo difficile per me XD). Il fatto di utilizzare OGM per risolvere la malnutrizione può in effetti fungere da cuscinetto su cui adagiarsi perdendo di vista l'obiettivo primario, che è un equo accesso al cibo. Per quello dico che è un "palliativo" : anche perché non sono bei tempi per le ricerche no-profit, i soldi che ricevono le università sono pubblici ma si tratta di investimenti così grossi che non sempre si riescono a portare avanti senza un aiuto dei privati, e di progetti così d'ampio respiro che bisogna scavalcare parecchi brevetti, anche legati a multinazionali, per perseguirli. Se qualcosa non è remunerativo fa fatica ad avanzare, la logica del mercato è questa.

    (p.s. la questione del cuscinetto non è comunque una scusa per continuare a far ammalare la gente per via di carenze nutrizionali: dico solo che roba come il golden rice non possa essere l'unica soluzione, risolvi "solo" il problema della malattia legata alla carenza del nutriente, un problema relativamente circoscritto. Non dico che sia poco, ma 1. l'accesso ad una dieta completa darebbe lo stesso risultato 2. per ora questo progetto no-profit l'ha sfangata, ma in futuro ci sarà ancora spazio per progetti similmente poco remunerativi o sarà sempre peggio? Il progetto è ottimo e bello ma cerchiamo di avere anche lo sguardo un po' più lungo)

    Il fatto è che, però, questo è un ragionamento applicabile a qualsiasi tecnologia, OGM o meno.
    Possiamo farci molte domande sul fatto che lo sviluppo delle tecnologie non sia esente dai rapporti di forza fra le classi, che la sua driving force siano produzione e profitto della classe dominante: possiamo discutere sul fatto che gli scienziati siano all'interno del sistema produttivo, e che quindi accettino dinamiche discutibili dal punto di vista etico perché "a loro convenienti" (anche in buona fede eh! Anzi soprattutto).
    Però gli OGM c'entrano come ci entra tutto il resto. Ci entrano i pesticidi, ci entrano le mutazioni indotte da raggi ad alta frequenza senza manipolazione diretta del genoma, ci entra ogni cosa... quindi di ritrovare questo benedetto bias anti-OGM fra i marxisti io mi sono bellamente rotta le... A sto punto diventiamo luddisti e risolviamo la questione, no?

    L'OGM è un mezzo: parliamo di se, quanto e come possa essere conveniente utilizzarlo, declinarlo, abbandonarlo, ma con questo bias di fondo non sarà mai possibile farlo.

    Edited by N. Zyme - 31/8/2015, 15:52
     
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    CITAZIONE (N. Zyme @ 31/8/2015, 15:35) 
    L'OGM è un mezzo: parliamo di se, quanto e come possa essere conveniente utilizzarlo, declinarlo, abbandonarlo, ma con questo bias di fondo non sarà mai possibile farlo.

    Bressanini nel suo mi sembra anche troppo "filo ogm". Il problema è che probabilmente dovendo scontrarsi contro un'opposizione stolida e granitica si finisca per diventare talebani nell'altro senso...
    Il tentativo è quello, se non di osannarli, almeno di de-demonizzare gli ogm, per poter poi iniziare a fare un discorso che abbia senso e che non sia un discorso tra muri.

    Per il discorso golden rice: certo, cambiare il mondo sarebbe bello. bellissimo. l'ho scritto nella lettera a babbo natale, e l'ho detto nel discorso per miss italia, vorrei che la fame nel mondo sparisse. prima che mi venga data retta, però, penso che milioni di persone sarebbero felici di un palliativo che impedisca loro di morire per denutrizione...
     
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    Quello che più che altro volevo sottolineare è che è troppo facile additare scarsa efficienza ad uno strumento quando il suo impiego previsto è diverso da quello che si mette in discussione. Insomma, non mi sembra che qualcuno abbia pensato di cambiare il modo creando una nuova varietà di una specie, piuttosto questo ci consente di avere uno sguardo notevolmente più ampio su quella che potrebbe essere la soluzione più auspicabile. Come dici tu gli OGM, o meglio le tecnologie transgeniche, sono ormai presenti ed imprescindibili in molti ambiti, ma solo perché si inseriscono pienamente nel processo di quella che è stata per millenni la selezione compiuta dall'uomo delle varietà naturali più utili e remunerative ai suoi scopi.
    Quindi per quel che mi riguarda posso capire qualche opposizione all'utilizzo che si fa di una tecnologia, del suo essere succube di un sistema o meno, però veramente non comprendo un opposizione totale (se esiste) visto che come presupposti suppongo avrebbe anche il rifiuto quasi totale di gran parte di medicinali o antibiotici che altrimenti non credo esisterebbero.
    Non so se sono stato chiaro però, come dice elen, non mi sembra ingiusto sminuire un lavoro solo perché non si è soddisfatti pienamente, soprattutto se poi non si riesce a proporre un'alternativa che perseguibile e non solo desiderabile.
     
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  7. N. Zyme
     
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    ah sì certo. Tant'è vero che nel libro si parla anche dell'utilizzo delle tecnologie transgeniche nei bioreattori in campo alimentare, per esempio nella produzione di formaggio. Visto che molti ambienti radicali propugnano una svolta vegetariana, ma al contempo anti-OGM, mi chiedo come si concilino le due posizioni... penso sia possibile solo perché non si sa nulla del meccanismo di produzione del formaggio, o perché l'opposizione coinvolge solo gli OGM in ambito agricolo.

    Bressanini è un liberale, seguendolo mi aspettavo certe posizioni. Però nel libro dà buoni strumenti per iniziare a costruire dei ragionamenti critici e soprattutto complessi attorno al discorso, che non sia, per l'appunto, un discorso tra muri.
    Il mio giudizio sul libro quindi è molto buono, intorno alle quattro stelline, per fare i profssss.
     
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    Mi è venuto un dubbio, la stimabile persona che è un oppositore e a cui ti riferivi all'inizio non è Bressanini, giusto? Sono un po' confuso. :P
    Comunque in questi giorni ho sentito parlare bene anche di Contro natura come scritto in grado di fare un ritratto onesto e completo sull'argomento, ne leggerò qualcosa sicuramente.
     
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  9. N. Zyme
     
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    No... per la cronaca è Wu Ming 2, non siamo più amici come prima.
     
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  10. N. Zyme
     
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    A fagiolo... vi rimando qui per una discussione correlata.
     
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    Per il momento ho letto solo le tue considerazioni, appena riesco leggo anche l'articolo, nel frattempo mi segno il blog che non conoscevo e che sembra molto interessante.
    Se dovrò rispondere vedrò di arrangiarmi in qualche modo visto che, facendo parte di quel gruppo di ''immigrati che affettano le bambine nel sotterraneo dell'emporio cinese'', sono discriminato e non posso farlo di là. :P
     
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