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Titolo: La notte degli zombie
Autore: Jonathan Maberry
Anno: 2011
Editore: Delos Books
Pagine: 334
Descrizione:
Il medico di una prigione inietta nelle vene di un condannato a morte una sostanza progettata per mantenere sveglia la sua coscienza mentre il corpo marcisce nella tomba. Ma come tutte le droghe, anche questa ha un effetto indesiderato: prima che possa essere sepolto, il detenuto si sveglia. L'agente di polizia Desdemona "Dex" Fox risponde alla chiamata che l'avverte di un'effrazione proveniente dall'interno della camera mortuaria della prigione. Quando arriva scopre una scia di sangue, corpi mutilati e gli evidenti segni di morsi umani protagonisti della carneficina. E poi i cadaveri cominciano a muoversi... Famelici. Deliranti. Contagiati. Ecco come finirà il mondo: non con un bang... ma con un morso.
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Biting's excellent.
It's like kissing.
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Lo stai leggendo? Com'è? . -
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si, sono al giro di boa! Niente di eccezionale, ma si fa leggere senza problemi! Al momento preferisco la saga di Benny Imura! Credo sia un omaggio a Romero, soprattutto se vai a vedere i titoli originali!. -
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Diciamo che si può tranquillamente passare oltre visto che non leggendolo non si perderebbe nulla di trascendentale. Un'americanata con personaggi stereotipati che alla lunga annoiano e non emozionano, fatto sta che alla fine tifi gli zombies
Recensione:CITAZIONERomanzo più splatter e duro di quelli della saga di Benny Imura, ma questo alla lunga diventa un difetto e non un pregio, persino per chi, come me, ama le scene sanguinolente e senza fronzoli. La vicenda, ambientata a Stebbins, Pennsylvania, parte bene con un discreto ritmo incalzante e cattura l’attenzione del lettore; poi però sembra quasi che la storia si blocchi e la lettura diventa monotona e prevedibile e non c’ė un singolo personaggio per cui si possa fare il tifo: empatia assente su tutti i fronti e scarsa caratterizzazione dei personaggi, salvo un utilizzo fastidioso dei soliti clichė. L’autore prova a far leva sui traumi di una dei protagonisti e ad un certo punto il lettore, pur di porre fine alle seghe mentali di questo personaggio insopportabile, vorrebbe essere uno zombie così da morderla e porre fine al suo strazio. Pagine e pagine dedicate al trauma di abbandono subito per colpa del padre, morto in guerra, dall’inizio alla fine del romanzo, quando capiamo che forse il padre non era morto in guerra ma semplicemente scappato da questa lagna.
Due stelline e mezzo.
articolo completo: http://elianto782.wordpress.com/2014/05/26...nathan-maberry/.