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Mangianabbi
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Titolo: I mercanti dello spazio
Autore: Frederik Pohl & C.M. Kornbluth
Anno: 1953
Editore: Mondadori (Urania collezione)
Pagine: 220
Descrizione:
Quando la pubblicità ti si stamperà nell'occhio, quando sarai tu, o consumatore, a essere consumato, quando le corporation della Terra inaugureranno l'era del mercato interglobale, non ti resterà che fuggire su Venere. Ma Venere non avrà la sua fiera, il suo marketing, i suoi venditori? Se è così, l'ultima speranza è una sola... Il capolavoro graffiante di Pohl e Kornbluth, la memorabile odissea fra i beni (tanti) e i mali (infiniti) del XXI secolo.
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Buona lettura, non eccezzionale a livello stilistico ma molto interessante
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Lascio che le cose mi portino altrove
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All'inizio non mi aveva preso per niente, ci ho messo davvero un po' a ingranare. Poi c'è stato un momento in cui l'ho trovato davvero un grande libro (la parte centrale), per poi perdersi di nuovo un po' sul finale.
Nel dettaglio (spoiler spoileroso, elianto leggilo dopo)
Penso che abbia iniziato a prendere una piega interessante quando il tizio è stato trasferito alla piantagione di chlorella e inizia a vedere il mondo da una prospettiva diversa. Mi è dispiaciuto che questo aspetto poi non è stato sviluppato in maniera totale, è rimasto purtroppo un po' marginale: avrebbe potuto scatenare riflessioni e modifiche nei comportamenti anche più importanti, dato che la narrazione è in prima persona si sarebbe prestato molto bene. Invece la soluzione che il lettore di oggi trova "naturale", ovvero quella di spedire gli indietristi su V., viene fatta sulla base di un ricatto. E' un peccato, tutto sommato...
L'idea del libro è molto attuale e si legge con grande piacere, per certi versi lo assocerei quasi a Sterling, come tematiche... anche se ovviamente soffre un po' (ma neanche troppo) del mezzo secolo che ha.
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Mangianabbi
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Concordo con Ellen: all'inizio si fatica un po', vuoi per la poca azione e per l'antipatia del personaggio spocchioso. Poi improvvisamente il romanzo decolla e con lui cresce il personaggio e non c'è più una riga in cui ci si possa annoiare. La parte centrale è grandiosa e piena di idee originali, mi ha davvero stupito. La scrittura asettica e priva di brodo la preferisco di gran lunga a certi polpettoni dei giorni nostri.
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3 replies since 16/1/2014, 23:59 93 views
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