Siberia ~ Diaframma

Musica Altrove Dicembre 2013

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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Siberia è un album del 1984 dei Diaframma.

    È il primo album della band fiorentina e viene tutt’oggi considerato come un punto di riferimento per la scena new wave italiana. La musica risulta fortemente influenzata dai gruppi post-punk inglesi (primi tra tutti i Joy Division): atmosfere tipicamente dark e testi simbolisti che esprimono un forte disagio interiore.


    --------
    I Diaframma sono un gruppo musicale formatosi a Firenze tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80.

    Ancora in attività dopo numerosi cambi di formazione e un temporaneo scioglimento, l'unico componente della formazione originale rimasto è il cantante, chitarrista e autore Federico Fiumani, perno da sempre della formazione. Agli esordi alla voce si sono avvicendati Nicola Vannini e Miro Sassolini.



    Siberia - 3:34
    Neogrigio – 3:28
    Impronte – 3:40
    Amsterdam – 4:18
    Delorenzo – 3:20
    Memoria – 3:40
    Specchi d'acqua – 3:55
    Desiderio del nulla – 4:00
    Amsterdam – 5:38

    Tracce presenti nell'edizione 1992:
    Elena – 4:14
    Ultimo Boulevard – 3:48

    Tracce presenti nell'edizione del 2001:
    Neogrigio (live) – 3:25
    Impronte (live) – 3:35
    Siberia (live) - 3:25
    Elena (live) – 3:52
     
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    Biting's excellent.
    It's like kissing.
    Only there's a winner.

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    Io ci ho provato... ma mi sembrano tutte uguali...
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  3. MagentaMist
     
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    Tak xD

    A me è piaciuto e lo conoscevo, d'altronde mi piace il dark e direi che qui ci stiamo dentro con tutte le scarpe, nonostante non conosca a memoria l'album perché la canzone in italiano tende a coinvolgermi di meno rispetto a quella in inglese o in francese. Eppure era esattamente il tipo di musica che ascoltavo un po' di tempo fa...Però devo riascoltarlo con maggiore attenzione perché sono sonorità che ho esplorato già abbastanza e non dico che tendono ad annoiarmi, però ora verto su sound un po' diversi e questi mi distraggono un po', quindi questa riscoperta è avvenuta un po' in sordina.
     
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    Alt er Tabt

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    Ascoltato anche io.

    Inizio con una premessa che penso dovrò fare spesso se continuerò a partecipare a questa iniziativa di musica altrove. Ma la metto in spoiler.

    Io ho dei limiti che non riesco a superare per quanto riguarda la musica. Parto dal fatto che odio la musica italiana perché raramente trovo che la lingua italiana si adatti bene alla musica che mi piace (e si adatta bene a quella che non mi piace). Inoltre un'altra mia grandissima limitazione è che per me la voce del cantante è determinante per farmi odiare un gruppo musicale. Mi è capitato di rimanere assai colpito da qualche canzone per poi cestinare discografie intere perché non gradivo il timbro del cantante di turno. Detto questo commento l'album.


    Devo dire che riconosco che è un perfetto esempio di new wave e mi stupisce sentirla italiana (perché non conosco nulla e non pensavo ci fossero casi del genere anche qui). Noto qualche somiglianza con altri gruppi, tra cui i Litfiba che infatti mi pare compaiano in una canzone (o almeno così mi pare di aver letto). Personalmente non mi dispiace il genere, anche perché io adoro i bassi sostenuti e le chitarre di accompagnamento (tipo i Cure), ma non sono riuscito ad apprezzare appieno l'album per via dei due miei limiti. La lingua e la voce. Infatti non riesco ad andare oltre questo mio blocco e sentendo il testo in italiano mi scoccio. Inoltre il timbro della voce non mi piace, anche se forse se cantasse in inglese non mi dispiacerebbe troppo.
    Ho apprezzato molto gli intro, anche perché spesso sono caratterizzati da giri di basso (tutti molto simili d'altronde, non posso biasimare Taksya nei suoi commenti) che mi colpiscono. Ma poi quando inizia la voce mi viene da cambiare canzone...
    Quindi un po' anche per il posizionamento, non mi sono dispiaciute le prime quattro, ma quelle successive mi hanno annoiato (tranne Amsterdam ripetuta che ho sentito per ultima e i live che ho quindi saltato).

    Però mi ha fatto piacere aver sentito questo album perché ne avevo spesso sentito parlare e almeno adesso capisco influenze di gruppi successivi (ad esempio penso che i Bluvertigo abbiano attinto abbastanza dal loro stile).
     
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    Riascoltato attentamente anche io. E' un disco che si riaffaccia periodicamente nei miei ascolti, lo apprezzo molto e mi rapisce sempre. Amo la musica anni '80, la new wave, la dark wave e così via, e mi rendo conto che la scena italiana è sottovalutatissima, mentre invece ha prodotto artisti di primo piano... Penso ai primi Litfiba in particolar modo, ma anche a Neon, ai Limbo, ai Kirlian Camera (che conosco molto più di sfuggita).
    I Diaframma hanno in pregio, rispetto agli altri (Litfiba esclusi) una certa organicità e un lavoro più strutturato. L'album si regge bene, a mio parere, anche senza tutta la struttura "storica" che gli sta dietro: anche decontestualizzato ha una propria vita e un proprio perché.
    La voce di Fiumani a me sinceramente non dispiace, anche se a volte la trovo un po' troppo impostata, riesce a non appesantire il cantato in italiano che spesso in altri contesti mi snerva oltremodo. Mi piace il ritmo del disco, mi piacciono molto anche alcuni testi, sebbene alcune canzoni le trovi un po' troppo artificiose.
    Rimane uno dei miei dischi italiani preferiti, yeah yeah, sono felice di avervi costretto ad ascoltarlo.
     
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  6. MagentaMist
     
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    CITAZIONE
    La voce di Fiumani a me sinceramente non dispiace, anche se a volte la trovo un po' troppo impostata

    vabbè come quasi tutti i cantanti darkwave...

    Lo sto risentendo adesso e fomento come le prime volte quando ero più cciovane. Boh forse va a mood e forse è perché sarei voluta andare al concerto. In realtà ascolto wave quando sono contenta (cosa strana forte ma vabbè).

    [e comunque p.s. MILLE volte meglio il vocione impostato che non la vociaccia stridula di Timperi nei Carillon del Dolore, che ho riesumato da anni che non li ascoltavo, visto che ero in tema di dark italiano. Mai sopportata quella voce.]

    Edited by MagentaMist - 4/2/2014, 22:21
     
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    detto anche l'impanicato

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    Avevo dimenticato di commentare, rimedio subito...

    Complessivamente l'ascolto è parso interessante anche se ho faticato fortemente a digerire la voce, come potete ben immaginare...

    Piacevole comunque la base strumentale e piacevoli le atmosfere, anche se mi rendo conto che a chi, come me, non ha mai approfondito il genere andando oltre i nomi arcinoti potrebbe generare un retrogusto di già sentito (tuttavia sbirciando qui e lì online leggo che è definito un capolavoro della musica italiana, quindi faccio mea culpa ed evito con assoluta cura di definirlo in tal modo...).
     
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6 replies since 3/12/2013, 13:44   221 views
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