Pietre, piume e insetti

~ A cura di Matteo Sturani

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    978880621400MED
    Titolo:Pietre, piume e insetti. L'arte di raccontare la natura
    Autore: A cura di Matteo Sturani
    Anno: 2013
    Editore: Einaudi
    Pagine: 400
    Estratto
    Descrizione:
    www.einaudi.it/libri/libro/aa-vv-/p...ti/978880621400
    Saper leggere la natura può salvare la vita. È quello che capita agli escursionisti colti dalle intemperie durante un'ascensione al monte Ventoux. O al capitano Arsen'ev, che ben due volte, nella taiga siberiana, deve ringraziare la guida preziosa del cacciatore Dersu Uzala. Ma questo non è un manuale di allenamento dello sguardo, o non solo. È un libro di avventure, esplorazioni, scoperte, col fango sotto le suole, seguendo le picchiate del falco e le fughe impazzite delle sue prede.
    Ci troverete la descrizione del Bufo bufo, il microcosmo racchiuso nella buccia d'arancia di Ponge, le sfide a colpi di maggiolini dei bambini di Meneghello. E poi ancora Primo Levi, Franzen, Neruda, Gadda, Jünger...
    Grandi scrittori e grandi naturalisti, perché scienza e poesia si esprimono nella stessa lingua. Come diceva Nabokov, «la scrittura e la caccia alle farfalle sono i piaceri piú intensi che un uomo possa conoscere».


    Ieri in biblioteca questo libro mi ha sedotto. Pur non amando le opere collettive e i racconti l'ho preso, vediamo un po'...!
    CITAZIONE
    Osservare la natura è un'arte? Forse sí. Di certo richiede tempo, e molta dedizione. Occorre una guida esperta che ci permetta di distinguere alberi, rocce e animali, ma soprattutto che ci racconti le loro storie: dalla caccia a insetti rari che sembrano gemme volanti all'incontro inatteso con un geco sul muro di casa, dalle spese e imprese folli degli appassionati di farfalle alle tragicomiche disavventure dei piú grandi naturalisti.
    Vladimir Nabokov scrive: «Ho scoperto in natura i piaceri non utilitaristici che cercavo nell'arte. Erano entrambe una forma di magia, entrambe un gioco intricato di sortilegio e illusione». E la scoperta della natura come gioco è proprio uno dei fili che legano i testi di quest'antologia. L'esplorazione temeraria e trasgressiva sperimentata da bambino - catturare pericolosissimi ranci felloni, dissezionare la carcassa di una tartaruga di mare in veranda - contribuisce alla costruzione di una geografia interiore fatta di sentieri, luoghi preferiti e segreti: degli erbosi o boscosi «paesi delle meraviglie».
    E quando la scoperta della natura è fatta cosí precocemente, essa può arrivare a connotarsi come un vero e proprio innamoramento. Piero Calamandrei narra che i suoi erbari, frutto di emozionanti raccolte adolescenziali, sono conservati in fondo a un armadio insieme alle lettere d'amore, quelle che non si aprono piú. Con una sostanziale differenza: se gli amori giovanili e i baci rubati non torneranno, la natura ha la capacità forse unica di restituire per tutta la vita lo sguardo curioso e incantato della prima volta. Matteo Sturani ha raccolto alcune tra le piú belle pagine della letteratura mondiale in cui scienza e poesia parlano la stessa lingua. Un originale percorso che è anche un apprendistato, dove a fare da guida sono scrittori come Calvino, Hemingway, Jünger, poeti come Sbarbaro, esploratori come Macfarlane e naturalisti come Durrell e Wilson.
    Un'esperienza di lettura unica che unisce sapere scientifico e sapere umanistico, rigore e divertimento, racconto e fascinazione, lasciando il lettore pieno di sincera, rinnovata meraviglia.
     
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  2. Hypothesis
     
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    Che bello,peccato che per me è difficilissimo leggere racconti,come hai detto giustamente tu,collettivi
     
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    Mi consola il fatto che non sono racconti ma estratti, piuttosto brevi a dire il vero, 10-12 pagine l'uno in media... e alcuni sono di autori che conosco e apprezzo. Quindi forse potrei anche farcela! Mi incuriosisce davvero molto, anche se l'ho preso ma devo metterlo già in stand by....
     
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2 replies since 27/9/2013, 07:32   47 views
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