La Creatura di Ratha

~ Clare Bell

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    Titolo: Ratha's Creature (primo libro, in inglese); in italiano... prima o poi (si spera)
    Autore: Clare Bell
    Anno: 1983 (primo libro)
    Editore: Atheneum-Argo
    Pagine: 272
    Descrizione: (fatta da me). Ratha è una giovane femmina del suo popolo, una razza (immaginaria) di grandi felini preistorici che sta acquisendo i tratti degli albori di una civiltà. Il popolo dei "Named" (letteralmente "coloro che hanno nome" anzichè i "nominati") infatti vive in un grande Clan comune e da tempo ha abbandonato la caccia per dedicarsi all'allevamento delle bestie di cui si nutrono. Ratha è posta sotto la guida di un "herder" (pastore) più grande di lei che le insegna come condurre e sopratutto proteggere i capi di bestiame: il loro popolo ha infatti dei nemici, i cosiddetti "senzanome", felini identici a loro ma che (apparentemente) non mostrano la stessa intelligenza e non hanno abbandonato l'istinto della caccia, razziando le greggi di animali dei Named.
    La realtà tuttavia apparirà più dura e complessa per la giovane protagonista che si troverà dinanzi a scelte difficili.



    Ratha's Creature è il primo libro di una serie composta da 4 titoli usciti tra il 1983 e il 1991, più un quinto libro uscito solo nel 2008. Per gli amanti della letteratura animale è un caposaldo abbastanza importante poichè la famosa saga (per ragazzi) di Warriors (o Warrior Cats in italiano), prende alcune ispirazioni di base da questa saga come stile e tematiche (pur distaccandosi dal livello letterario).

    Non sono sicuro se catalogarlo nella sezione "fantasy" anzichè "letteratura". Fondamentalmente poichè a parte la presenza di animali protagonisti, non vi sono elementi fantasy o fantastici: tuttavia per alcune cose che mi pare di capire nei libri successivi (che devo ancora leggere) potrebbe rientrare in una definizione di "storia evolutiva alternativa" (credo di aver capito che invece che i primati, siano questi felini a diventare la specie dominante sul globo).

    Passiamo al sodo con pregi e difetti:

    Pregi:

    Protagonista: Ratha è indubbiamente un personaggio molto interessante. Per tutta la durata della trama c'è sempre il "rischio/timore" che si trasformi in una Mary Sue, sopratutto perchè in effetti è lei a fare la scoperta del fuoco (deducibile facilmente dalla copertina) che avrà un ruolo decisivo nella trama. Tuttavia è vero il contrario: Ratha inizialmente ha una serie di comportamenti "infantili"... perchè è giovane ella stessa (non ascoltare i più esperti, andarsi a cacciare nei guai, ecc..). Successivamente viene sbattuta contro la realtà e il primo vero combattimento ... viene sconfitta nettamente, in un duello ricco di dettagli e minuzioso sui sentimenti provati da lei passo dopo passo.
    Ratha cresce, si sviluppa, compie errori costantemente ... ed è proprio questa sua caratteristica che la rende un personaggio affascinante: il personaggio che prende una batosta, si rialza, prende un altra batosta e ... cade in una crisi depressiva (come farebbe una qualsiasi persona normale), per poi superarla e affrontare le nuove sfide.


    Pesanti dilemmi morali:
    Ratha (e non solo lei) è posta di fronte a grandissimi dilemmi morali: non semplicemente lealtà di vario tipo ma scelte che (al momento) sembrano poter essere decisive e segnare per sempre la sua vita. Si tratta di scelte molto faticose, la capacità di scegliere se perseguire nella propria scoperta nel fuoco o gettarla via, accettare di essere considerata una tra le tanti dei senzanome non in grado di parlare, l'acme delle sue scelte (ancora più del classico "amore/senso del dovere") è la tragica scoperta sulla sua prima cucciolata: il sapere di aver dato alla luce dei piccoli che, come i senzanome, non avranno intelletto nè consapevolezza la dilania trascinandola quasi sull'abisso del suicidio.


    Nessuna censura:
    Il libro è caratterizzato per un pubblico di young adults (anzichè per i più giovani), pertanto l'autrice concede alcune libertà: affronta temi e scelte morali molto duri (già visti nel punto precedente), descrive i combattimenti e le uccisioni in maniera dettagliata e molto cruda (dando al libro un tono di "spietatezza" e durezza del mondo selvaggio), inserisce una scena estremamente ben sviluppata che vede Ratha prendere coscienza del suo stato del primo calore ed accettare un compagno (la scena della loro unione e successivamente quella del parto sono descritte senza censure dal punto di vista di lei), anche questi ultimi punti ritengo siano molto validi perchè contribuiscono a creare una vera e propria crescita di maturità del personaggio e dare colore alla storia (che in effetti senza queste parti potrebbe cadere sul deprimente).


    Autrice e stile.
    Clare Bell ha uno stile decisamente di ottima qualità, con una grande ricchezza di termini e descrizioni nelle scene. Non è comunque un libro impossibile da leggere per chi macina un pò di inglese anche se a volte un dizionario aiuta un pò.
    Interessante che l'autrice sia estremamente vicina ai propri fans, la sua serie è stata scritta anni or sono e lei si è mantenuta attiva su internet nonostante l'età: è stato proprio il contatto coi fans grazie ad internet (frequenta in prima persona più di una community, anche se non assiduamente) che l'ha spinta a pubblicare un quinto libro nel 2008 ed è al momento impegnata nella produzione di una graphic novel.
    E' raro vedere scrittori così aperti, e posso dirlo per prima mano poichè ho avuto modo di parlare via messaggi piacevolmente con lei.

    Difetti:

    Mancanza di informazioni:
    La prima parte del libro soffre di una discreta mancanza di informazioni. Giunti ad un tot di capitoli iniziali viene da chiedersi quando l'autrice si decide a spiegare bene i dettagli della vita del popolo dei Named: le loro tane, se il loro Clan ha una struttura particolare, quali sono le "leggi" di cui parlano a volte ecc...
    Purtroppo giunto a fine lettura devo dire che sono rimasto a becco asciutto poichè alcuni dettagli di questo tipo vengono un pò dati per scontati: allo stesso modo si ha la sensazione che sia stata "tagliata" la parte iniziale dell'infanzia da cucciola di Ratha e sopratutto del rapporto coi genitori (che praticamente si vedono solo una volta ed dicono 3 parole in croce).

    Antagonista:
    Parlare di "antagonista" è difficile poichè.... il mondo di Ratha è molto duro e spietato ed ella stessa compie azioni che non possono essere definite da "buoni" (SPOILER:
    Non riesce ad amare i cuccioli nati, essendo questi ultimi senza intelligenza o capacità di parola, e li abbandona al compagno (in un momento di crisi, rischia anche di ucciderne una), altro motivo estremamente duro è sul finale, quando non fa nulla per impedire che i suoi compagni/seguaci uccidano dei nemici feriti e rimane solo un pò infastidita quando essi si sfogano stuzzicandoli prima di ucciderli. Entrambe le azioni sono spiegabili dalle circostanze e dalla durezza dell'impatto psicologico di certi eventi, ma sono molto inusuali da parte di un eroina.
    .
    Nel libro si ha la percezione che il vero "antagonista" sia la durezza stessa della vita: motivo che spinge i senzanome a razziare il bestiame, con conseguente conflitto ed odio reciproco. Ci sono degli antagonisti come i pochi leader dotati di intelligenza tra i senza-nome, benchè le loro motivazioni siano evidenti (voler far sopravvivere il loro popolo e desiderio di vendetta), risulta assolutamente poco spiegato il leader del Clan: Meoran, sostanzialmente il più grande e forte dei "Named" egli è di fatto un banale despota, feroce, spietato ed alquanto stupido.
    Risulta essere forse l'unica vera pecca di tutto il libro poichè non viene fatto nessun tentativo per spiegare le sue motivazioni o il suo punto di vista (nè si spiega come la legge base dei Named (non uccidere un altro compagno), non sembri valere molto per Meoran che sembra avere il diritto di minacciare e tentare di uccidere chi più gli aggrada per motivi discutibili

    Edited by Kooskia - 20/11/2013, 14:13
     
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    Aggiungo qualche altro dettaglio poichè la recensione fatta prima era unicamente sul primo libro (Ratha's Creature) mentre adesso che ho letto il secondo (Clan Ground) dovrei sottolineare alcune cose.

    Pregi:
    Ampliamento punto di vista
    Un miglioramento è il fatto che il libro amplia il punto di vista anche a Thakur (personaggio di supporto del primo libro) e non si dedichi soltanto a Ratha. Per alcuni versi possiamo dire che per buona parte del libro Thakur è il vero personaggio chiave.

    Nessuno stravolgimento.
    Ratha, in qualità di leader, ha dei cambiamenti ma nessun stravolgimento. E' più sicura di sè, più decisa nel prendere delle soluzioni e delle decisioni ma allo stesso tempo non ha ancora abbandonato alcune insicurezze e la capacità di sbagliare o essere temporaneamente sconfitta. Questo fa di lei un personaggio in evoluzione e non "bloccato nel suo ruolo".

    Difetti:

    Antagonista.
    Non è un difetto serio come nel primo libro, anche se diciamo che permane.
    Più che altro in questo caso l'antagonista è.... per alcuni versi prevedibile, ed ovviamente i protagonisti non riescono a prevedere in tempo le sue mosse e cambiamenti (pur sospettandoli e temendoli). Altro dettaglio è che forse l'autrice tende a non rivelare tutti i passaggi e le evoluzioni psicologiche dell'antagonista, lasciandole abbastanza per scontate (si possono immaginare ovviamente, essendo non troppo complesse, ma poteva calcare un pò la mano e renderle più esplicite).

    Sentimenti.
    Non è un vero e proprio difetto (anche se alcuni potrebbero percepirlo come tale): onestamente si collega ad un elemento che avevo apprezzato nel primo libro, ovvero il realismo del comportamento naturale per quanto riguarda i compagni.
    Il secondo libro approfondisce il tema, spiegando come indipendentemente dalla posizione sociale (leader, individuo "senior" ecc...) quando arriva l'autunno (e la stagione degli accopp.) tutti gli individui maturi si dedicano ai corteggiamenti e alle unioni lasciandosi alle spalle pensieri e sopratutto sentimenti.
    Di fatto quindi si crea la situazione in cui anche se due personaggi si amano (o uno dei due prova sentimenti per l'altro/a), durante l'autunno le unioni non avvengono in base a tali sentimenti.
    Un lettore medio può benissimo essere sorpreso da tale comportamento (e personalmente sono rimasto un pò deluso quando
    Thakur stesso, non ritenendosi in grado di competere con altri maschi, si auto-esilia temporaneamente. Mentre Ratha (verso la quale prova dei sentimenti) si concede naturalmente ad un maschio a caso. In questo caso non avviene nascita di piccoli, ma comunque fa un discreto effetto,

    anche se bisogna considerare che l'autrice delinea un interessante crescita degli individui: estremamente rapida (di fatto, nascono in primavera e già ad inizio estate iniziano ad addestrarsi con degli insegnanti), e solo marginalmente affetta da sentimenti familiari.
    Vi è nel libro un secondo caso simile e particolare in cui
    benchè lei ami lui (anche se sarebbe meglio dire che si è infatuata), entrambi si accoppiano ed hanno piccoli con qualcun'altro.
    . E' interessante che sia in questo caso, che nel precedente, i personaggi non mostrino la benchè minima "gelosia" umana.
    Anche se tuttavia nel secondo caso, la femmina dimostra un interessamento per i piccoli del maschio al quale è interessata.

    Edited by Kooskia - 13/6/2014, 23:42
     
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