Il vecchio e il mare

~ Ernest Hemingway

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    Titolo: Il vecchio e il mare
    Autore: Ernest Hemingway
    Anno: 1952
    Editore: Mondadori
    Pagine: 142
    Descrizione: Da ottantaquattro giorni non riesce a pescare nulla il vecchio Santiago, come se fosse stato colpito da una maledizione. Ma trova la forza di riprendere il mare per un'uscita che rinnova il suo apprendistato di pescatore e ne sigilla la simbolica iniziazione. Nella disperata caccia a un enorme pescespada dei Caraibi, nella lotta contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura e, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di tutta una vita.
    [Tratto da IBS]
    Ho iniziato questo libro proprio oggi,per cui non posso dare un'opinione precisa,ma per ora mi piace tantissimo. Ho intenzione di inaugurare l'opera di Hemingway con questo libro,che ha sempre suscitato il mio interesse.
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Sposto in narrativa, ché i classici sono solo (per ora) quelli pre-1900.

    Io anche ho iniziato adesso adesso con Hemingway, ma con Per chi suona la campana. Questo l'ho preso in inglese... chissà!
     
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  3. TheGrandWazoo
     
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    il vecchio e il mare, potevo avere13/14 anni e sono rimasto shockato
    ci ho visto un pochino la parabola ( o l'iperbole che dir si voglia ) del dramma di ognuno di noi
    sballottolato in questo mare di confusione
    e il pesce non e' altri che quella parte di noi da uccidere, conoscere e poi mangiare
     
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  4. N. Zyme
     
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    Questi libro mi sta terribilmente irritando, sono a pagina 60 e vorrei già chiuderlo nonostante la sottigliezza del volume.

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    riscrivo la recensione in maniera un po' più lucida:

    Questo libro mi ha fatta piangere, lo ammetto. Ma non di commozione, né per il lirismo: per rabbia, dolore e impotenza.
    La reazione istintiva è stata di profonda ripugnanza, che mi ha portato inizialmente a scrivere il laconico commento:

    La storia noiosa di un patetico vecchio rincoglionito.
    Un condensato delirante di rara bruttezza.


    Lo penso ancora, il libro mi ha annoiata, ed è esattamente la storia di un vecchio patetico, una figura che continuo a credere un personaggio affatto positivo, uno sciocco col botto che demolisce se stesso (altro che ritrovarlo) in un anelito di autodistruzione che ai suoi occhi pare il guizzo di vita di una sfida, ai miei solo vanagloria, un vacuo senso d'orgoglio, un distillato di disperazione. Come se, nella febbre del desiderio del sentire e del vivere, ci si buttasse su una scogliera di massi appuntiti.
    Non ho provato alcuna empatia per lui, né immedesimazione, né comprensione per i suoi deliri di fraternità con il “pesce suo fratello che quindi deve uccidere”.
    L'unica positività l'ho trovata in Manolito, anche lui scosso dalla pietà per il pescatore, nonostante i suoi deliri e la sua anziana ottusità. Una pena di cui ho sentito tutto il peso.
    Viste le recensioni mi chiedo se io ed altre persone abbiamo letto lo stesso libro. Ciò che meno ci riconosco è uno sprone alla lotta: non puoi sempre farcela, non puoi sempre lottare per vincere, perche' per uno che vince ne muoiono cento, dal momento non hanno coscienza delle loro possibilità. Non vedo come il pescatore nella lotta possa trovare se stesso: mi sembra tutta una perdita. È solo una perdita.
    Ho biasimato il povero Manuelito per l'affetto provato per quella figura penosa, ho provato la stessa rabbia che si prova a trattare coi pazzi sapendo che non ti ascolteranno perché sono pazzi. Ma io sarei diversa? L'umana pietà vuole che io non possa nemmeno abbandonare quei pazzi al loro folle destino di morte, ma dio solo sa quanto vorrei farlo. Però non posso.
    Qualche lettore ha parlato di delicatezza, di malinconia di fondo, di tenerezza, e io non capisco. Questo libro mi ha squassata tanto da desiderare di non averlo mai letto. Disperazione, pena ed impotenza.
    Stilisticamente mi ha annoiata, e comunque, nonostante forse la bravura di questo scrittore di cui penso di aver toccato con mano il profondo male di vivere, rifiuto questo libro come fosse un mostro uscito dal mio grembo. Non ce la faccio, per lo stesso motivo per cui non riuscirei ad andare a visitare una mostra di Munch, col terrore di trovarmi di fronte ad una bambina malata, una madre morta e a tutte quelle altre rappresentazioni della disperazione che era tanto bravo a dipingere. O per lo stesso motivo per il quale non mi piacciono i calci in faccia.

    Edited by N. Zyme - 21/6/2015, 18:07
     
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    Ho sempre sentito parlare di questo libro con toni entusiastici e epici.
    Credo di aver abbandonato il film (iniziato a vedere per Tracy) dopo poco e di non aver mai preso in considerazione il libro.
    Hemingway mi provoca vibrazioni negative... pur non avendo mai letto nulla di suo.
     
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    Io l'ho sempre letto come una favoletta...

    E' forse l'opera più conosciuta e più letta di Hemingway, almeno ai giorni nostri, ma non è sicuramente la più amata. In realtà i commenti di cui parlate sono abbastanza rari, almeno confrontandoli con la mia esperienza, perché io ho sempre sentito recensioni molto negative.

    Non la sua migliore opera (anche se lo stesso Addio alle armi che potrebbe essere un grandissimo romanzo ed è sicuramente uno dei più amati ha i suoi problemi, ne ho scritto altrove), ma un libretto da leggere tutto d'un fiato, io l'ho visto così e in quest'ottica non mi è dispiaciuto.

    A margine, ma questa è un'opinione personale probabilmente (anzi, sicuramente) sbagliata:

    CITAZIONE (N. Zyme @ 21/6/2015, 02:31) 
    Ho biasimato il povero Manuelito per l'affetto provato per quella figura penosa, ho provato la stessa rabbia che si prova a trattare coi pazzi sapendo che non ti ascolteranno perché sono pazzi. Ma io sarei diversa? L'umana pietà vuole che io non possa nemmeno abbandonare quei pazzi al loro folle destino di morte, ma dio solo sa quanto vorrei farlo. Però non posso.

    Stilisticamente mi ha annoiata, e comunque, nonostante forse la bravura di questo scrittore di cui penso di aver toccato con mano il profondo male di vivere, rifiuto questo libro come fosse un mostro uscito dal mio grembo. Non ce la faccio, per lo stesso motivo per cui non riuscirei ad andare a visitare una mostra di Munch, col terrore di trovarmi di fronte ad una bambina malata, una madre morta e a tutte quelle altre rappresentazioni della disperazione che era tanto bravo a dipingere. O per lo stesso motivo per il quale non mi piacciono i calci in faccia.

    sembra come se ti fosse piaciuto... o almeno, in presenza di sensazioni del genere io le interpreterei in questo modo :D
     
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    Per me è uno di quei libri che sembra brutto smontare o trovare brutto... solo perché Hemingway è Hemingway o perché qualche critico famoso continua a definirlo in termini pisitivi non contestabili.
     
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  8. N. Zyme
     
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    CITAZIONE
    sembra come se ti fosse piaciuto... o almeno, in presenza di sensazioni del genere io le interpreterei in questo modo :D

    ma in realtà potresti avere quasi ragione, però cavolo, è stato talmente forte l'impatto che emotivamente mi ha devastata... non so come interpretare la sensazione, non lo vorrei mai rileggere. Se l'intento dell'autore era stimolare queste sensazioni è stato pure bravo, però è stato un maledettissimo viaggio nell'abisso che non ci tenevo a intraprendere. Uno dei libri più pesanti che abbia mai letto, che malessere. Forse sono troppo sensibile io... ._.

    Ieri mi han chiesto "oh ma ti vedo giù, ma che hai?!"
    Ho dovuto rispondere "Eh niente, ho letto un libro...", me so pure un po' vergognata, non sapevo che inventarmi, sono rimasta gloomy tutto il giorno -come si dice in italiano?- cupa, ecco.


    Edited by N. Zyme - 22/6/2015, 14:41
     
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    detto anche l'impanicato

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    CITAZIONE (taksya @ 22/6/2015, 13:56) 
    Per me è uno di quei libri che sembra brutto smontare o trovare brutto... solo perché Hemingway è Hemingway o perché qualche critico famoso continua a definirlo in termini pisitivi non contestabili.

    Non so, credo che lo rileggerò per averne un'opinione matura :)

    CITAZIONE (N. Zyme @ 22/6/2015, 14:36) 
    ma in realtà potresti avere quasi ragione, però cavolo, è stato talmente forte l'impatto che emotivamente mi ha devastata... non so come interpretare la sensazione, non lo vorrei mai rileggere. Se l'intento dell'autore era stimolare queste sensazioni è stato pure bravo, però è stato un maledettissimo viaggio nell'abisso che non ci tenevo a intraprendere. Uno dei libri più pesanti che abbia mai letto, che malessere. Forse sono troppo sensibile io... ._.

    L'ho detto perché il tuo commento mi ha ricordato vagamente la sensazione che ho provato quando ho finito Il deserto dei tartari, ero così incazzato che volevo fare a pezzi tutto... poi quando mi sono calmato ho pensato "Cazzo, mi è proprio piaciuto..."

    Comunque ora voglio rileggerlo proprio perché mi sono incuriosito :D
     
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    CITAZIONE (Don'tPanic @ 22/6/2015, 14:40) 
    CITAZIONE (taksya @ 22/6/2015, 13:56) 
    Per me è uno di quei libri che sembra brutto smontare o trovare brutto... solo perché Hemingway è Hemingway o perché qualche critico famoso continua a definirlo in termini pisitivi non contestabili.

    Non so, credo che lo rileggerò per averne un'opinione matura :)

    Ho ascoltato un paio di videorecensioni sul tubo, oltre a vari commenti sparsi, e tutti ne parlano con gli stessi termini della quarta di copertina... quindi o tutti lo percepiscono allo stesso modo o, in qualche modo, dissentono ma non hanno il coraggio per rivelare la loro vera opinione.
    Situazioni del genere mi pare capitano sempre con libri "patrimonio dell'umanità"...
     
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    detto anche l'impanicato

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    Dico che ho bisogno di rileggerlo perché quest'anno ho riletto Addio alle armi e mi sono reso conto che la mia opinione odierna è molto diversa rispetto al ricordo che avevo...

    ...comunque è ovvio che quando si recensisce o commenta un libro celeberrimo si ha quel pizzico di reverenza e di ben-disposizione-all'appiattimento-dello-spirito-critico che non si avrebbe con altri romanzi... penso sia questo a cui fai riferimento, no?
     
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10 replies since 12/9/2013, 14:26   150 views
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