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Lascio che le cose mi portino altrove
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Titolo:Le mille luci di New York Titolo originale: Bright Lights, Big City Autore: Jay McInerney Anno: 1984 Editore: Bompiani Pagine: 153 IBS Descrizione: E' il romanzo d'esordio di Jay McInerney, con il quale è assurto al rango di icona della letteratura post-minimalista degli anni Ottanta. Il suo percorso letterario successivo testimonia l'evoluzione di uno scrittore che ha saputo creare un universo personale divertente e trasgressivo, dove fra eccessi, violenze, celebrità, sesso e droghe, si aggira inquieto e romantico lo spettro dell'amore.
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Lascio che le cose mi portino altrove
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Molte persone hanno trovato questo romanzo fastidioso perché richiede un impersonificazione "obbligata": infatti viene scelto di utilizzare una tecnica narrativa molto particolare, ovvero tutto il romanzo è in seconda persona. Vengono quindi elencate le tue mille vicende, di te e del tuo lavoro, del ruolo che ricopri e dei tuoi rapporti con il tuo capo della tua difficile relazione con tua moglie, una modella fighissima e soprattutto della tua incessante vita notturna. Viene da sé che gli eccessi alcool-droga vadano a darti dritto dritto un pugno nello stomaco, e i tuoi risvegli nauseanti... finiscono per darti davvero la nausea! Dopo una partenza fin troppo sopra le righe e ben poco condivisibile, il fastidio (almeno per me) si è placato, mi sono abituata a questo appellativo continuo e mi sono fatta prendere dalla storia. Che tutto sommato non è malvagia.... Niente di eccelso, ma non malvagia. Concordo con chi ha detto che sembra una sit com, piena di luci ed effetti e situazioni adrenaliniche (cocainiche).
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1 replies since 9/9/2013, 15:15 42 views
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