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Titolo:Timbuctú
Autore: Paul Auster
Anno: 1999
Editore: Einaudi
Pagine: 151
Descrizione:
www.ibs.it/code/9788806179526/auster-paul/timbuct-u.html
Abituati a viaggiare insieme sulle strade americane, Willy, poeta giramondo, e Mr Bones, cane dalla spiccata intelligenza, vengono separati dai freddi giochi del destino. Mr Bones dovrà imparare a cavarsela da solo e a difendersi anche da chi sembrerà volerlo aiutare. Così continuerà a fuggire, finché in lui si farà strada la convinzione di poter raggiungere Willy a Timbuctù, terra favolosa dove uomini e cani parlano la stessa lingua e conversano da pari a pari. Che cosa sia davvero Timbuctù, Mr Bones non lo sa, a parte qualche frase sibillina buttata lì da Willy nei suoi discorsi di poeta maledetto e infaticabile clochard. Eppure è proprio in quel luogo che un brutto giorno il poeta se n'è andato lasciando solo il fedele quadrupede.
. si fa leggere - anzi divorare vista la scarsa mole- con piacere, ma comunque è molto malinconico... anche se i ragionamenti del cane sono proprio realisitici...... interessante, anche se non propro adatto al periodo x me. -
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Mi è parso un libro interessante, scritto in maniera scorrevole ma... senza una grande storia da narrare. Auster è un autore che mi ispira e mi ha sempre ispirato, quindi sono rimasta un po' delusa dalla "pochezza" del romanzo: ho apprezzato moltissimo la capacità di immedesimarsi nel cane, la descrizione delle sensazioni e delle emozioni da lui provate, ma a parte questo... la prima e la seconda parte sono troppo distanti, troppo diverse. Ci sono troppi momenti lasciati a metà... non so, non ho capito bene l'economia del romanzo, non ci sono entrata e non mi ha convinto. .