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Lascio che le cose mi portino altrove
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Titolo:Racconti dal Bar Miraggio Autore:Leiji Matsumoto Anno: 1991 Editore:Hazard Edizioni Pagine:232 Descrizione: Il locale esiste per curare le ferite degli adulti, può essere un bar se ci vanno i ragazzi e trasformarsi in una sala da the se ci vanno i bambini. È un bar che, superando le epoche e i mondi, appare laddove qualcuno implora che appaia; un luogo nel quale tutti i clienti sono uguali e il tempo non scorre. È uno spazio meraviglioso, che esiste solo nel profondo del cuore.
Senza infamia e senza lode. Personalmente questo Matsumoto mi ha piuttosto deluso... Ci sono rimasta abbastanza male, confesso. Lui è un autore che amo parecchio, diciamo che venero sue opere come Capitan Harlok o Galaxy Express 999... Però direi che qui non ci siamo. C'è una simil-Maetel praticamente seminuda, che se di primo impatto è fantastica, e graficamente rimane fantastica, come personaggio non ha l'ombra della personalità dell'"originale". Certo, tutte le donne di Matsumoto finiscono per assomigliarsi, algide, glaciali e biondissime... ma questa non ha una sua personalità. La trama poi l'ho trovata a dir poco caotica, difficile da seguire, non organica e soprattutto poco chiara. Alla fine mi è parsa un testo scritto abbastanza "a tirar via", privo di grandi momenti...
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