Il violino di Auschwitz

~ Maria Àngels Anglada

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    Un violino costruito nell'inferno del lager, "assurdo come una pianta di rose in un porcile".
    Un violino per ritrovare la dignità violata e, forse, per sopravvivere.
    Quando Daniel, liutaio a Cracovia, viene deportato ad Auschwitz, dei gesti e delle sensazioni di quel mestiere così amato gli resta solo il ricordo.
    Finché un giorno viene convocato dal comandante del campo, il maggiore Sauckel: dovrà riparare il violino del suo amico Bronislaw, celebre musicista ridotto ora a esibirsi davanti ai suoi carnefici.
    Di fronte all'abilità del liutaio, il sadico e raffinato maggiore decide di commissionargli uno strumento nuovo.
    Un violino che dovrà essere "perfetto come uno Stradivari": altrimenti sia Daniel che l'amico andranno incontro a una fine peggiore della morte.
    Solo cinquant'anni dopo, in una Cracovia invernale che celebra il secondo centenario della morte di Mozart, la storia segreta e miracolosa di quel violino verrà finalmente svelata.




    Autore: Maria Àngels Anglada
    Editore: Rizzoli
    Pagine: 147
    Prezzo: € 15,00







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    Romanzo molto toccante, semplice e scorrevole... La storia è incentrata sulla costruzione di questo violino che deve essere perfetto e soprattutto pronto entro una certa data, che (ovviamente) non viene rivelata al liutaio Daniel.
    Il protagonista lavorerà allo strumento con febbrile precisione e ossessione, consapevole del fatto che la posta in gioco è molto alta: se riuscirà a rispettare la scadenza, salverà se stesso e il suo amico dai terribili esperimenti medici operati dal temutissimo dottor Rascher.
    Avrei preferito la narrazione in prima persona (utilizzata solo x qualche breve dialogo), ma anche così si riesce a vivere attraverso gli occhi del liutaio e a condividere con lui la paura del tempo che passa, della stanchezza e della fame che lo rallentano e soprattutto l'angoscia dell'avvicinarsi della scadenza ignota di una maledetta scommessa in cui sono in gioco una cassa di vino e... le vite di due persone...
    Molto dolce e commovente la parte finale, quando il musicista, ormai anziano, ricorda l'amico Daniel...
    Unica "pecca": troppo breve x i miei gusti.

    Voto: 6,5

     
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