Il Canto di Acchiappacoda

~ Tad Williams

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Canis lupus italicus

    Group
    Member
    Posts
    1,939
    Location
    Milano,la città grigia di fumo e cemento

    Status
    offline
    pcc55
    Titolo: Il Canto di Acchiappacoda
    Autore: Tad Williams
    Anno: 1985
    Editore: Mondadori
    Pagine: 376
    Descrizione: Fritti Acchiappacoda è un giovane gatto della comunità del Muro degli Incontri e la sua vita scorre tranquilla tra l'interesse per la bella Zampafelpata, le giornate passate a fare la posta a topi o uccellini, i racconti degli anziani con le loro leggende sulle origini della Gente e le lotte e i giochi con i suoi amici.
    Tutto questo cambia quando iniziano a sparire misteriosamente alcuni gatti, tra cui la stessa Zampafelpata, e mentre un gruppo di gatti viene inviato alla corte della Regina Dietrosole in cerca di aiuto. Il giovane Fritti viene escluso dall'importante missione ma decide caparbiamente di mettersi alla ricerca della sua amata, seguito dal suo piccolo "Cu'nre" (fratello di cuore, amico) Balzolesto. Il viaggio del giovane gatto è irto di pericoli ed incontri e la realtà delle tragice sparizioni si incrocia drammaticamente con una vendetta ed un piano ordito sin dagli albori della nascita della loro razza.


    Un libro che ho letto di recente e che ho apprezzato tantissimo. Libro singolo (senza prequel, sequel ecc..) e di scorrevole lettura, fondamentalmente un fantasy felino ma con numerosi pregi che elencherò. Preciso inoltre che si vocifera da qualche tempo il progetto di un lungometraggio animato.

    Pregi:

    Ruolo del prescelto: In molti libri fantasy, il protagonista "prescelto" ha uno sviluppo che lo porta ad accettare e a comprendere i suoi poteri, grazie spesso all'aiuto dei suoi amici, per poi affrontare l'antagonista. Questo non accade per Fritti, che viene anzi escluso dall'iniziale missione e a cui nessuno bada troppo per i poteri da extrasensitivo (peraltro poco sviluppati in lui e posseduti da altri gatti). Il ruolo del protagonista è ovviamente essenziale ma si comprende solo alla fine, e posso solo dire che è abbastanza inaspettato (lo si può intuire solo a poche pagine dall'evento chiave del libro).

    Mitologia: Spesso capita in questo genere di fantasy che gli autori compiano "parallelismi" con la religione umana e creino una religione animale che imiti alcuni elementi cristiani. Ciò non avviene in questo libro: la genesi della storia dei gatti (o della "Gente" come è più corretto dire) ha elementi più mitologici che si richiamano ad altri generi di mitologia pseudo-religiosa. I gatti onorano Meerclar "Madre di Tutti" come loro progenitrice nonchè madre di Harar Occhio-d'oro e Fela Danza-in-Cielo i cui loro figli a loro volta costituirono poi la "Gente", dei quali i Primi Nati (Tangaloor Zampadifuoco, Viror Ventobianco e Grizraz Mangiacuore) manifestano anch'essi poteri particolari/divini e le cui vicende (e lotte) plasmano la storia di questo libro.

    Personaggi femminili: Il motivo della ricerca di Fritti (la scomparsa di Zampafelpata) e alcune descrizioni nel libro del ruolo delle femmine (le "fela"), sembrano sminuire l'importanza di queste ultime. La presenza e le azioni della solitaria Ombra-di-tetto controbilanciano questa prima valutazione, regalandoci un personaggio femminile deciso e intelligente che compie azioni coraggiose.

    Stile: ben costruito e descritto, capace di dare personaggi ricchi o curiosi o sfuggevoli. Inoltre non lesina su alcune scene che smorzano la tensione (dal simpatico principe Saltasteccati o alla scena semi-divertente di un Fritti che fa man bassa di erba gatta con tanto di postumi in stile "overdose") mentre in altre riesce a creare drammi estremamente duri (dai racconti del sanguinoso passato di Ombra-di-tetto, agli orrori patiti dalla Gente nella collina di Vastnir), altri momenti sono invece estremamente poetici, anche nella scelta dei vocaboli o nelle azioni: i gatti sono spesso descritti in "danze" di gioia, oppure in "canti" quando raccontano qualcosa o fanno una cerimonia particolare.

    Difetti:

    Antagonisti: Più che l'antagonista principale che benchè sia "assoluto" non è tecnicamente banale (si tratta piuttosto di un classico "decaduto", una volta accettato il fatto che sia spinto solo e unicamente da una vendetta che ha ormai chiuso ogni spiraglio di luce, si va avanti), il problema rimane negli antagonisti secondari e nei servitori: estremamente stereotipati nel ruolo di "servi" sottomessi e compiacenti nel dimostrarsi all'altezza del loro compito con efferatezze sempre più pesanti ed allo stesso tempo temendo il loro stesso signore-padrone-creatore.

    Lingua: tecnicamente non sarebbe un difetto, perchè Tad Williams si è inventato un curioso vocabolario con moltissimi termini "felini" per descrivere animali, ruoli o sentimenti. Il problema è che ti costringe a ricordare una buona fetta di termini (anche se alcuni sono molto onomatopeici)

    Edited by Kooskia - 19/9/2013, 14:16
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Lascio che le cose mi portino altrove

    Group
    Amministratori
    Posts
    21,963

    Status
    offline
    Ecco, questo è un libro che potrebbe interessarmi molto!
    Perché da come ne parli sembra non avere nessuno dei difetti che mi allontanano dal genere, ovvero un'esasperata "umanizzazione" o "parodizzazione" dei protagonisti....
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Canis lupus italicus

    Group
    Member
    Posts
    1,939
    Location
    Milano,la città grigia di fumo e cemento

    Status
    offline
    Il discorso dell'umanizzazione è particolare perchè chi più, chi meno, tutti gli autori devono scrivere vari livelli di antropomorfizzazione nei personaggi e nel loro modo di vivere. (o si tratterebbe di romanzi estremamente complessi)
    Tad Williams lo fa abbastanza bene, la struttura sociale dei gatti è abbastanza originale ed anche se ci sono ruoli di natura "umana" (principi, regine ecc..) questi non vanno poi ad influire su altri genere di comportamenti dei personaggi.
    La caccia, il gioco, gli attimi di tensione che sfociano in baruffe, e le relazioni tra maschi e femmine sono abbastanza ben descritte;
    per esempio non c'è il concetto di "coppia fissa" come in altre storie, viene menzionata la possibilità in questo libro, ma sottolineando che è un evento molto diffuso. Da questo punto di vista il distacco emotivo di Acchiappacoda con la madre e la famiglia (incluso un padre appena menzionato) è molto poco "umano"...
     
    Top
    .
  4. Fa}
     
    .

    User deleted


    anche perchè sennò ti trovi a leggere un trattato di etologia...
     
    Top
    .
3 replies since 12/4/2013, 13:32   527 views
  Share  
.