Revolutionary Road

~ Richard Yates

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    Titolo: Revolutionary Road (o I Non Conformisti)
    Autore: Richard Yates
    Anno: 1961
    Editore: Minimum Fax
    Pagine: 426 pagine
    Descrizione:
    È il 1955; i Wheeler sono una coppia middle class dei sobborghi benestanti di New York, che coltiva il proprio anticonformismo con velleità ingenua, quasi ignara della sua stessa ipocrisia: la loro esistenza scorre fra il treno dei pendolari, le cenette alcoliche con i vicini, le recite della filodrammatica locale, ma Frank e April si sentono destinati a una vita creativa e di successo, possibilmente in Europa. Nella storia della giovane famiglia in apparenza felice la tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibile, e l'inevitabile esplosione arriva con una potenza da dramma shakespeariano.

    (da ibs.it)
    È come un dramma recitato in uno squallido teatro parrocchiale, la storia dei Wheeler. è la storia di due trentenni americani che negli anni Cinquanta vivono alla periferia di New York. Una coppia che ha vissuto soltanto l'eco dei ruggenti anni Venti e che ne porta addosso i graffi: l'ambizione frustrata e il fallimento traspaiono da ogni gesto, colano dagli specchi deformati della loro casa piccolo borghese.
    Una contemporaneità disarmante, quella di Yates, uno scrittore capace di cogliere le nevrosi di una società che si compiace della propria immagine, pur essendo perfettamente cosciente dalla propria ipocrisia. Frank e April, i giovani protagonisti del romanzo, sanno perfettamente di essere stati risucchiati all'interno delle dinamiche perverse della middle class americana, e sanno anche che i fasti e gli slanci de Il grande Gatsby sono lontani dagli insulsi aperitivi che trangugiano in compagnia dei vicini. Sono l'ombra dell'immagine del mito americano di quegli anni, della famiglia bianca, mononucleare, che cerca la propria affermazione all'interno del nascente capitalismo avanzato, ma che trova soltanto la violenza delle aspirazioni represse.
    Il lavoro, in un vecchio stanzone male illuminato in cui cento impiegati sono separati da sottili pareti divisorie; il viaggio in treno verso casa, insieme a frotte di pendolari; il vialetto di una casa bianca, plastificata, igienizzata, il tutto accompagnato da un sorriso blando, vari bicchieri di Martini e una quantità imprecisata di sigarette. La loro più grande ambizione, quella di mollare tutto per andare a vivere a Parigi con i loro due figli, si infrange di fronte all'inettitudine della vita quotidiana, all'incapacità cronica di affrontare tutto, la passione come la noia, lo slancio e l'apatia.Attraverso una serie di immagini sovraesposte, in cui l'attenzione per i movimenti impercettibili, le smorfie, i riflessi incondizionati esprime un uso quasi pornografico della penna, Richard Yates trasmette tutto il disagio dell'Occidente. Lo fa in tempi non sospetti, cioè quando il modello americano iniziava ad essere esportato in tutto il mondo, ma ritorna prepotentemente attuale in questi giorni, quando nessuno dubita degli effetti virali di quel modello, quando neanche la scrittura sontuosa di Yates, è capace di riscattarlo.
     
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    L'ho letto la scorsa estate. È un genere che a me non piace infatti l'ho iniziato un po' controvoglia, però non mi sono pentito e devo dire che mi è piaciuto come stile e narrazione. Ho letto che è stato paragonato a Il Grande Gatsby, che personalmente non mi è piaciuto, forse sarà stata la differenza di "epoca", ma tra i due preferisco senza dubbio questo. Tra l'altro devo ancora vedere il film.
     
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    è una vita che voglio vedere il film: ora che so che c'è un libro credo proprio che lo leggerò!

    Edited by K.E.R - 15/7/2017, 16:49
     
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  4. Fa}
     
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    ho letto anche questo con la collana del sole 24h, ci voleva per smuovermi un pò con questo genere di letture che anche io affornto non proprio controvoglia ma diciamo che non mi entusiasmano abbastanza da andarle a cercare. anche questo libro è osannato e stracommentato, in effetti merita abbastanza...... le ambiebtazioni tetre, lo squallore del sogno infranto, il fluire della vicenda sono rese in maniera davvero interessante....... a me per certi versi soprattutto l'inizio ha ricordato john fante, qualcuno l'ha letto?
     
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    Affresco dell'ipocrisia, del conformismo e dell'egoismo di un'America degli anni 50 dove uomini e donne giocano ruoli che la società costruisce per loro: figli, casa, carriera. L'uomo lavora e si realizza e la donna a casa a fare figli e a badare alla casa. Coppie che concentrano le loro energie nel manetenimento delle apparenze e del buon costume, dove la tragedia occupa un tono stonato e sconvolgente nella vita apatica e finta di tutti i giorni.
    Bellissimo!
    Ora devo vedere il film!!!
     
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4 replies since 3/3/2013, 10:49   31 views
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