Le notti di Salem

~ Stephen King

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    Titolo: Le notti di Salem
    Titolo originale: Salem's Lot
    Autore: Stephen King
    Anno di pubblicazione: 1974
    Anno di pubblicazione in Italia: 1979
    Editore: Sperling & Kupfer
    Pagine: 650 p.
    Prezzo: 12.90
    ISBN: 9788860617309
    Trama
    Una casa abbandonata, un paesino sperduto, vampiri assetati di sangue. Quando il giovane Stephen King decise di trapiantare Bram Stoker nel New England sapeva che la sua idea, nonostante le apparenze, era buona, ma forse neanche la sua fervida immaginazione avrebbe saputo dire quanto. Era il 1975 e, da allora, il racconto dell'avvento del Male a Jerusalem's Lot, meglio conosciuta come 'salem's Lot, non ha mai cessato di terrorizzare milioni di lettori, consacrando il suo autore come maestro dell'horror. Questo piccolo classico contemporaneo viene ora riproposto in un'edizione illustrata arricchita da una nuova introduzione, due racconti e un sostanzioso apparato che raccoglie le pagine eliminate nella stesura finale.

    Adattamenti:
    Le notti di Salem - miniserie TV del 1979 (esiste anche una versione corta da 112')
    I vampiri di Salem's Lot - film del 1987 seguito della miniserie TV
    Salem's Lot - miniserie TV del 2004 rifacimento della miniserie del 1979

    Fonti: wikipedia - webster.it
     
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    A me è piaciuto ma non l'ho trovato eccezionale per due motivi: il primo è che ho trovato molte similitudini con Mucchio d'ossa (errore mio sicuramente ad averlo letto prima de Le notti di Salem) e poi alcuni passaggi mi sono sembrati un po' prevedibili. Meravigliose le cronache del Lot ma il finale arriva troppo in fretta, troppo, non me l'aspettavo quasi!

    Con dolore, per me è un 7.5 (che poi è un bel voto!) :wub:
     
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    devo dire che di King ho sicuramente letto di meglio, un po' scontato il finale a dirla tutta ma i personaggi sono bene fatti anche se non ben sfaccettati come invece succede in altri suoi romanzi. Nonostente tutto rimane un romanzo di alto livello ed essendo uno dei primi, lo rende comunque mirabile.

    Edited by °Ln - 26/7/2017, 15:39
     
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    Jerusalem's Lot è una tranquilla cittadina americana del Maine, una di quelle realtà piuttosto rurali in cui tutti si conoscono a vicenda. Qui è nato Ben Mears, scrittore di successo sull'orlo di una crisi dovuta alla morte della moglie: quando decide di tornare nella città natale per ritrovare l'ispirazione e affrontare i suoi demoni legati all'inquietante Casa Marsten, scopre che questa è diventata la sede di un negozio di antiquariato gestito dal losco Straker e dal suo misterioso socio, Barlow. Quando in città inizia una catena di morti misteriose e cadaveri scomparsi, Ben si unisce a Matt Burke, insegnante del liceo locale, nel cercare il motivo di queste sparizioni: arrivano alla conclusione che Casa Marsten non ha mai smesso di esercitare il suo influsso diabolico su 'Salem's Lot ed è ora la dimora di un vampiro millenario e del suo servitore...

    L'ho trovato inquietante e macabro, un horror ben scritto popolato da personaggi vivi e reali, non stereotipati come spesso se ne vedono in libri di questo tipo. Purtroppo alcune situazioni rientrano nel filone delle "cose stupide che nessuno farebbe nella vita reale" che è tanto caro agli autori (ma soprattutto ai registi) americani: una donna e un bambino entrano in una casa che è stata teatro di riti satanici e che ora è abitata da un vampiro praticamente dosarmati... Ben Mears invece di pugnalare Barlow immediatamente perde tempo a spostare la sua bara in un'altra stanza nonostante manchi poco al calar della notte... Insomma, c'è una buona dose di scene apparentemente prive di senso, ma che potrebbero essere spiegate dall'influsso che Barlow ha sull'intera città (nel senso fisico di abitazioni terreni alberi ecc.) e sulla sua popolazione: infatti la perversione più grande del vampiro non è tanto il fatto che sia una creatura mostruosa che vive e si compiace del male altrui, ma che sfrutti le debolezze e il desiderio delle persone di essere annientate per farle diventare suoi "figli", e per fare ciò applica una specie di "lavaggio del cervello" che però agisce a livello molto più intimo e istintivo delle connessioni sinaptiche, un élan che ti spinge a volere essere morso. Questa specie di "odore" viene trasmesso anche ai luoghi abitati o frequentati dai vampiri, e gli uomini reagiscono alla vicinanza a questi posti come un animale che fosse appena entrato nel territorio di un esemplare nemico: può combattere e provare a scacciare il nemico o andarsene e cercare un altro posto, ma in ogni caso l'adrenalina farà sì che i suoi sensi si acuiscano e la sua inquietudine lo porterà ad essere estremamente reattivo ed emotivamente instabile. Mi sono dimenticato di menzionare il fatto che qua e là si trovano delle considerazioni sulla società americana e sul suo "disfacimento": il libro è stato scritto a ridosso della guerra del Vietnam e il clima di insicurezza e tensione di quegli anni si fa sentire nonostante la presenza ben più perturbante del vampiro. Molto significativo è lo scambio di battute verso la fine in cui Ben Mears dà al poliziotto locale del cagasotto perché vuole scappare e questi gli risponde pressappoco "Perché dovrei restare? Questa città è morta venti anni fa": sarà solo una mia considerazione, ma io penso che con queste due frasi King si riferisse non solo a Jerusalem's Lot o al Maine, ma a tutte le città americane (ad eccezione forse delle metropoli) dove la vita consiste nel ripetersi meccanico dei gesti quotidiani che ormai si sono cristallizzati da anni e le persone hanno perso il contatto con tutto ciò che non sia lo stretto cerchio delle loro conoscenze: insomma, una società stagnante.
    Forse fare un paragone non ha molto senso, ma l'ho trovato immensamente più macabro e "veritiero", cioè più coerente con il folklore slavo-romeno, del Dracula di Bram Stoker: l'intensità emotiva e l'introspezione psicologica de Le notti di Salem è quasi completamente assente nel suo antesignano, senza contare che Stephen King, contrariamente a Stoker, non ha alcuna pretesa di raccontare la leggenda di una persona realmente esistita senza saperne un fico secco.

    Edited by Erete - 30/12/2019, 12:56
     
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    Avevo ricordi più orrorifici riguardo le vicende ambientate a 'Salem's Lot ma, come per altri romanzi dell'epoca, quello che più mi era rimasto in mente erano le scene della trasposizione televisiva del 1979, con David "Hutch" Soul nei panni di Ben Mears, il protagonista.
    Nel corso degli anni ho letto sia la prima edizione italiana (Le notti di Salem), che la versione estesa, comprendente i pezzi restati fuori dalla prima edizione.
    Ma, nonostante questo, questa rilettura mi ha messo davanti ad un libro che non ricordavo quasi per nulla.
    Purtroppo la folla di personaggi, le vicende da soap della cittadina, la poca presenza scenica del Vampiro e del suo famiglio e le poche (anche se estremamente efficaci) scene di tensione non hanno aiutato la lettura.
    Ben, nonostante gli eventi tragici della sua vita, sembra un quindicenne alla prima cotta. Il gruppo di ammazzavampiri sembra, il più delle volte, la versione meno brillante della Scooby Gang.
    Il finale arriva dopo lungaggini spesso inutili e l'eliminazione del Vampiro sembra quasi una casella da spuntare.
    La cosa forse più fastidiosa è proprio la vampirizzazione della cittadina che, nonostante la rapidità e l'efficienza delle conversioni, non esce dai confini cittadini e, invece di dilagare a macchia d'olio nel paese.
    A inizio anni '80 avrei sicuramente dato 4 stelle al romanzo. Adesso, considerando anche la parte affettiva, più di due non riesco.

    Temo il momento in cui ci ritroveremo, con il forum con cui sto facendo la rilettura dell'opera omnia di Stephen King, ad affrontare The Shining...


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4 replies since 27/1/2013, 13:19   106 views
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