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Titolo: Assordanti silenzi
Autore: Marco Rincione
Anno di pubblicazione: 2010
Editore: Gruppo Albatros Il Filo (collana Nuove voci)
Pagine: 288 p., brossura
link ibs
Trama
Liz Carlson, giovane insegnante e madre di una bambina di due anni, si trasferisce nel piccolo borgo di Strong Lake: vuole cambiare vita e dimenticare il dolore della precoce perdita del marito. Ben presto la donna si accorge che a Strong Lake c'è qualcosa di terribilmente inquietante e misterioso: non ci sono bambini. La notte comincia ad essere tormentata da mostruosi incubi che al mattino la lasciano in preda al panico. In modo del tutto casuale, conosce un vecchio signore, Arthur Grown, custode dell'emeroteca locale. Proprio frugando tra vecchi giornali, Liz scopre di una vecchia tragedia rimasta sepolta sotto la cittadina, riguardante un massacro di bambini...
Recenzione
Un incubo: non c'è parola più adatta per descrivere questo romanzo. Nella prefazione l'autore spiega cosa vuole trasmetterci attraverso questo libro: il terrore provato dai bambini di fronte ai mostri della notte. E cosa fanno i bambini? Si nascondono sotto le coperte, rimangono immobili, convinti che così facendo i mostri andranno via. Ma cosa succederebbe se quei bambini decidessero di andare a sbirciare?
Liz ha una bimba di due anni, Rachel, si trasferisce con lei in questo paesino oscuro dopo la morte del marito. Pian piano si accorge di molte stranezze, ad esempio al supermercato non vendono assolutamente nessun prodotto per l'infanzia, per strada la guardano tutti malissimo e infine, nella scuola dove la assumono, il piano delle elementari è deserto, in disuso da molto tempo. Cosa è successo in questo posto? cosa sta tuttora succedendo? Non ci sono bambini, sono stati tutti assassinati e sacrificati da un gruppo di Satanici. Però l'opera di queste oscure figure è ancora incompiuta: occorrono 17 bambini per risvegliare la Grande Bestia. A questo scopo hanno ucciso tutti i bambini del paese ma ne manca ancora uno, o meglio unA, la piccola Rachel. Liz è alla ricerca disperata di spiegazioni per i suoi terribili incubi e di aiuto per salvare la piccola. Infatti ha notato che tra i suoi sogni e ciò che le succede da sveglia c'è un forte parallelismo...
Per gli appassionati del genere questo è un libro perfetto: pieno di tensione e fino alla fine non si riesce a distinguere gli Incubi dalla Realtà. Anzi... a me ha lasciato un non so che di indefinito: sta raccontando l'incubo della protagonista o questo si è realmente avverato? Ma perchè questo interrogativo? Qui ci viene di nuovo in soccorso la parola dell'autore: non tutti gli orrori che succedono nel mondo vengono condivisi e diffusi. Alcuni vengono taciuti e se qualcuno decide di far sapere viene accusato di falsità. In questo paese tutti sono colpevoli, tutti sapevano e o hanno scelto di assecondare il male affinchè smettesse in fretta di spargere morte oppure hanno semplicemente girato la testa dall'altra parte...
E' riuscito Marco Rincione nel suo intento: spaventare il lettore? vi dico solo che l'ho finito a mezzanotte passata e ho fatto due incubi nella stessa notte.... (io che non sogno mai un tubo!!)
voto 9. -
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Con Albatros come editore e una trama che ricorda molto "Silent Hill" e simili... temo leggerei questo libro solo per smontarlo.
non si fa.... -
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si la trama diciamo che non è la più originale però ti trascina nel delirio. . -
.Con Albatros come editore e una trama che ricorda molto "Silent Hill" e simili... temo leggerei questo libro solo per smontarlo.
non si fa...
ho pensato la stessa cosa
linkato!
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... quello che temevo... . -
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Temevo... anzi, ne avevo la certezza...
Edited by taksya - 23/4/2013, 22:49. -
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Finito... devo meditare... la sola cosa certa è che l'unico pezzo interessante è stata l'introduzione... . -
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Solitamente non compro libri pubblicati da EAP (Editori a pagamento, per chi ancora non lo sapesse), ma se posso leggerli senza spendere nulla, se non il mio tempo, e se sono particolarmente in vena... allora posso anche decidere di farmi del male e leggerne uno.
Come molti italiani, non importa la CE, il problema pricipale è capire chi siamo, dove siamo e, spesso, dove stiamo andando... anche in questo libro, dalla toponomastica anglofona, non si capisce dove vorremmo essere.
Non negli USA, visto che si fanno riferimenti a fatti accaduti nel XIII secolo, forse in Inghilterra... ma non c'è un indizio che sia uno che possa far capire al lettore dove siamo.
Un paesino strano, che sembra isolato dal mondo, circondato da antiche foreste (in Inghilterra la cosa sarebbe un po' complessa), con costruzioni risalenti al periodo bellico della Seconda Guerra e sette pseudosataniche che affondano le radici in un secolo dove la caccia alle streghe era abbastanza diffusa, magari non in Inghilterra, ma un po' ovunque sì.
La protagonista sembra vivere fuori dal mondo, sia come comportamenti che come reazioni agli eventi. Passa tutto il tempo a parlare con se stessa, contraddicendosi continuamente e comprotandosi come la peggior eroina di film horror di ultima categoria mai vista. Stessa cosa si piò dire per i comprimari che, tutti inclusi, sono contradditori e, nella maggior parte dei casi, condividono l'apparente schizofrenia della protagonista.
La figlia duenne, minacciata dai catticattivissimi, dorme per tutto il tempo o quasi... un ottimo modo per non preoccuparsi di fornirle un po' di spessore.
La trama è banale e, nella sua banalità, poteva anche rivelarsi interessante... se non fosse per la logorroica protagonista che racconta tutto e il contrrio di tutto una marea di volte, fino a rendere noisi anche i dettagli che potevano essere originali.
Paradossalmente sono troppe le cose che vengono lanciate nel calderone (la setta del XIII secolo, il gruppo di vendicatori mascherati che resistono al passaggio del tempo, il gruppo di satanisti, le vittime sparse nel tempo, il mostro che sembra scimmiotare le entità sinistre che accompagnano tradizionalmente l'Inquisitore Eymerich di Evangelisti), ma troppo poche le spiegazioni dettagliate che si perdono dei fatti raccontati e raccontati e raccontati e raccontati ancora, senza aggiungere nulla di nuovo volta dopo volta.
Nota deludente, che si sarebbe potuta sistemare con il solito lavoro di editor fatto con serietà, sono i classici termini gergali, l'utilizzo di una grammatica a volte artistica, il poco approfondimento su alcune situazioni descritte (non si brucia qualcuno usando solo fascine di paglia e, soprattutto, i corpi non sono ridotti in cenere)... le solite coe che, quasi immediatamente, mi buttano fuori dal racconto e mi impediscono di lasciarmi prendere dalla storia.
Interessante e valida, invece, l'introduzione... da sola avrebbe guadagnato almeno tre stellette.
Ho trovato invece inutile l'epilogo con la spiegazione del perché di alcune situazioni o comportamenti dei personaggi. Non capisco la necessità di dover spiegare al lettore le scelte fatte in corso di scrittura, quasi come a voler cercare una giustificazione.
Sarebbe come se King, alla fine di Shining, si mettesse a spiegare al lettore perché Jack Torrance si comporta in quel modo o perché Wendy non prende subito armi e bagagli e scappa dll'Overlook... le spiegazioni vanno nel racconto, non a parte.
1/5.