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Titolo: Una cosa divertente che non farò mai più
Autore: David Foster Wallace
Anno: 1998 (Ita)
Editore: Minimum Fax (Ita)
Pagine: 151
Descrizione: «E allora oggi è sabato 18 marzo e sono seduto nel bar strapieno di gente dell'aeroporto di Fort Lauderdale, e dal momento in cui sono sceso dalla nave da crociera al momento in cui salirò sull'aereo per Chicago devono passare quattro ore che sto cercando di ammazzare facendo il punto su quella specie di puzzle ipnotico-sensoriale di tutte le cose che ho visto, sentito e fatto per il reportage che mi hanno commissionato».
Una cosa divertente che non farò mai più è il capolavoro di comicità e virtuosismo stilistico con cui i lettori italiani hanno conosciuto il genio letterario di Wallace. Commissionatogli dalla prestigiosa rivista Harper’s, questo reportage narrativo da una crociera extralusso ai Caraibi - iniziato sulla stessa nave che lo ospitava e cresciuto a dismisura dopo innumerevoli revisioni - è ormai diventato un classico dell’umorismo postmoderno e al tempo stesso una satira spietata sull’opulenza e il divertimento di massa della società americana contemporanea.
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Titolo: A supposedly fun thing I'll never do again
Autore: David Foster Wallace
Anno: 1997
Editore: Little, Brown and Co.
Pagine: 353
Descrizione: In this exuberantly praised book - a collection of seven pieces on subjects ranging from television to tennis, from the Illinois State Fair to the films of David Lynch, from postmodern literary theory to the supposed fun of travelling aboard a Caribbean luxury cruiseliner - David Foster Wallace brings to nonfinction the same curiosity, hilarity, and exhilarating verbal facility that has delighted readers of his fiction, including the bestselling Infinite Jest.SPOILER (clicca per visualizzare)In questo libro entusiasticamente acclamato - una raccolta di sette pezzi su soggetti che spaziano dalla televisione al tennis, dalla Fiera Nazionale dell'Illinois ai film di David Lynch, dalle teorie postmoderne sulla letteratura al cosiddetto divertimento di una crociera di lusso nei Caraibi - David Foster Wallace dona alla saggistica la stessa curiosità, ilarità ed esilarante dimestichezza verbale che hanno incantato i lettori dei suoi romanzi, incluso il bestseller Infinite Jest.
Dopo quattro ottime scelte su quattro, comincio a pensare di poter andare sul sicuro con lui. E comincio anche ad apprezzare di più, per certi versi, i suoi saggi rispetto ai romanzi. Si ha la sensazione di accompagnarlo passo a passo mentre lavora, in qualsiasi posto si trovi, qualsiasi cosa stia facendo.
Edited by °Ln - 9/3/2023, 08:10. -
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Di questo libro ho letto solo la parte sulle crociere. E quello l'ho messo nella lista "i peggiori libri che abbia mai letto". Noioso, prolisso, inconcludente. Sembra più che altro un modo per l'autore di autocompiacersi della sua controtendenza.
Sarei curioso di leggere cosa dice di Lynch.. -
D. Van Dyne.
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Orpo, addirittura uno dei peggiori libri? Personalmente ho apprezzato molto di più altri suoi saggi, ma questo non mi è affatto dispiaciuto. Ammetto candidamente il mio fanboysmo nei suoi confronti, quindi probabilmente non faccio testo ^^ . -
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Titolo: Una cosa divertente che non farò mai più
Autore: David Foster Wallace
Anno: 1998 (Ita)
Editore: Minimum Fax (Ita)
Pagine: 151
Descrizione: «E allora oggi è sabato 18 marzo e sono seduto nel bar strapieno di gente dell'aeroporto di Fort Lauderdale, e dal momento in cui sono sceso dalla nave da crociera al momento in cui salirò sull'aereo per Chicago devono passare quattro ore che sto cercando di ammazzare facendo il punto su quella specie di puzzle ipnotico-sensoriale di tutte le cose che ho visto, sentito e fatto per il reportage che mi hanno commissionato».
Una cosa divertente che non farò mai più è il capolavoro di comicità e virtuosismo stilistico con cui i lettori italiani hanno conosciuto il genio letterario di Wallace. Commissionatogli dalla prestigiosa rivista Harper’s, questo reportage narrativo da una crociera extralusso ai Caraibi - iniziato sulla stessa nave che lo ospitava e cresciuto a dismisura dopo innumerevoli revisioni - è ormai diventato un classico dell’umorismo postmoderno e al tempo stesso una satira spietata sull’opulenza e il divertimento di massa della società americana contemporanea.
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Ultimamente mi trovo spesso d'accordo con Abso, vedi Shantaram, ma questa volta non mi trovo con quello che scrive in questa discussione. (Non ho ben capito a cosa si riferisca quella scheda, forse è una raccolta di saggi con lo stesso titolo? Non so, nell'edizione che ho letto io c'è solo questo sulla crociera...)
Comunque, lui diceDi questo libro ho letto solo la parte sulle crociere. E quello l'ho messo nella lista "i peggiori libri che abbia mai letto". Noioso, prolisso, inconcludente. Sembra più che altro un modo per l'autore di autocompiacersi della sua controtendenza.
Sarei curioso di leggere cosa dice di Lynch.
Non so, sarà che ormai ho ben presente il soggetto, ma io mi sono divertito moltissimo, a volte sbellicato. Penso che l'unico in grado di fare un reportage satirico e brillante su una noiosissima crociera del tipo classico "viaggio organizzato per ottuagenari" sia DFW.
Ho quotato il commento di Abso, mi perdonerà, soltanto perché mi divertiva la distanza siderale tra la mia opinione tutto sommato positiva, anche se non ai livelli del "capolavoro" riportato nella descrizione su, e il suo "uno dei peggiori libri che abbia mai letto".. -
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Biting's excellent.
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(Non ho ben capito a cosa si riferisca quella scheda, forse è una raccolta di saggi con lo stesso titolo? Non so, nell'edizione che ho letto io c'è solo questo sulla crociera...)
Conoscendoci è probabile... faranno uscire gli altri per ottimizzare il guadagno.. -
.Di questo libro ho letto solo la parte sulle crociere. E quello l'ho messo nella lista "i peggiori libri che abbia mai letto". Noioso, prolisso, inconcludente. Sembra più che altro un modo per l'autore di autocompiacersi della sua controtendenza.
Sarei curioso di leggere cosa dice di Lynch.
Abs, interessante perché tutto il libro è sulle crociere...
A me sinceramente piace un sacco l'ironia scazzata di DFW, l'ho trovato divertente e disperato (esattamente come la crociera a cui ha partecipato). -
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Non so cosa intendessi all'epoca, forse mi avevano detto che era una parte di una serie di articoli/resoconti? Boh, non ne ho memoria. Comunque non mi ha divertito, ricordo ancora il senso di forzata ironia che sentivo mentre leggevo, pur non ricordando neanche mezzo aneddoto. Prima o poi volevo riaffrontare Wallace, ma non è in cima alle mie priorità. .