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Meng.
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Titolo: Il fantasma dell'opera
Autore: Gaston Leroux
Anno: 1910 (prima uscita)
Editore: Newton Compton
Pagine: 256
Descrizione: Sono molte, a tutt'oggi, le riduzioni cinematografiche - la più bella e la più fedele quella del 1925 con Lon Chaney, la più recente quella diretta da Joel Schumacher, trasposizione del musical di Andrew Lloyd Webber - che hanno consacrato la popolarità di questa originalissima opera scritta da Leroux nel 1911. La storia dell'amore di Erik - costretto a nascondere le sue orrende fattezze dietro una maschera - per Christine, la giovane soprano tanto graziosa quanto inesperta, si svolge tutta nell'ambiente del teatro dell'Opera, che diviene alter ego del Fantasma, luogo che crea l'azione. Campione di tutti gli eccessi, "mostro" al pari di Frankenstein e del Conte Dracula, la educherà, s'impossesserà di lei, riuscirà a far sgorgare dal petto della sua schiava d'amore una voce sublime. Una macchina narrativa sapientissima consente a Leroux di tenere in perfetto equilibrio commedia, avventura, poliziesco e grandguignol; così che alla fine della lettura ci accorgiamo di essere stati catturati da una storia tanto carica di suggestioni quanto lineare ed emblematica.
http://www.amazon.it/Il-fantasma-dellOpera...50914370&sr=1-1
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Fa-vo-lo-so.
Consigliati anche i racconti dell'orrore di Leroux.
p.s. (io l'avrei messo sotto horror ;-)). -
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Tutte le volte che mi è capitato di leggerlo, l'ho sempr trovato noioso... pur amando la trasposizione cinematografica di Lon Chaney.
Un classico feuilleton francese, dove più generi e situazioni si incastrano tra loro, per portare il lettore verso la prevedibile conclusione.
Credo che buona parte della noiosità fosse data anche dalla traduzione (edizione piuttosto vecchia e versione alquanto aulica e pesante)... lo rileggerò in francese e, pur pesando l'età, spero sia piùà scorrevole.. -
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All'ennesima rilettura non lo trovato più scorrevole, anche se letto (e ascoltato) in francese sia l'età che lo stile, che trovo da tipico feuilleton, hanno pesato sul gradimento finale.
Forse perché ormai conosco la storia, vuoi perché ad ogni rilettura amo sempre meno i vari protagonisti principali, a parte Erik, ma a volte anche lui è poco sopportabile, sarà perché l'età pesa parecchio... ma non riesco a godermelo come la prima volta... avvenuta decenni fa.
3/5 (7/10)
Edited by °Ln - 26/7/2017, 17:32. -
momo nit.
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Stranamente sono arrivata a questo libro senza conoscerne la trama
Nonostante il modo di scrittura decisamente non moderno, non l'ho trovato pensante, anzi
Sarà che ero presa dalla trama, ma l'ho letto in poco tempo e in maniera molto scorrevole
Non posso dire che entrerà a far parte delle mie letture preferite e non credo ci sarà una seconda volta
Mi sarebbe piaciuto che i personaggi avessero più spessore, che emozioni e pensieri fossero più profondi
Lo stesso Erik a volte risulta noioso, piatto, mentre la sua figura dovrebbe essere affascinante oltre ogni immaginazione
Nonostante questi limiti però mi è piaciuto andare a zonzo per corridoi e scale, per camerini e palchi
La prima parte mi è piaciuta molto per questo, vivere il teatro da dentro è sempre un'emozione, anche se anche in questo è trovato solo superficie e poca profondità
La seconda parte vola via per curiosità, per la voglia di scoprire i perché e i misteri, sapere chi ce la farà e come
Contenta di averlo letto insomma, ma senza particolare emozione. -
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Nuova rilettura, nel tentativo di ritrovare l'interesse provato un tempo per l'opera.
La versione audio ascoltata questa volta è più elaborata, una via di mezzo tra un normale audiolibrlo e un audiodrama... ma, modificando i fattori, l'equazione non cambia.
La storia non perde la patina da romanzo d'appendice, l'interpretazione aiuta e le voci sono adeguate ai personaggi... manca solo il sottofondo musicale di Lloyd Webber e sarebbe stato perfetto.
Ma la scintilla non è scoccata nuovamente.
Dovrei smettere di provarci e limitarmi ad ascoltare il musical.... -
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Anch'io ho scelto la versione audio.
Devo dire che nonostante l'entusiasmo iniziale non è stata una lettura/ascolto coinvolgente.
Decisamente troppo melodrammatico con una scrittura troppo ottocentesca per i miei gusti: fatto di sospiri, urla, svenimenti e morti un po' non-sense. Ma in fondo è il genere che lo richiede.
Ho solo apprezzato la "presenza" incombente e claustrofobica dell'Opera con i sui cunicoli, labirinti e trabocchetti fantasmagorici. Non meno apprezzabile l'aspetto di un Fantasma ben lontano da quelli romantici cinematografici che ho visto sullo schermo. Insomma, è proprio brutto!. -
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L'ho trovato un po' faticoso persino io che adoro la scrittura ottocentesca...
Non troppo faticoso però, diciamo a tratti, a volte mi coinvolgeva e riusciva a risvegliare il mio interesse, altre volte mi lasciava abbastanza spazio per infilarmi nella fitta rete di cunicoli della mia distrazione..
