L'uomo modulare

~ Roger MacBride Allen

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    u1239
    Titolo:L'uomo modulare
    Autore: Roger MacBride Allen
    Anno: 1ª ed. originale 1992
    Editore: Urania
    Pagine: 216
    Descrizione:I lettori che non si sono lasciati sfuggire L'anello di Caronte - il poderoso romanzo che la nostra Casa editrice ha pubblicato recentemente con l'etichetta Interno Giallo - conoscono bene doti e qualità di Roger MacBride Allen, un giovane autore americano degno di essere scoperto oggi dal più vasto pubblico di URANIA. In L'uomo modulare l'ipotesi di fondo è tra le più affascinanti che la fantascienza abbia immaginato negli ultimi anni: il trasferimento della coscienza umana in macchine sofisticatissime, prodotto di una civiltà cibernetica così avanzata da far impallidire ogni artificiosa distinzione tra esseri umani e robot. Un romanzo ricco, complesso e "scientifico" per un autore che è già una scoperta.

    www.mondourania.com/urania/u1221-1240/urania1239.htm
    http://it.wikipedia.org/wiki/L%27uomo_modulare

    libro da non perdere se vi capita è davvero interessante, è una specie di "legal thriller" a livello fantascientifico, mescola la genetica scifi ai dibattiti da avvocati stile NCIS.
     
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    Bellissimo. Se ciò che è raccontato in maniera fantastica in questo libro sia in linea di principio possibile è uno dei massimi problemi filosofici e scientifici. L’equivalenza fra dispositivi di calcolo è uno tra i fattori più importanti che sono alla base dell’IA forte. L’hardware viene visto come relativamente privo di importanza (o forse anche del tutto privo di importanza) mentre unico ingrediente vitale viene considerato il software, cioè il programma o l’algoritmo. Se esiste un algoritmo per il cervello, e i sostenitori dell’IA forte direbbero senza dubbio di sì, allora in linea di principio lo si potrebbe far girare in un computer. Inoltre, c’è anche qualche altro fattore importante, proveniente più dal campo della fisica. Che cos’è che dà a una particolare persona la sua identità individuale? Sono, in qualche misura, gli atomi che compongono il suo corpo? La sua identità dipende dalla particolare scelta di elettroni, protoni e altre particelle che compongono quegli atomi? Secondo la fisica quantistica, no: ciò che distingue una persona da, ad esempio, la sua casa è la configurazione secondo cui i suoi componenti sono disposti, e non la loro individualità (se l’intero contenuto materiale di una persona fosse scambiato con particelle corrispondenti presenti nei mattoni della sua casa, allora, in un senso forte, non sarebbe accaduto assolutamente nulla). Accettiamo la nozione che l’individualità di una persona non abbia niente a che fare con una qualsiasi presunta individualità dei suoi componenti materiali. Essa deve avere invece a che fare con la configurazione, in un certo senso, di quei componenti: diciamo la configurazione nello spazio o nello spazio tempo. Ma i fautori dell’IA forte non si fermano qui. Se il contenuto di informazione di tale configurazione potesse essere tradotto in un’altra forma dalla quale fosse possibile recuperare di nuovo la forma originaria, l’individualità della persona dovrebbe restare intatta. Nulla si perderebbe dell’individualità di una persona, e in effetti non le succederebbe nulla, se la sua forma fisica dovesse essere tradotta in qualcosa di completamente diverso, per esempio in campi di magnetizzazione in un blocco di ferro. I fautori dell’IA forte sembrano addirittura sostenere che la consapevolezza cosciente della persona persisterebbe mentre “l’informazione” della persona è in quest’altra forma. In questa concezione, la “consapevolezza di una persona” deve essere considerata alla stregua di un elemento di software, e la sua particolare manifestazione come essere umano materiale deve essere considerata l’operazione di questo software per opera dell’hardware del suo cervello e del suo corpo.
    Spero di non essermi dilungato eccessivamente ma come potete capire è un tema fra i più vasti e affascinanti.
     
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2 replies since 5/10/2012, 09:49   92 views
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