Il segno dei quattro (Sherlock Holmes # 2)

~ Arthur Conan Doyle

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    Titolo: Il segno dei quattro
    Autore Doyle Arthur Conan
    anno 2005
    pagine 154 p., brossura
    Editore Mondadori (collana Oscar scrittori moderni)
    link ibs


    TRAMA:

    Sherlock Holmes si occupa di un fatto accaduto molti anni prima e a migliaia di chilometri di distanza. Sullo sfondo, questa volta, ci sono la colonia penale delle Andamane, il grande ammutinamento delle truppe indiane, i gioielli del rajah.

    RECENSIONE:

    Lo stile di Arthur Conan Doyle riesce sempre a farti rimanere col fiato sospeso. Infatti il personaggio Sherlock Holmes e il suo enorme intelletto permettono allo scrittore di introdurre elementi nella storia in modo sempre più inaspettato.
    In questo romanzo la caratterizzazione dei personaggi, molto presente ne "Uno studio in rosso", si perde quasi del tutto. L'attenzione è focalizzata sulla vicenda, sulle corse per acciuffare il colpevole e sui momenti morti in cui l'investigatore non sa che pesci pigliare o in cui aspetta notizie dai suoi fidati "collaboratori".
    L'atmosfera di fondo e la ricerca del tesoro rubato fanno quasi sembrare ad un'avventura di Salgari... non so se ha dato quest'impressione anche ad altri! Soprattutto nel racconto del signore con la gamba di legno....

    In conclusione: lettura veloce, frizzante e coinvolgente! ottima per questo periodo dell'anno in cui ci si vuole solo rilassare...ma non troppo!

    Edited by krys89bmtl - 28/7/2012, 20:07
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Il segno dei quattro o Uno studio in rosso?
    Hai fatto confusione con i titoli ;)
     
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    c'hai ragione.. anche se c'ho messo un po' a capire dove avevo ciuccato ahah!!
     
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    Pur essendo concorde che Doyle e Sherlock sono classici... perché nei classici?
    Dovremmo spsotare qui anche la Christie e o Poe o tutti gli altri...
     
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    se volete spostarlo per me non c'è problema =)
     
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    Seconda avventura di Sherlock e Watson, con l'introduzione ufficiale di Mrs. Hudson (la padrona di casa che, nella precedente avventura non aveva nome) e la prima apparizione di Miss Mary Morstan (è uno spoiler definirla la futura Mrs. Watson?).
    Non si sa quanto tempo sia passato dai fatti de "Lo studio in rosso", ma Sir A.C.D. non aveva sempre le idee chiare dal punto di vista cronologico, e ci troviamo davanti ad una relazione ormai consolidata tra i due coinquilini, venendo anche a conoscenza di alcune abitudini peculiari di Sherlock e della sua facilità alla noia.

    L'intrigo giallo passa, dopo gli scenari americanwestern del primo romanzo, a quelli più esotici di India e dintorni. Non cambiano le incredibili capacità deduttive di Sherlock e la necessità, una volta che ci viene detto quale è il trucco, di dover subire un breve resoconto del perché e del come siamo arrivati al punto in cui (lettori e Watson) ci troviamo ad annaspare ancora nel buio.

    Inverosimili deduzioni, come sempre, spesso più accurate di un'indagine di una intera squadra della scintifica moderna, ma è Sherlock e - lo sappiamo - dobbiamo accettare per fede tutti gli indizi e le correlazioni che trova.
    Fortunatamente Watson ci fa compagnia e, dopo tutto, l'atmosfera vittoriana e la descrizione dell'Impero Britannico alla sua massima potenza sono sempre interessanti.

    4/5 (8/10)
     
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5 replies since 28/7/2012, 18:14   80 views
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