Dizionario delle cose perdute

~ Francesco Guccini

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    Titolo: Dizionario delle cose perdute
    Autore: Guccini Francesco
    Anno: 2012
    Editore: Mondadori
    Pagine: 140
    Descrizione:
    Descrizione
    Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per bere un buon espresso, dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta, per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d'inchiostro da capo a piedi. Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela dove meglio pareva: non c'erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza. Una volta, i bambini non cambiavano guardaroba a ogni stagione, andavano in giro con le braghe corte anche d'inverno e - per assurdo contrappasso - col costume di lana d'estate. Una volta, la Playstation non c'era, si giocava tutto il giorno per strada e forse ci si divertiva anche di più. Una volta, al cinema pioveva... Con un poco di nostalgia, ma soprattutto con la poesia e l'ironia della sua prosa, Francesco Guccini posa il suo sguardo sornione su oggetti, situazioni, emozioni di un passato che è di ciascuno di noi, ma che rischia di andare perduto, sepolto nella soffitta del tempo insieme al telefono di bachelite e alla pompetta del Flit. Un viaggio nella vita di ieri che si legge come un romanzo: per scoprire che l'archeologia "vicina" di noi stessi ci commuove, ci diverte, parla di come siamo diventati.


    già guccini che pubblica con la mondadori non è proprio una garanzia...... comunque pur apprezzando moltissimo le sue canzoni penso che nel libro non abbia saputo esprimersi al meglio, gli manca un non so che di universale, è molto intimo e personale e non permette al lettore di .......... di leggerlo ecco. parla di se, della sua infanzia, delle cose che non ci sono più, un infanzia del nord, di tanti anni fa....... che detto così potrebbe anche sembrare una cosa interessante, raccontata da guccini poi.
    ma poi no.
    e poi comunque mondadori e guccini messi vicini stonano troppo. c hi ha tradito cosa non si sa bene ma la sensazione che qualcosa non vada c'è-
     
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    La "confezione" mi intrigava e confesso di essermi lasciata convincere. In biblioteca per fortuna, perché lette le prime 20 pagine ho deciso di mollarlo per totale disinteresse. Narrato in maniera poco accattivante per chi non ha vissuto in quegli anni e in quel contesto storico... Per gli altri, non so.
     
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1 replies since 24/7/2012, 14:40   56 views
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