Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio

~ Amara Lakhous

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    Titolo: Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio
    Autore:Amara Lakhous
    Anno: 2001-2006
    Editore: E/O (collana Assolo)
    Pagine: 189
    http://www.ibs.it/code/9788876417160/lakho...agrave-per.html
    Descrizione:
    Una sapiente miscela di satira di costume e romanzo giallo imperniato su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (il Pasticciaccio sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare), la piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza Vittorio sorprende per la verità e la precisione dell'analisi antropologica, il brio e l'apparente leggerezza del racconto. A partire dall'omicidio di un losco personaggio soprannominato "il Gladiatore", si snoda un'indagine che ci consente di penetrare nell'universo del più multietnico dei quartieri di Roma: piazza Vittorio. L'autore, algerino di nascita e romano d'adozione, aveva pubblicato questo romanzo in Algeria con il titolo "Come farsi allattare dalla lupa senza che ti morda", riscrivendolo poi in italiano con l'attuale titolo.



    Scontro di pregiudizi e luoghi comuni in una piazza romana.
    Probabilmente l'Italia vista attraverso gli occhi di uno straniero non perfettamente integrato (o che non vuole integrarsi, o che in realtò integrato lo è ma comunque rimane "altro" rispetto al mondo che gli scorre intorno) fa quest'effetto: un mix di frammenti stereotipati, identificati per luoghi comuni e cristallizzati che io sinceramente ormai ritrovo solo nei beceri film di Boldi/De Sica.
    L'autore gioca molto sui pregiudizi degli italiani nei confronti degli altri italiani (buon cattolico perché va a messa, rapitore perché sardo, snob perché milanese) e degli stranieri, dettato dalla mancanza di conoscenza, di cultura e di spessore, ma sembra egli stesso cadere negli stessi luoghi comuni, andando quasi a giustificarli, a renderli fondati nei "pensieri" autoreferenziali dei vari protagonisti. Insomma, da una parte sembra che voglia smontare gli stereotipi relativi agli stranieri, svelare la loro identità reale smascherando le incomprensioni dovute all'ottusità degli interlocutori (sia nostrani che alloctoni), tutti vittime dei loro paraocchi... Ma allo stesso tempo non fa altro che infiammare la stessa visione distorta nei confronti degli italiani velatamente / involontariamente / inconsapevolmente razzisti (ma razzisti sempre), intolleranti, pieni di sé, campanilisti, macchiettistici, spocchiosi, bigotti.
    Ma siamo davvero così?
     
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  2. Fa}
     
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    a me non ha dato un'impressione così negativa, l'ho preso come ironico..... anche perchè questi aspetti razzisti sono moooolto esasperati, tipo quella che si preoccupa così tanto per il cane ma non si cura degli uomini che soffrono attorno a lei... gli stereotipi presentati secondo me vogliono mettere in luce il fatto che gli italiani sono tanto razzisti con chi viene da fuori e vedono gli stranieri secondo classi predefinite ma poi si inseriscono loro stessi in classi predefinite e magari tanti che lo leggono nemmeno ci fanno caso talmente sono abituati a questo genere di cliche.... insomma, potrebbe essere una provocazione....
     
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1 replies since 13/7/2012, 08:53   46 views
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