Eva futura

~ Villiers de L'isle-adam

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    Titolo: Eva futura
    Autore: Villiers de L'isle-adam
    Anno: 1866 (originale). In Italia: 1964 (Longanesi), 1966 (Bompiani) [] sino a 2005 (Barbieri)
    Pagine: 304
    Descrizione:
    Quando nel 1866 esce Eva futura non si alza nessuna voce né a difenderlo né a combatterlo, eppure questo romanzo può essere letto come un'anticipazione tra le più originali e audaci della nostra attuale civiltà. Allora solo Mallarmé, Huysmans e Baudelaire capirono il genio dello scrittore francese mentre oggi Villiers de l'Isle-Adam è considerato uno dei più importanti narratori francesi. Ecco la storia: il giovane Lord Ewald ama e disprezza una donna bellissima e stolta. Non stupida ma irrimediabilmente mediocre. Una donna che sembrerebbe ideale per la maggior parte dei suoi contemporanei, ma che a lui ha tolto ogni forza di vivere. Thomas Alva Edison (quando il libro uscì, il famoso inventore era in vita) gli offre come soluzione un meraviglioso automa che egli riveste di un corpo identico a quello della donna amata infondendole una nuova intelligenza. A poco a poco i confini che separano la creatura vivente dalla macchina diventano sempre più labili e incerti, e alla fine non è più la macchina che appare terrificante ma l'uomo e i suoi limiti.




    Tutti conoscono il Frankestein di Mary Shelley.

    Pochi (in Italia) conoscono questo romanzo di Villiers de L'isle-adam, che rivaleggia con il lavoro della Shelley.

    La trama?
    Il protagonista di questo romanzo è innamorato di una donna mediocre (perfetta rappresentazione della borghesia. Il primo che ha pensato a Flaubert e Madame Bovary vince un orsacchiotto...).
    Stanco di questa mediocrità si fa costruire da Thomas Edison (sì, proprio lui...) un manichino che superi la donna amata (chi ha pensato a Nathanael e Hoffmann vince il secondo pupazzo...) per intelligenza e la sua mediocrità (non che ci volesse molto).
    Da qui, il confine tra sogno e realtà, magico e reale diviene sempre più confuso, in un susseguirsi estetico di rivelazioni.

    Il consiglio?
    Leggetelo.

    Il difetto?
    Lo trovate solo nell'usato e nei soliti circuiti di bancarelle di remainders.
     
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    Mangianabbi

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    scansionalo per noi :D

    su amazon c'ė in francese, gratis...quasi quasi :D stile molto ricercato?

    comunque l'anno scorso Mondadori ha ristampato roba sua...chissá :D
     
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    Sì, han ristampato quel capolavoro dei Racconti Crudeli.
     
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  4. cataclib
     
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    grandissimo.

    Finalmente qualcuno in Italia che conosce e apprezza il divino Villiers.

    Andai Parigi nel lontano 2004 e piansi lacrime meravigliose sulla sua tomba.

    ho 2 copie del libro in questione in italiano, per cui, volendo, potrei anche scannerizzarne una, anche se mi chiedo a che scopo. Non fu capito in vita, non può esserlo nemmeno in morte.
     
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  5. MagentaMist
     
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    Che supponenza! Sei meglio te allora.
     
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  6. cataclib
     
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    Chi mi risponde é certamente donna.cara,placa la tua invidia.
    Forse ho usato un verbo errato, intendevo dire "condividere il sentimento" di Mathias.e non nutrirlo dentro sé non ti fa meno intelligente, stai tranquilla.
    Un abbraccio.
     
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    Ma, se non ce lo fai leggere, come puoi sapere se lo apprezziamo o meno?
    Da questo deduco che tu sia un maschietto...

    Comunque, sul Progetto Gutemberg è scaricabile in varie versioni, in francese ovviamente.
     
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    detto anche l'impanicato

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    Sto bruciando tutti i libri anteriori alla mia data di nascita, essendo di altra epoca non credo di poterne condividere il sentimento...

    Per fortuna che sono stato illuminato, ero ad un passo così dall'utilizzare una cosa bizzarra che in alcuni circoli sporchi ed emarginati chiamano fantasia...
     
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  9. MagentaMist
     
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    CITAZIONE (cataclib @ 25/11/2013, 12:50) 
    Chi mi risponde é certamente donna.cara,placa la tua invidia.
    Forse ho usato un verbo errato, intendevo dire "condividere il sentimento" di Mathias.e non nutrirlo dentro sé non ti fa meno intelligente, stai tranquilla.
    Un abbraccio.

    Non cerco rassicurazioni sulla mia intelligenza (più o meno limitata) ma stabilire aprioristicamente che una lettura sarebbe inutile richiede argomentazioni valide, soprattutto dal momento in cui si da l'impressione di aver vissuto con questo libro un'esperienza empatica trascendentale irripetibile in grado di rendere possibile un contatto esclusivo con l'autore. Il che può anche essere, ma ognuno potrebbe essere in grado di viversi la propria, di esperienza individuale, o non esserlo, ma è necessario, in ogni caso, mi pare superfluo sottolinearlo, addentrarsi nella lettura del libro in questione per scoprire cosa si può esperire.
    Sorvolando sulle domande che potrei porre riguardo al desumere il sesso di una persona da una semplice riga scritta (ma spero che il mi avatar abbia aiutato e non ci fermiamo a stereotipi di altro tipo) o sulle sterili puntualizzazioni sulla reale natura di quella che chiami "invidia", la mia curiosità è solleticata e vorrei comprendere perché è così difficile cogliere la reale bellezza dell'opera. È lontana dal nostro tempo? Dall'odierna psicologia sociale? La sintassi è complessa?

    Insomma de che stiamo a parlá.
     
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  10. cataclib
     
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    ciao, prima la cosa meno importante.
    Si il tuo avatar può avermi dato una vaghissima idea, ma fondamentalmente era quella breve frase.

    Su questa tematica dei sessi io sconsiglio vivamente a qualsiasi donna di leggere "Eva futura". Ci sono capitoli "misogini",e vi infuriereste anzichè cercare di capire.
    Eppure anche quelli sono fondamentali per l'opera.

    Nessuna delle tre domande che fai alla fine.
    Non so come riassumere un libro così e non tento di farlo perchè non ne sono degno.

    Ma ti dico ancora una volta che è inutile tentare di divulgare questo scritto (lo chiamo scritto, non libro o romanzo perchè ha più senso esprimersi così), non è importante divulgarlo e per questo non ci tengo a scansirlo.

    Villiers lo ha scritto in estrema povertà, non aveva neanche una sedia sulla quale sedersi e molti capitoli sono stati scritti dallo stesso con la pancia sdraiata sul pavimento della bettola dove dimorava a Parigi.

    Le uniche cose che posso dirti sono le stesse che Villiers scrisse nella sua corrispondenza.

    Disse che guardando a tutta la letteratura del passato aveva la sensazione, la certezza che un libro del genere non era ancora mai stato scritto da nessuno, e che non trovava opere alle quali poterlo paragonare.

    E disse anche che non credeva che sarebbe riuscito a completare l'opera, e che per lui era stato come una discesa agli inferi.

    Un critico scrisse che era l'opera dove si assisteva alla più grande bestemmia nei confronti dell'amore e alla sua definitiva distruzione, ma nello stesso tempo alla sua definitiva eternizzazione e verità.

    Avevano tutti ragione. Non voglio fare l'apologeta, per questo mi sono limitato a parole altrui.
     
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    Un testo del 1800 misogino?
    Mi stupirebbe trovarne uno che non lo sia... a volte sono misogini anche quelli scritti da donne :-/
     
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  12. MagentaMist
     
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    CITAZIONE (taksya @ 25/11/2013, 21:35) 
    Un testo del 1800 misogino?
    Mi stupirebbe trovarne uno che non lo sia... a volte sono misogini anche quelli scritti da donne :-/

    Difatti fosse il primo... :|

    Obiezione, non mi è chiaro perché una donna "dovrebbe" infuriarsi per un testo misogino, ammettendo di non riuscire a comprendere lo spirito del tempo, ed un uomo no.

    Ad ogni modo... Mishima era un esaltato nazionalista, patriota e filomilitare, machista, che ha scritto di personaggi misogini, eppure plauso alla sua maestria. Pessoa era un antisocialista monarchico che credeva agli oroscopi, ma non posso che amarlo, in qualche strano modo, nonostante non saprei dire quanto potremmo essere distanti, credo. Cioran ha scritto cose veramente cretine, e se non riesco a perdonargli la forte misoginia, da un'altra parte è riuscito a cogliere e a scrivere di certi temi suscitandomi un'empatia rara.
    Questo per dire chissà quanti ne potrebbe citare ognuna (o ognuno) di noi...
     
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    detto anche l'impanicato

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    Quello che credo cataclib voglia sostenere è che senza condividere o quanto meno poter comprendere in un modo specifico (e ovvero con occhi maschili) un certo tipo di sentimento misogeno, non si possa comprendere il senso del libro.

    Il discorso non ha senso in ogni caso perché essere un buon lettore significa anche saper contestualizzare i testi che vengono letti e cataclib suo malgrado non ha alcuna informazione per poter dire con certezza se i suoi interlocutori qui siano o meno buoni lettori.
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    cataclib, non volevo entrare nel merito ma alla fine ho deciso di intervenire anche io perché sebbene reputi il tuo ultimo intervento interessante e pertinente non ho gradito personalmente il tono dei tuoi messaggi.
    Dai dei presuntuosi a noi che senza conoscere l'autore potremmo forse approcciarci a questa lettura, ma ci giudichi incapaci di intendere il libro senza tu stesso sapere nulla di noi. Cosa ne sai che tra qualcuno di quelli che rispondono non ci sia un appassionato per esempio? O semplicemente cosa ne sai se siamo persone che si accontentano di una lettura superficiale o magari gente a cui piace studiare, andare a fondo, scoprire cose nuove?
    Siamo aperti al dialogo e al confronto, ma non ci piace chi arriva e, senza nemmeno dire chi è, spara giudizi con spocchia degna di un sociopatico.
    Sappiamo tutti che ci sono romanzi difficili da capire se decontestualizzati, autori impossibili da comprendere senza uno studio filologico, pagine così cariche di riferimenti da necessitare di note interminabili... ma non sono solo gli studiosi e gli appassionati che leggono questi testi , e di certo non solo coloro che hanno conosciuto de visu lo scrittore possono apprezzarli. Anzi, penso che se un libro si limiti a parlare a chi ha un rapporto personale con l'autore abbia in una certa misura fallito il proprio scopo.

    Magari questo testo, citato e apprezzato da Ian Delacroix (che non credo abbia centocinquant'anni ma non è dato sapere) potrebbe essere apprezzato anche da qualche altro essere umano, misero lui, senza aver passato quello che hai passato tu. E ti dirò di più: tu e quelli che come te, con la tua stessa ottusità, impediscono la circolazione di questo libro (così come di molti altri) ritenendo gli altri possibili lettori non degni di grazia, finite per fare la rovina degli autori che vorreste preservare.
    Congratulazioni.
     
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  15. MagentaMist
     
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    CITAZIONE (Don'tPanic @ 25/11/2013, 23:43) 
    Quello che credo cataclib voglia sostenere è che senza condividere o quanto meno poter comprendere in un modo specifico (e ovvero con occhi maschili) un certo tipo di sentimento misogeno, non si possa comprendere il senso del libro.

    Sì beh era una domanda un po' retorica, questa cosa non è scontatissima. È come dire che un libro che contenga riferimenti allo schiavismo o all'imperialismo non si possa capire appieno se non si è bianchi, perché solo un bianco potrebbe comprendere un certo sentimento di superiorità della propria "razza". Qualcosa non quadra. Magari quadrava qualche secolo fa, ma adesso è un po' diverso.
    Lo zeitgeist è cambiato per entrambi i sessi, i "sentimenti misogini" potrebbero essere diversi da quelli di un secolo fa e quindi non più ben compresi daimaschi odierni o essersi persino estesi ad ambedue i sessi tanto da non meritare forsepiù il titolo di "misogini" (innamorarsi di un bellone stupido come un sasso ed essere in conflitto con se stessi per questo non lo vedo così difficile per una donna di oggi), o meritarselo solo parzialmente.

    Edited by MagentaMist - 26/11/2013, 02:12
     
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22 replies since 27/5/2012, 08:49   1363 views
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