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Titolo: Concerti senza orchestra
Autore: Nicola Lecca
Casa editrice: Marsilio
Le forme dell'arte, la musica, la nostalgia e la contemplazione del secolo passato permettono di cogliere e rivivere la bellezza ormai svanita e colmano il vuoto in cui si vive, rendendo così mentalmente accettabile il degrado del presente, dominato dalla disarmonia e dimentico di ogni grazia. In un mondo moderno così povero di sensazioni, capace unicamente di offrire attimi che si rincorrono privi di qualsiasi armonia, solo l'artista che sa bastare a se stesso e non ricerca il plauso del pubblico può salvarsi dalla mediocrità.
A differenza di troppi che hanno stupidi pregiudizi riguardo autori italiani, io ho sempre cercato di scoprire il meglio, indipendentemente dalla carta d'identità o dal marchio.
Questo libro parla di musica, e un melomane come me non poteva che apprezzarlo.
Oltretutto sono racconti, forma che non ho mai nascosto preferire al romanzo.
Io vi consiglio di eliminare i pregiudizi sugli autori italiani (se ne avete) e scoprire questo libro.
Nota: i lavori successivi di Lecca li trovo decisamente scadenti, e li sconsiglio del tutto. Ma questo è stata una bella scoperta, all'epoca (ristampato nel 2007 ma è del decennio prima). Oltretutto costa pochissimo, poco più di 5 euro...
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