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Meng.
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Titolo: La ragazza dello Sputnik
Autore: Haruki Murakami
Anno della prima uscita: 1999
Editore: Einaudi
Pagine: 236
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La storia ce la racconta un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare. E' innamorato di una sua coetanea, Sumire, una una ragazza con il mito di Kerouac e della generazione beat. Sumire però non lo ricambia: lo accetta come amico e confidente, ma niente sesso. Lei è invece innamorata di un'altra donna: Myu, una bellissima imprenditrice quarantenne di origine coreana. Solo che anche Myu, pur attratta da Sumire, non vuole concretizzare in amore il loro sentimento. Non vuole o non può: c'è qualcosa di misterioso nel suo passato che le impedisce di amare, che la separa dal mondo. E così i destini dei tre protagonisti si inseguono senza mai congiungersi, vagano nello spazio e nel tempo come un satellite alla deriva.
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Biting's excellent.
It's like kissing.
Only there's a winner.
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Letto in un paio di giorni, rapido e molto Murakami.
La storia non è propiamente lineare, seguendo la icenda saltando da un punto di vista all'altro, anche se il narratore è sempre lo stesso.
Tra racconti raccontati, appunti di diario o sogni riferiti, la storia si dipana come sempre ai confini con un mondo irreale, che affianca il nsotro, penetrandolo solo a tratti e - quasi mai - con esiti positivi.
Si segue la vicenda di Sumire, di Miu e di K. senza però giungere ad una conclusione delle loro storie, lasciando 8come capita quasi sempre con Murakami) un alone di msitero e di irrisolto che accompagna il lettore per un po'.
Edited by taksya - 13/4/2012, 22:41. -
Meng.
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Finito oggi, complice questa giornata uggiosa... Mi è piaciuto molto. Letto in perfetta fase malinconica, mi sono ritrovata qua e là con i pensieri dei protagonisti e coinvolta nelle loro personali storie e nella loro crescita interiore. Non credo che in questo romanzo in particolare Murakami lasci le cose in sospeso, ma a causa del subentrare dell'onirico, diventa difficile talvolta comprenderlo completamente o essere sicuri di ciò che l'autore voleva intendere. Stessa cosa mi è successa con Il paese delle meraviglie e la fine del mondo, in cui il tema del qui e dell'altrove (o dall'altra parte) è simile (anche se molto più accentuato). Per come la vedo io, ognuno può, o forse deve, dare la sua interpretazione a ciò che viene narrato, il che può lasciare spaesati, ma rende allo stesso tempo il libro un viaggio unico per ogni lettore (cosa che avviene sempre, ma in questo tipo di narrazione a mio avviso in modo particolare e più profondo)... Non me lo aspettavo, ma credo sia diventato uno dei miei Murakami preferiti... . -
MagentaLips.
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L'ho finito in una notte 
Non mi è piaciuto moltissimo, a dir la verità. Il pezzo che più mi ha colpita è stato chiaramente quello di lei sulla ruota panoramica, è riuscito anche a creare una certa suspance. Lo spunto è molto buono. Però è un po' così :/ l'ho trovato poco travolgente, un po' fiacchetto, sarà che sono abituata a spunti del genere con autori di fantascienza e quindi tutto un altro tipo di sviluppi
E poi...un tantino depressivo!. -
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Con molto ritardo sono riuscito a finirlo anche io. Nonostante l'avessi iniziato intorno al nove aprile, data prevista dall'iniziativa Leggiamo un libro insieme, è rimasto sul comodino col segnalibro intorno a pagina cinquanta per almeno due settimane. L'ho ripreso ieri e oggi l'ho finito.
Ho voluto leggerlo perché dopo due libri di Murakami (uno che non mi è piaciuto per niente, Norwegian Wood, e uno che non mi è dispiaciuto particolarmente, L'Uccello che Girava le Viti del Mondo) non avevo ancora capito se fosse un autore da approfondire o meno. In realtà anche questo romanzo non mi ha convinto.
Sarà che ci vedo troppo poco Giappone, seppur non essendo così occidentalizzato come la Yoshimoto (che di giapponese ha ben poco), o sarà che ha sempre queste tematiche legate all'onirico e al limite tra reale/irreale, non lo so, ma onestamente le sue storie difficilmente mi catturano se non ad intermittenza.
Principalmente credo che sia tutto da ricondurre alla sensazione che tutte le sue storie vogliano essere (è una MIA impressione) una specie di "insegnamento", quasi fossero dei romanzi di formazione (o lo sono davvero?) e io ho sempre odiato TUTTI i romanzi di formazione proprio per questo motivo. D'altronde, ora che ci penso, nella biblioteca di Bologna questo libro è collocato nella sezione ragazzi, quindi forse non è solo una mia impressione. Fatto sta che per quanto ingegnosa e a tratti ben orchestrata, la narrazione mi sembra sempre più autocompiaciuta che altro. E purtroppo è un giudizio che potrei esprimere per uno qualsiasi dei tre suoi romanzi che ho letto. Il che mi induce a pensare che continuando a leggere altri suoi lavori la mia opinione non cambierebbe.
Però se vi piace come genere, probabilmente non vi deluderà.SPOILER (clicca per visualizzare)E ora ho tutt'oggi per leggere il libro del mese che ho proposto io, evviva.... -
MagentaLips.
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SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEnella biblioteca di Bologna questo libro è collocato nella sezione ragazzi
lol la sezione ragazzi anche se c'è il tipo che tira fuori il pene gigante
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Uhm, ritiro quanto detto, mi sa che non era questo nella sezione ragazzi. Comunque il mio giudizio rimane invariato.
EDIT: Mi riricorreggo. È presente SIA nella sezione adulti SIA in quella ragazzi... Solo che l'ho preso in un'altra biblioteca quindi mi sono risparmiato per l'ennesima volta la visita di quella sezione.
Edited by absolute - 2/5/2012, 11:19. -
Fa}.
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sono riuscito a leggerlo con molta fatica, comincio seriamente a credere che lo stile giapponese non mi si confa' almeno per quello che riguarda la narrativa di questo genere.
la storia melenso-malinconica mi ha stordito, il modo di narrare rimane distaccato e distante e freddo.... anzi la freddezza con cui vengono raccontati anche gli episodi più travolgenti e drammatici mi ha turbato.
sembra un mondo attraverso un acquario...... -
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Finito in pochissimo, altro libro di Murakami che mi è piaciuto.
Concordo con varie affermazioni qua sopra, in particolare con Meng, sia per la similitudine con La fine del mondo e il paese delle Meraviglie (ma anche con 1Q84... ad un certo punto, in un passaggio, viene rammentata la luna... è stato impossibile non pensarci), sia perPer come la vedo io, ognuno può, o forse deve, dare la sua interpretazione a ciò che viene narrato, il che può lasciare spaesati, ma rende allo stesso tempo il libro un viaggio unico per ogni lettore (cosa che avviene sempre, ma in questo tipo di narrazione a mio avviso in modo particolare e più profondo)...
, che ho riscontrato spesso nella narrativa di Murakami.
Anche per me notevole la storia di Myu sulla ruota panoramica.
Più che vado avanti mi accorgo che l'unica cosa che non gradisco di Murakami (di cui amo in generale il modo di narrare, i paesaggi e le trame) è il modo in cui tinteggia i personaggi, che risultano essere sempre estremamente simili e quindi stereotipati. I personaggi maschili hanno sempre più o meno le stesse caratteristiche, idem quelli femminili, tanto che, prima ancora di iniziare la lettura, si potrebbe già dire con sicurezza come risulterà un tale personaggio....
