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Biting's excellent.
It's like kissing.
Only there's a winner.
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Titolo originale: T is for Trespass
Autore: Sue Grafton
Serie: Kinsey Millhone 20/26 in corso
Editore: Penguin Group
Prima Edizione: 2007
Scheda Amazon.it
Trama:
In quella che può essere definita la più inquientate delle storie scritte fino ad ora, Sue Grafton racconta anche uno degli scontri più diretti tra Kinsey e le forze del male.
Inizia tutto lentamente, con la vita giornaliera da investigatore privato e, passando dalla voce di Kinsey a quella di Solana Rojas, la Grafton introduce i lettori ad una inquetante figura di sociopatica. Rojas non è il suo vero nome, è una identità rubata, una identità che le da accesso ad un lavoro di assistenza domiciliare privata. Il vero orrore della storia cresce in maniera inarrestabile, mentre i lettori riescono ad immaginare quello che dovrà ancora accadere, aspettando solo di scoprire se Kinsey si renderà conto della cosa prima che sia troppo tardi.
Nonostante sia ambientato alla fine degli anni '80, il romanzo non potrebbe trattare un argomento più attuale: dal furto di identità, agli abusi sugli anziani, dal tradimento dalla fiducia, al collasso delle strutture dedicate alla cura dei deboli e dei malati, rivelando un terrificante ma fin troppo reale strappo nel tessuto sociale (non solo) americano.§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Anche in questo nuovo capitolo della vita di Kinsey si mantiene il nuovo stile inaugurato nella lettera precedente.
Accanto alla solita narrazione in prima persona, si trovano capitoli in terza che raccontano - in maniera più dettagliata - i particolari legati all'altro personaggio principale della storia, in questo caso la cattiva di turno.
Dal prologo si sa chi è e si presume fin da subito cosa capiterà, ma la lettura è come sempre rapida e divertente... nonostate i vari incidenti che devono, per contratto, capitare alla protagonista.
Procedono le sfortune sentimentali fi Kinsey, continuiamo a seguire quelle - non tanto migliori - di Harry e i soliti casini combinati dal resto della famiglia Pitts. Nessuna traccia - che se ne sia scordata? - dell'altra famiglia di Kinsey.
Dopo il rapporto sulla parte fidelizzante della serie, bisogna dire che l'intreccio è comunque buono. I colpi di scena, vista l'evidente piega che prenderà il racconto, non sono così importanti e si assite, consapevoli di ogni mossa, allo sviluppo del dramma e al suo epilogo.
Mancano solo sei lettere alla fine...
4/5 (8/10)
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