Equatore

~ Miguel Sousa Tavares

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    9788879070041g

    Titolo: Equatore

    Autore: Miguel Sousa Tavares

    Anno di pubblicazione: 2008

    Editore: Cavallo di Ferro

    Pagine: 492

    Prezzo: 14€

    ISBN: 9788879070423

    Trama:
    Luis Bernardo Valença ha 37 anni, è scapolo, è affascinante, ricco e conduce una vita invidiabile nell'alta società di una Lisbona dei primi anni del '900. Ma la sua vita verrà completamente rivoluzionata quando l'ultimo re del Portogallo, Don Carlos, gli chiederà di accettare il difficile incarico di governatore nelle isole di San Tomé e Principe. La sua missione sarà quella di confutare l'accusa degli inglesi che vogliono mostrare al mondo un Portogallo ancora retrogrado e schiavista. Contrapposto a Mr. David Jameson, il console del governo inglese, Valença viene travolto da una devastante e tormentata passione d'amore proprio per la giovane, bellissima e pericolosa moglie del suo rivale politico ma anche amico nell'esilio coloniale.

     
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    Questo libro mi ha rapito....
     
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    l'hai finito??? *__*
     
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    mi mancano 70 pagine, conto di finirlo tra stasera e domattina!
     
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    Scrivo due righe anche su questo romanzo dato che non avevo messo alcun commento.

    Premetto che da brava ignorantona non avevo assolutamente alcuna cognizione dell'argomento trattato in questo libro, quindi se non altro la lettura ha avuto il modo di colmare una lacuna storica..
    Questo libro mi è piaciuto per vari motivi, anche se non ho apprezzato alcuni aspetti, perlopiù formali. Partiamo da questi ultimi: penso che il curatore debba seriamente pensare a cosa vuol fare da grande :P
    Ho trovato diversi refusi, un uso un po' random del corsivo e delle note: nel primo caso si è scelto di mettere in corsivo sempre e comunque parole che magari sono entrate nel nostro uso quotidiano (es: whiskey) mentre altre, magari ancora un po' esotiche no (decolletee), e non ho capito bene con quale criterio. Le note sono messe un po' “ a cazzo di cane” (perdonate il francesismo!), e sinceramente penso che avrebbero dovuto essere affiancate da un glossario. L'estratto in quarta copertina spoilerizza quello che avviene a due terzi del libro, grazie mille (ma vaff...) e la divisione dei capitoli è arbitraria: perché la vita del portoghese (ho già perso memoria di tutti i nomi) è scandita da capitoli mentre invece quella dell'inglese no, anche se occupa quasi altrettanto spazio?

    Comunque la trama è davvero interessante, e assolutamente ben costruita. Immagino il lavoro di ricerca fatto, non dev'essere stato semplice raccogliere materiale e sistemarlo in maniera organica e così fluida. Non so quanto di fantasioso ci sia, ma comunque resta il fatto che è un angolino di storia misconosciuto che merita attenzione, ma a prescindere da ciò il romanzo è davvero molto molto bello.
    Ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione dei personaggi, l'unica che non mi è piaciuta affatto è stata Ann, che fin dall'inizio ha avuto una patina di poco realistico e quasi caricaturale... e poi ovviamente l'evolversi delle vicende mi ha dato ragione (non sto parlando di simpatia/antipatia ma proprio di costruzione del personaggio).

    Le descrizioni naturalistiche non hanno una parte così consistente come mi sarei aspettata e un po' mi è mancato, ma d'altronde il libro sfiora le 500 pagine già così...
    In ogni caso penso che sia una buonissima lettura, e lo consiglio. Ringrazio tanto Valeria per avermelo prestato!
     
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    Mi ero dimenticata di mettere la recensione!

    Scrivo due righe anche su questo romanzo dato che non avevo messo alcun commento.

    Premetto che da brava ignorantona non avevo assolutamente alcuna cognizione dell'argomento trattato in questo libro, quindi se non altro la lettura ha avuto il modo di colmare una lacuna storica..
    Questo libro mi è piaciuto per vari motivi, anche se non ho apprezzato alcuni aspetti, perlopiù formali. Partiamo da questi ultimi: penso che il curatore debba seriamente pensare a cosa vuol fare da grande
    Ho trovato diversi refusi, un uso un po' random del corsivo e delle note: nel primo caso si è scelto di mettere in corsivo sempre e comunque parole che magari sono entrate nel nostro uso quotidiano (es: whiskey) mentre altre, magari ancora un po' esotiche no (decolletee), e non ho capito bene con quale criterio. Le note sono messe un po' “ a cazzo di cane” (perdonate il francesismo!), e sinceramente penso che avrebbero dovuto essere affiancate da un glossario. L'estratto in quarta copertina spoilerizza quello che avviene a due terzi del libro, grazie mille (ma vaff...) e la divisione dei capitoli è arbitraria: perché la vita del portoghese (ho già perso memoria di tutti i nomi) è scandita da capitoli mentre invece quella dell'inglese no, anche se occupa quasi altrettanto spazio?

    Comunque la trama è davvero interessante, e assolutamente ben costruita. Immagino il lavoro di ricerca fatto, non dev'essere stato semplice raccogliere materiale e sistemarlo in maniera organica e così fluida. Non so quanto di fantasioso ci sia, ma comunque resta il fatto che è un angolino di storia misconosciuto che merita attenzione, ma a prescindere da ciò il romanzo è davvero molto molto bello.
    Ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione dei personaggi, l'unica che non mi è piaciuta affatto è stata Ann, che fin dall'inizio ha avuto una patina di poco realistico e quasi caricaturale... e poi ovviamente l'evolversi delle vicende mi ha dato ragione (non sto parlando di simpatia/antipatia ma proprio di costruzione del personaggio).

    Le descrizioni naturalistiche non hanno una parte così consistente come mi sarei aspettata e un po' mi è mancato, ma d'altronde il libro sfiora le 500 pagine già così...
    In ogni caso penso che sia una buonissima lettura, e lo consiglio. Ringrazio tanto Valeria per avermelo prestato!
     
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    Appena superato lo scoglio delle prime 100 pagine e già posso dire che non sopproto il protagonista.
    Più di una volta avrei preso Luis Bernardo Valença a sberle... ma temo sia un problema mio.
    Trovo pesante tutta la parte amorosa... e temo di non essere ancora arrivata al peggio, vista la trama... mentre la situazione politica porteghese e europea dei primi del '900 mi era completamente sconosciuta. Ho sempre pensato ad Inghilterra, Francia e Spagna come potenze coloniali, il Portogallo l'ho sempre ignorato (non ne parlano poi in tanti) e la cosa è interessante.

    Non fosse per Luis Bernardo =_=''
     
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    Ci ho messo un po' a finirlo, ma non posso dire che mi sia dispiaciuto del tutto.
    Le parti storico/geografiche/sociali sono state interessanti. Pur conoscendo le vicende coloniali di paese più famosi come l'Impero Britannico o la Francia, ho sempre ignorato completamente il Portogallo e, delle sue disavventure in terra africana, non sapevo assolutamente nulla.
    Così come conoscevo poco della storia pre conflitto mondiale o della normale vita dell'esponente tipo della borghesia medio/alta portoghese.
    Da questo punto di vista, così come per la parentesi indiana del console britannico, la lettura è andata spedita e senza intoppi ma poi... Luis Bernardo Valença e le sue avventure galanti mi hanno procurato una notevole rallentata del ritmo di lettura.
    Un libertino da quattro soldi, se mi si permette, soprattuto contrappsoto ad altri nomi ben più celebri.
    Dopo le prime cinquanta pagine, durante le quali lo avrei preso a sberle più volte, lo troviamo palpitante e a ruoli invertiti con la ben più spergiuticata moglie del console... e, da lì fino alla fine, la storia precipita, sia come intreccio che come occhio sulle vicende storiche che hanno coinvolto le colonie portoghesi.
    Invece che i dettagli degli amplessi e degli incontri, avrei preferito seguire fino alla fine la caduta del nostro Luis Bernardo Valença, senza dover leggere della sua fine ingloriosa solo nell'epilogo.
    Sarà che il nostro eroe era un maschietto, sarà che di personaggi femminili degni di nota non ce ne sono (poteva giocarsi meglio le quattro donne descritte un po' più approfonditamente che lo circondano), sarà che mi importa poco delle sue tribolazioni amorose... ma cento pagine in più di storia politica e un centinaio in meno di palpiti e sospiri mi sarebberro piaciute di più.

    3/5 (7/10)
     
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    sono molto incuriosita.
    non mi entusiasmo molto per la letteratura sudamericana, ma questo mi ispira^^
     
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    CITAZIONE (taksya @ 19/3/2012, 19:52) 
    cento pagine in più di storia politica e un centinaio in meno di palpiti e sospiri mi sarebberro piaciute di più.

    Sottoscrivo totalmente!
    Per il resto l'impressione è simile, ho solo dato mentalmente meno peso alle vicende amorose rispetto a quelle politico-sociali e alle descrizioni e me lo sono goduta di più.
    Certo, sul finale perde molto.
     
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9 replies since 9/1/2012, 00:40   73 views
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