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Titolo: Il quadrato della vendetta
Titolo originale: Het Vierkant van de Wraak (1995)
Autore: Pieter Aspe
Serie: Pieter Van In 1/29 in corso
Traduttore: Franco Paris, Claudia Limatola
Editore: Fazi Editore
Prima Edizione: 2009
Scheda IBS
Trama:
Malinconico e irascibile, un pessimo carattere, nessun rispetto della gerarchia, un caustico senso dell'umorismo. il commissario Van In, appena divorziato e sempre in bolletta, amante dell'arte, dei sigari, della birra e delle belle donne (e più di ogni altra del sostituto procuratore Hannelore Martens) non ha eguali nel risolvere i casi più intricati. Bruges è la sua città. Non esiste delitto che possa nascondergli. Tanto più quando al centro delle indagini c'è un antico enigma ispirato alla filosofia dei Templari, misteriosamente collegato agli atroci misfatti di una delle più notabili e rispettate famiglie della regione, i Degroof. Tutto inizia con una strana rapina in una gioielleria; i ladri hanno lasciato una sola traccia, il celebre quadrato SATOR. Sono venticinque lettere che possono dare luogo a svariate combinazioni basate sul palindromo, la simmetria e i giochi di specchi: di qui parte l'inchiesta di Van In, che incontrerà lungo il suo corso intrighi e interessi politici, segreti alchemici e antiche vendette.§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Non ho trovato il libro particolarmente avvincente... la trama gialla è lenta, senza troppi colpi di scena e un po' telefonata. Una volta che si accompagnano i protagonisti verso la soluzione, tutto si risolve in una manciata di pagine, senza fiatone o altro.
I personaggi principali sembrano caratterizzatati il giusto, quello che serve per imparare a conoscerli, ma non troppo da rendereli scontati per le prossime (sigh) ventotto avventure... alcune uscite in coppia nello stesso anno.
Autore prolifico, probabilmente amante della protagonista della vicenda, ma senza la capacità (almeno in questa opera prima) di affascianare il lettore e farlo perdere per le viuzze di Bruges.
Si percepisce la lotta tra belgi francofoni, fiamminghi, nederlandesi... ma nulla che spieghi le differenze insite nella cultura mista della città e del paese.
Sembra non esserci frizione o discriminazione tra il brigadiere Versavel (omosessuale) e il resto della società maschilista, che invece non tratta benissimo la Sostituta Procuratrice Hannelore Martens (donna in carriera).
Ma, alla resa dei conti, nulla salta veramente agli occhi e la storia prosegue lenta e stabile fino alla fine, con qualche sorriso ma niente di più. L'ambientazione, per quanto scarna, è la sola cosa che potrebbe diventare interessante nella serie.
La sola cosa certa è che la casa produttrice della birra Duvel (volevo contare le volte in cui viene citata... ma mi sono arresa dopo le prime venti) dovrebbe fare una statua all'autore, al protagonista o a entrambi pr tutta la pubblicità fatta.
Alla fine... un voto medio, con la prospettiva (se lo trovo a poco prezzo) di leggere anche il secondo... per gli altri 27 della serie poi ne riparliamo...
3/5 (7/10)
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la trama ispirava abbastanza ma vedo che non ti ha preso fino in fondo...
mi fido del tuo giudizio.. -
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Come thriller non funziona, ma è leggero e rapido da leggere.
Meditavo di metterlo nel giralibri... così puoi approfittarne. O te lo presto e basta se sei curiosa.
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