La nube purpurea

~ Matthew P. Shiel

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  1. Meng
     
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    Titolo: La nube purpurea
    Autore: Matthew P. Shiel
    Anno della prima uscita:
    Editore: Gli Adelphi
    Link Amazon
    Descrizione: Narra le vicende di un uomo che al ritorno da una spedizione al polo nord, durante la quale sono morti tutti i suoi compagni, si accorge che una terribile catastrofe naturale di origine sconosciuta ha ucciso tutti gli abitanti del pianeta.
     
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  2. Fa}
     
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    mi aspettavo meglio, il nome è evocativo e spettacolare ma alla fine la trama è abbastanza ovvia e scontata, risente dell'età e non ho trovato spunti interessanti perchè questo libro meritasse di essere salvato......
     
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  3. MagentaLips
     
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    Per quanto per la maggior parte del tempo mi abbia annoiata a livello di trama, con tutte le descrizioni dei movimenti del povero disgraziato del protagonista, degli ambienti, della profusione di morti che incontra (alla fine buone 200 pagine sono solo quello... il romanzo poteva durare molto meno), non posso dire che, almeno in qualche suo aspetto, non mi sia piaciuto o comunque non mi abbia colpita.
    La narrazione è piacevole ed i suoi orpelli incontrano il mio gusto. L'ho finito in quattro giorni netti, sia perché volevo sbarazzarmi presto del suo scenario da incubo, sia perché comunque si faceva leggere. Una che come me ha adorato la follia piromane del protagonista del Padiglione d'Oro (per quanto si tratti di due libri proprio diversi), non può non aver almeno un po' apprezzato i deliri di solitudine e la sua manifestazione incendiaria del novello Adamo di Shiel, che molti, ho visto su Anobii, non si sono saputi spiegare, ma che a me pare molto logico invece, nella sua follia. L'autore per me è riuscito bene a far partecipe un certo tipo di lettori (quelli un po' "romantici" nel senso letterario del termine) di ciò che pensava il protagonista, insomma, per me il fronte empatia in questo libro è ok. Sulla caratterizzazione dei personaggi non ho proprio nulla di negativo da dire e per me è riuscitissima, sia di lui che di lei.
    Mi è piaciuto il focus sui sentimenti e le elucubrazioni del protagonista, la rappresentazione della sua disperazione come egli arrivi quasi ad apprezzare la sua solitudine ma come poi questa convinzione crolli dopo l'incontro con Leda

    Ho apprezzato molto poi la parte iniziale e il misticismo che aleggia attorno ai poteri bianchi e neri di cui parla, come Adam è praticamente in balia di queste forze sovrannaturali, immense ed incontrastabili che creano un'atmosfera un po' di Lovecraftiana memoria.
    Però, insomma, piuttosto prolisso anche per me, il finale non mi è piaciuto granché
    (un po' arrabattato, e questo tirar fuori Dio... pfff, che palle, anche se me lo devo rileggere per controllare che sfumatura da alla cosa)
    , e un po' di ingenuità e incongruenze qua e la che non reggono.
    come ciccia fuori Leda è veramente inverosimile. Ma forse c'è sotto qualche significato nascosto e parecchio simbolismo che va al di là delle verosimiglianze.
     
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    Lo lessi nel 1992, in italiano, e lo ricordavo più avvincente... ma era un periodo di letture simili (tra Poe, Lovecraft, Machen, Hodgson, ecc...) quindi ero probabilmente settata sulla prolassità delle descrizioni e sulla sovrabbondanza di dettagli inutili.
    Che siano i vestiti, cosa mangia, il numero di morti o di onde che incontra... il protagonista deve dettagliare tutto.

    Nonostante questo, che in questa lettura gli fa perdere una stelletta, la progressiva caduta nell'abisso con la risalita e redenzione (se così si può definire) del protagonista meritano comunque una lettura.
    L'idea del racconto nel racconto nel racconto non è nuova (la usa anche Poe con Gordon Pym), la narrazione a salti rende l'idea dei periodi di frenesia che colpiscono il nostro Adam e la lotta interiore che è costretto a subire (prima) e combattere (dopo).

    Resta un po' forzata la comparsa del secondo sopravvissuto, voluta solo per un finale epico (forse) e di speranza... ma con una conclusione così netta e senza risoluzione che un po' lascia con l'amaro in bocca.

    3/5 (7/10)

    CITAZIONE (MagentaLips @ 31/5/2012, 00:58) 
    Però, insomma, piuttosto prolisso anche per me, il finale non mi è piaciuto granché
    (un po' arrabattato, e questo tirar fuori Dio... pfff, che palle, anche se me lo devo rileggere per controllare che sfumatura da alla cosa)
    , e un po' di ingenuità e incongruenze qua e la che non reggono.
    come ciccia fuori Leda è veramente inverosimile. Ma forse c'è sotto qualche significato nascosto e parecchio simbolismo che va al di là delle verosimiglianze.

    Concordo.
    Tutta l'ultima parte sembra in preparazione dell'avvento della nuova razza di umani, teoricamente predisposta ad una vita senza tutti quei difetti che hanno rovinato la vecchia.

    La mania incendiaria, quella di onnipotenza e il tentativo - sensato - di non voler riprodursi rendono Adam credibile come personaggio e molto adatto al suo tempo.
    Leda... la teoria della cella a tenuta stagna, della fortuita concomitanza di eventi e della sua improvvisa venuta alla luce proprio quando Adam passa dalla città sono un po' tirate per i capelli... ma era funzionale allo scopo di cui sopra.
    Non puoi ripopolare se non hai una femminuccia.

    La lotta tra Nero e Bianco, tra Bene e Male (o comunque si vogliono definire le forze contrapposte) è in linea con la fissa biblica di Leda ma, alla fine, non spiegano l'origine della catastrofe iniziale.
    Era prevista (la ruota che gira con la data era una sorta di timer per la fine del mondo (fa tanto Doctor Who una cosa del genere)? E' stato un caso? Il viaggio al Polo ha attivato tutto?


    Resta il mistero ma, alla fine, non è che importi poi molto...
     
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3 replies since 31/10/2011, 20:42   122 views
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