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Vigor.
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Titolo: Moby Dick (Moby Dick or the Whale)
Autore: Herman Melville
Anno della prima uscita: 1851 (anni '40 in Italia)
Editore Feltrinelli (la migliore versione secondo chi scrive, dotata di utilissimo dizionario dei termini tecnici e note a margine sulla traduzione effettuata dall'inglese ottocentesco all'italiano)
Noto con non poca sorpresa come in questo bel forum manchi uno dei massimi capolavori della narrativa statunitense e, oserei dire, mondiale: il capolavoro di Herman Melville, Moby Dick.
"Chiamatemi Ismaele"
L'opera inizia con queste parole; Ismaele è il narratore principale delle vicende del Pequod (la baleniera capitanata da Achab), ma nonostante ciò non si può dire sia il protagonista: le sue azioni sono sempre poco importanti ai fini dello svolgimento della storia ed in alcuni capitoli viene sostuito da un non specificato narratore onnisciente.
Il libro di Melville ha ispirato e affascinato generazioni di scrittori celeberrimi, anche italiani, i quali hanno spesso citato frasi prese dallo scritto melvilliano: ultimo, forse, in ordine di tempo Leonardo Sciascia che ne "Il giorno della civetta" apre un capitolo del suo libro con le parole "chiamatemi Emanuele".
Moby Dick è un libro epico, ma di difficile lettura: non pensiate ad una sorta di storia di marinai avventurosi e spregiudicati, in realtà la narrazione non è che "una abnorme estensione di un banale antefatto, un incidente di caccia", un evento frequente all'epoca della caccia alle balene durante la quale si svolge la nostra storia.
La narrazione non è assolutamente lineare: alla storia "pura" si alternano interi capitoli dedicati alla cetologia e alla sua storia, flashback, riflessioni sulla moralità della caccia alla balena e sulla moralità di balene e capodogli (!)... ci si sente smarriti, come su un mare in tempesta.
Insomma, di difficile lettura anche materialmente parlando: innumerevoli sono i termini marinareschi (ecco l'ultilità del dizionario in appendice), le simbologie, le citazioni storiche, shakesperiane e sopratutto bibliche in ogni pagina della narrazione principale.
Il libro merita di essere letto innanzitutto per quello che è: semplicemente, la storia della vendetta di un uomo (Achab, impazzito) contro un animale (astuto) dipinto come il male assoluto (la balena bianca ha affondato le lance di Achab e lo ha mutilato di una gamba), abbandonandosi alla prima lettura senza stare troppo a pensare alle intricatissime simbologie di cui è pieno il libro.
Vi direi di più ma ho paura di rovinare la lettura a qualcuno, quidi... spero di avervi invogliato a leggere questo capolavoro, spero di iniziare una proficua discussione su questo che è uno dei miei libri preferiti.
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Personalmente non l'ho mai letto.... Non mi ha mai attirato, non so perché. Sapere che ti piace così tanto mi fa riconsiderare la mia posizione, però! SPOILER (clicca per visualizzare)Più tardi sposto in "classici", credo sia la sezione migliore. -
Vigor.
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Parlando con qualche amico/a ho scoperto che le ragazze non lo hanno letto o se lo hanno fatto, non lo hanno mai finito. Boh, sicuramente non è un libro per tutti e non si può leggere sicuramente con leggerezza . -
Fa}.
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io lo lessi alle scuole medie, forzato dalle professoresse. non ne ho un buon ricordo....
anzi, non he ho un ricordo!. -
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Biting's excellent.
It's like kissing.
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Anche i miei ricordi sono scolastici, quindi poco piacevoli... ma prima o poi lo leggerò senza costrizioni.
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Vigor.
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leggetelo quanto prima, è la narrazione di una traversata così epica che a confronto l'odissea sembra la narrazione del viaggio del traghetto messina - villa san giovanni .