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Titolo: Post office
Autore: Charles bukowski
Anno: 1971
Editore: TeaCITAZIONEHenry Chinaski è l'alter ego dello scrittore. È un postino alquanto stravagante: tutte le notti si abbandona con Betty a grandi bevute e prolungati amplessi, ma alle cinque del mattino Hank (come viene chiamato dagli amici) si presenta puntualmente nell'ufficio postale per attendere gli ordini generalmente sadici di Stone, il suo superiore. In questo periodo accade di tutto al povero postino che deve affrontare acquazzoni violenti e casalinghe isteriche e sessualmente eccitate.
Libro favoloso, non ho altre parole... -
Fa}.
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a me bukowski sinceramente non ha fatto impazzire non capisco proprio perchè sia osannato e amato da tutti.
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Bè senza dubbio non si puó paragonare ai grandi scrittori storici ed è capibile che molti non lo apprezzino o reputino eccessivo il suo successo..
Il linguaggio è scrurrile e per nulla ricercato, le storie son semplici, spesso ripetitive e riguadano sesso, alcol e scommesse sui cavalli.
gli va dato il merito di aver fatto qualcosa di nuovo per l epoca!
bukowski ti fa pensare: potevo farlo anche io ed invece secondo me non è così semplice..
Anche dietro questo stile c è un senso, una logica.. perché ci sono dei libri che proprio non mi piacciono tipo "Donne" e "Pulp" ed altri che mi piacciono moltissimo tipo "Post office"..
Si trattasse solo di metter qualche parolaccia ecc o mi piacerebbero tutti o mi farebbero tutti schifo..
Ps scusate se non si capisce, ma è "tarda" notte, sto dall ipod e(soprattutto) non mi capita mai di fare commenti di sto tipo, di solito scrivo solo minchiate di lunghe un par di righe!.