La ragazza delle arance

~ Jostein Gaarder

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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Titolo: La ragazza delle arance
    Autore: Jostein Gaarder
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    Georg Røed ha quindici anni e conduce una vita tranquilla, come la maggior parte dei suoi coetanei. Ma un giorno trova una lettera che suo padre gli aveva scritto prima di morire e che aveva poi nascosto, affinché il figlio la potesse trovare una volta grande. In questa lettera il padre, Jan Olav, racconta la storia della "ragazza delle arance", una giovane con un sacchetto di arance incontrata un giorno per caso su un tram di Oslo e subito persa. Per Jan è un colpo di fulmine. Georg si appassiona a questo racconto, che si accorge riguardarlo molto da vicino e che pian piano gli svela ciò che è accaduto prima della sua nascita; un racconto attraverso il quale la voce del padre lo raggiunge da lontano facendolo riflettere sul senso della vita.

    Libro ricevuto come regalo altroviano ♥
     
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    ci ho messo del tempo prima di decidermi a scrivere qualche riga su questo libro perché mi ha davvero scosso e ho avuto bisogno di rimuginarci sopra prima di decidermi a parlarne.... e anche adesso mi sento un po' inibita all'idea di scrivere due cose sul romanzo che ha dato il nome a una delle nostre più care utenti! comunque comprendo il perché si sia sentita spinta verso questa scelta.
    è scritto in una maniera davvero toccante e calda, emozionante e ben costruito..... intriso di una malinconia micidiale. senza andare a spoilerare troppo, il libro inizia con una lettera ricevuta dal passato: il padre del protagonista si ammala quando il figlio aveva solo 4 anni, ma prima di morire decide di scrivere una lettera al figlio quindicenne che non conoscerà mai, per poter davvero comunicare con lui, per fare in modo che si possa ricordare di suo padre e che lo conosca veramente... la narrazione si intreccia tra le parole del padre e le riflessioni del figlio che le legge undici anni dopo la morte del genitore. la lettera descrive una persona sconosciuta ma anche familiare, e il mondo in cui ambientata è anch'esso lontanissimo eppure allo stesso modo fatalmente vicino.
    il senso di di morte che ci si aspetterebbe da un simile romanzo è sopraffatto da un più forte senso di calore, di ritrovamento, ricongiungimento e riscoperta... e quindi in qualche modo l'iniziale sensazione quasi di angoscia viene ribaltata, invece di accentuare la perdita si accentua il legame che biologicamente sarebbe stato impossibile ma che ha invece saputo resistere e ricrearsi nonostante l'impossibilità apparente di creare legami indelebili tra un bambino di 4 anni e un adulto destinato a morire da lì a breve, e soprattutto nonostante l'impossibilità di rifarsi ai ricordi e alla memoria.

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    assolutamente consigliato...
     
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  3. Fa}
     
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    me lo ha regalato la mia ex ragazza qualche tempo fa, non ho ancora avuto voglia di affrontarlo... ma se mi scrivi così..... devo provarci.....
     
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2 replies since 2/8/2011, 17:06   71 views
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