I sotterranei

~ Jack Kerouac

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Lascio che le cose mi portino altrove

    Group
    Amministratori
    Posts
    21,962

    Status
    offline
    kerouacj-soterranei
    Titolo:I sotterranei
    Titolo originale: The Subterraneans
    Autore:Jack Kerouac
    Anno: 1958
    IBS
    Edizione: Jack Kerouac, I sotterranei, Prefazione di Henry Miller. Introduzione di Fernanda Pivano, Feltrinelli, Milano, 1992


    « Ero una volta giovane e aggiornato e lucido e sapevo parlare di tutto con nervosa intelligenza e con chiarezza e senza far tanti retorici preamboli come faccio ora; in alte parole questa è la storia di uno sfiduciato che non è più padrone di sé e insieme la storia di un egomaniaco, per costituzione e non per facezia. »

    Traggo spunto dalla wiki:

    I sotterranei è un romanzo dello scrittore statunitense Jack Kerouac che venne pubblicato nel 1958 a New York.

    [...]
    La storia, che si svolge sullo sfondo di una San Francisco nascosta, notturna, ricca di hipsters focosi e frenetici dediti all'alcol, alle droghe e al sesso libero, appassionati di Jazz e di vita, narra il rapporto d'amore tra lo scrittore Leo Percepied (Kerouac) e Mardou Fox, ragazza nera e tossicodipendente, tra rifiuto ed attrazione trascendente.
    La relazione, che viene sprecata perché posposta al desiderio di libertà, di indipendenza e soprattutto dal senso di irresponsabilità, termina in modo sommesso senza scosse e drammi così come era iniziato e si rivela un altro fallimento nella vita del protagonista.
    Si tratta di un percorso nelle vie di Frisco che realmente furono ai tempi della Beat generation con tanto di riferimenti ai compagni dello scrittore come Allen Ginsberg (Adam Moorad), Gregory Corso (Yuri Gligoric), Lawrence Ferlinghetti (Larry O'Hara) e William Burroughs (Frank Carmody), di animate riflessioni sulla vita e sull'amore trascritte attraverso il "linguaggio della corrente del fiume dei suoni, parole, buio, che portano al futuro..." che sarà poi la famosa prosodia bop tipica dello scrittore americano.
    Henry Miller, che definiva Kerouac "uno spontaneo prosodista bop", scrisse in proposito, nella prefazione al libro: "Jack Kerouac ha violentato a tal punto la nostra immacolata prosa che non potrà più rifarsi una verginità." Intendendo con ciò complimentarsi per la sapiente capacità di manipolare le parole che possedeva Kerouac.
    Il libro in Italia fu processato per oscenità alla sua prima apparizione sulla collana "Comete" edita da Feltrinelli, per poi esserne assolto per la "bellezza lirica di alcune sue immagini...". Oggi il libro è alla sua venticinquesima ristampa italiana.
    Il suo titolo è un omaggio all'amico poeta Allen Ginsberg che coniò il termine per indicare il popolo hippie di San Francisco.


    [...]Capolavoro indiscusso della prosodia bop, "I sotterranei" è un continuo flusso mentale ragionato, il cui punto chiave è sganciarsi dalla ragione. Kerouac si rifà, per sua stessa dichiarazione, anche nel testo, alla scrittura automatica dei surrealisti, a Yeats, alle teorie di Freud e Reich, ma anche, si può aggiungere, alla musica be bop dei neri del Jazz e al buddhismo Zen cui la Beat Generation si era molto avvicinata. In linea con la leggenda e con le pratiche di raggiungimento dell'estasi tipiche dei beatniks, il romanzo, sia per confessione dell'autore che per alcuni elementi rintracciabili nel testo, sembra sia stato scritto in tre notti di luna piena, subito dopo la separazione da Mardou e sotto l'effetto della benzedrina.
    Il discorso narrativo del protagonista è un eccellente esempio dell'attuazione di quella "prosa spontanea" che l'autore sosteneva così calorosamente nel 1958 sulla rivista "Evergreen Review"
    « Scrivete in stato d'incoscienza, di semi-trance... seguendo... le leggi dell'orgasmo »
    e che diventerà, con il "Tridecalogo" successivo, quello che la generazione beat considererà il suo manifesto, non solo ideologico ma anche letterario



    Per una volta la Wiki è completa e interessante, quindi non tagliuzzo nè intervengo in altri modi.
    L'ho preso per caso, conosco Kerouac (e non so mai come si scrive) da un secolo, ma ho letto solo La strada, anche se in innumerevoli salse (due diverse traduzioni e in inglese).
    ammetto che l'ho preso solo perché cercavo un libro di un autore che iniziasse con la K per la sfida dell'alfabeto su libridine, e in biblio ho trovato questo libriccino che mi ha subito incuriosito.
    Appena l'ho iniziato a leggere sono stata trascinata, ho divorato le prima 80 pagine in un pomeriggio. Il ritmo incalzante, scorrevole, incoerente, riflessivo - reso benissimo per altro nella traduzione italiana a opera di uno sconosciuto che ammiro profondamente - mi ha letteralmente travolto.
    La storia è intrecciata, a tratti incomprensibile: corre in avanti, torna indietro, ci ripensa, anticipa, mescola con vicende distanti - come il pensiero, un flusso di coscienza delirante ed esagitato... Le frasi sembrano scritte quasi per essere enunciate a voce alta, ma con un ritmo incalzante, che non concede pause al lettore... nonostante questa foga le parole rimangono, e restano le sensazioni nitide e commoventi...
     
    Top
    .
0 replies since 23/7/2011, 08:42   88 views
  Share  
.