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Lascio che le cose mi portino altrove
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Titolo: Zorro. Un eremita sul marciapiede
Autore: Margaret
Dati 2004, 66 p., brossura
Editore Mondadori IBS
"I barboni sono randagi scappati dalle nostre case, odorano dei nostri armadi, puzzano di ciò che non hanno, ma anche di tutto ciò che ci manca. Perché forse ci manca quell'andare silenzioso totalmente libero, quel deambulare perplesso, magari losco, eppure così naturale, così necessario, quel fottersene del tempo meteorologico e di quello irreversibile dell'orologio. Chi di noi non ha sentito il desiderio di accasciarsi per strada, come marionetta, gambe larghe sull'asfalto, testa reclinata sul guanciale di un muro? E lasciare al fiume il suo grande, impegnativo corso. Venirne fuori, venirne in pace. Tacito brandello di carne umana sul selciato dell'umanità."
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Lascio che le cose mi portino altrove
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Non conosco la Mazzantini se non per un reading al teatro Mancinelli qualche anno fa, con (suo marito) Sergio Castellitto (che io adoro come attore anche se x mia fortuna ho visto poche cose visto che fa film bruttarelli ma vabbè).
Questo libro è scritto per il teatro, per Sergio, dichiaratamente...
Sinceramente non mi ha fatto impazzire. Dovrebbe essere il punto di vista di un barbone rancoroso e malinconico, però rimane falso, distaccato e distante... anche nelle invettive contro la gente, contro chi ha, chi spreca, non si sente la forza e la veemenza della rabbia, del malessere.... e anche la scelta, la volontà e il caso di questa vita, non pesano, non si stagliano.
Senza parlare del linguaggio volgare, che però non ci sta bene, non suona convinto, naturale, quindi boh......
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1 replies since 10/7/2011, 21:42 49 views
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