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Titolo
I figli degli uomini
Titolo originale
The Children of men
Autore
P. D. James
Traduttore
A. Biavasco, V. Guani
Editore
Mondandori (collana Oscar Bestsellers)
prima edizione 1999
Link scheda IBS
Trama
Con questo singolare romanzo, P.D. James ci trasporta nell'Inghilterra dell'immediato futuro. Siamo nel 2021, ma già da tempo l'umanità è diventata sterile e sembra avviata alla fine. Gli Stati di tutto il mondo stanno preparando la loro testimonianza per una posterità a cui sono in pochi a credere, mentre l'Inghilterra è retta da un carismatico dittatore che governa con dispotico egualitarismo. I vecchi sono incoraggiati a suicidarsi, i criminali esiliati e abbandonati, gli immigrati soggetti a una sorta di schiavitù. A descriverci questa società futura è Theo Faron, storico di Oxford e cugino del Governatore di Inghilterra. La sua è una vita appartata, finché il caso non gli fa incontrare una giovane donna, membro di un gruppo di ribelli che sfidano il potere del dittatore e coinvolgono Theo nei loro piani, chiamandolo all'azione in un percorso mortale che non avrebbe mai immaginato...§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Fantascienza distopica... dicono.
Fantascienza... mondo dove non nascono più bambini, siamo nel 2027, quindi nel futuro, quindi fantascienza.
Distopica... il Regno Britannico è governato da un solo uomo, un Dittatore, che gestisce il paese morente, e completamente disinteressato di se stesso, con pungo di ferro e regole altrettanto brutali... quindi distopia.
In pratica... una disamina accurata di quello che un mondo popolato da vecchi può provare se viene spenta la scintilla della vita, della speranza di sopravvivere, sarebbe meglio dire, come razza.
I pochi giovani, gli ultimi nati, sono totalmente indifferenti sia nei confronti del mondo che li circonda, che di chi li ha preceduti... al punto da arrivare ad uccidere per provare qualcosa che non sia apatia... che viene descritta accuratamente.
Il Governatore fonisce quello che il popolo vuole: tranquillità, sicurezza e pace. Il popolo morente ha bisogno di questo per sentirsi tranquillo e tutte le cose che gli estremisti vogliono mette in pericolo questa tranquillità.
La storia procede a due voci, quella del narratore onniscente e quella del protagonista attraverso il suo diario.
Storico, abitudinario, senza famiglia e senza figli... Theo Faron viene coinvolto nella rivolta di cinque individui che vogliono (cambiando le condizioni di vita nelle colonie penali, abolendo i suicidi di massa non proprio volontari e dando condizioni di vita migliori agli stranieri che vengono a lavorare sul suolo inglese) riportare in vita la coscienza morale del popolo britannico che, invece, non vuole altro che morire tranquillo.
La storia sembra prendere vita quando si scopre che una dei ribelli è incinta... e nel giro di poche pagine scappano, vengono eliminati uno ad uno, fino a rimanere solo in due, novelli Adamo ed Eva, a riformare una sorta di Sacra Famiglia che dovrebbe riportare la speranza (e la vita) sul pianeta intero.
Quello che è descritto accuratamente è la paura dell'invecchiamento solitario. Dell'abbandono non tanto da parte dei giovani eredi, quanto dell'autonomia e della possibilità di vivere e morire dignitosamente.
Probabilmente, avendolo scritto a 70 anni passati, le paure che l'autrice stessa nutre riguardo al proprio futuro.
Il film mi aveva annoiato ma, considernado che hanno cambiato quasi tutto della storia, lasciando solo il Governo brutale e il matrattametno sugli immigrati (che nel libro vengono citati ma mai visti da vicino) e reso novella Eva una di questi ultimi, diventa molto più Distoipico, se non fantascientiico, del libro da cui è tratto.
3/5 (6 / 10)
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Meng.
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mmmh... mi ispira! Non avevo voglia di leggerlo perché ho già visto il film (a ridaje! 
), però mi hai incuriosita con il tuo commento... se capita nel gdl distopico, ci faccio un pensiero.
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Tra il film e il libro c'è solo una vaga omonimia... . -
Meng.
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È appunto questo quello che mi spinge a prendere in considerazione il libro... e l'impressione che ti ha fatto sulle paure dell'autrice dell'invecchiare. Vedrò, poi magari non mi capiterà mai di leggerlo 
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