Trilogia della città di K.

~ Agota Kristof

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    Titolo: Trilogia della città di K.
    Autrice: Agota Kristof
    Anno: 1998
    Pagine: 384
    Ibs

    «Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell'Est, ma né l'Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati.
    Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell'ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una "vecchia strega" sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un'anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida e asciutta che non lascia spazio alle divagazioni.
    Un avvenimento tira l'altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele».


     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Lo sto finendo di leggere =)
    che libro... strano....!
     
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  3. Elianto782
     
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    merita? ^^
     
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    Penso di sì. I primi due libri della trilogia mi sono piaciuti. Il terzo lo sto finendo, è piuttosto diverso e molto strano ma anche questo è molto affascinante.
    Se volete potreste riproporlo per giugno, dato che cmq mi sembra ci fossero diversi interessati....
     
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  5. Meng
     
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    mmmh... io me lo leggo di sicuro questo mese. Però se vuole lo può riproporre Eli...
     
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  6. Elianto782
     
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    yele leggi sempre da sola, mica va bene così :D lo leggerò a breve pure io, l'ho pure nella sfida se non erro ^^
     
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    vero, ho 'sto viziaccio che se parto parto =p
     
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  8. Meng
     
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    Ho terminato Il grande quaderno... all'inizio sono rimasta spiazzata, pensavo che le scene forti fossero legate alla guerra, non ad altro.... :blink: Comunque piano piano sono riuscita a immergermi nell'atmosfera e nella testa dei due gemellini (per quanto possibile) ed è andata decisamente meglio. Vediamo come va avanti...
     
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  9. Meng
     
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    Nel primo, Il grande quaderno, si incontrano per la prima volta due fratelli gemelli e ciò che il lettore legge sono i loro appunti, i loro esercizi di vita. Lo stile è freddo, freddissimo, mi ha molto impressionata, sembrava la scrittura di un sociopatico. Poi però, pian piano si riesce a comprendere la logica dei gemelli: a loro modo, hanno un senso della giustizia e dei sentimenti (anche altruistici), per quanto cerchino di reprimerli. In questa prima parte ci sono molte scene piuttosto forti, alcune legate alla guerra, altre no… ammetto che certe mi hanno infastidita, soprattutto per la loro frequenza, erano davvero necessarie? Dopo, andando avanti, si capisce l’intento dell’autrice, il cercare il più possibile di far capire quanto possa essere traumatico per dei bambini piccoli vivere certe esperienze, vivere in periodo di guerra.

    Nella seconda parte – La prova – lo stile narrativo cambia e diventa malinconico, triste, emotivamente più coinvolgente… È il racconto che ho preferito!

    Ne La terza menzogna tutto si capovolge. Sono rimasta prima delusa, poi mi sono sentita presa in giro, poi ho riflettuto su cosa volesse davvero raccontarci l’autrice. È un po’ contorta (lei), ma una mia teoria me la sono fatta:
    SPOILER (click to view)
    Personalmente ho visto la trilogia tutta come una riflessione sulla letteratura, il mestiere dello scrittore. La Kristof voleva raccontarci della guerra, delle sofferenze, ecc., ma alla fine neanche il più bravo scrittore riuscirebbe mai a raccontare la realtà, ciò che provano le persone davvero, perché, come si dice, la fantasia narrativa non potrà mai arrivare a rispecchiare davvero la cruda realtà delle vite umane. Attraverso la scrittura si può esorcizzare e cambiare ciò che non piace come meglio si vuole. È un grande dono, anche se ai protagonisti non serve un granché... Infatti, come secondo tema c'è la totale inutilità della vita, il fatto che non abbia nessun senso. È molto negativa, senza speranze.


    In futuro voglio provare a leggere qualche altro suo racconto, magari quello autobiografico: L’analfabeta. Mi incuriosiscono sempre questi autori nichilisti, pessimisti, esistenzialisti... Conoscere la loro storia sicuramente aiuta a comprendere meglio le loro opere.

    Comunque a me è piaciuto. Ha alti e bassi, ma è molto coinvolgente. 4 stelline.
     
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    Meng, anche io ho vissuto la lettura esattamente come te. Il primo libro mi ha scosso e incuriosito in maniera irresistibile.... Il secondo mi ha coinvolto e commosso. Il terzo mi ha fatto sentire ingannata, all'inizio, spiazzata e solo molto lentamente sono riuscita a collegarlo agli altri, a leggerlo come un testo unico... La parte finale del terzo libro poi meriterebbe di essere considerata la quarta parte, in cui si capovolge ancora la situazione, ci troviamo nuovamente a doverci riadattare al nuovo punto di vista....
     
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  11. Lord Paulus Squirting
     
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    Letta. Devo dire che il primo quaderno resta decisamente il più interessante - e inquietante, direi - dell'intero libro. Lo stile spezzettato, il linguaggio infantile e l'atmosfera creata...tutto molto suggestivo.
    Peccato che il secondo ed il terzo - che rendono il primo quaderno praticamente inutile ai fini della storia - non continuino su quella linea..
     
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    verissimo.... concordo in pieno con te. è un peccato che sia così diverso rispetto agli altri, di sicuro è quello che mi ha incuriosito maggiormente... sia per il tema, il punto di vista e lo stile...
     
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11 replies since 4/4/2011, 15:55   205 views
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