L'altra Grace

~ Margaret Atwood

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  1. Meng
     
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    Titolo: L'altra Grace
    Titolo originale: Alias Grace
    Autrice: Margaret Atwood
    Anno: 1996
    Pagine: 563

    Trama da Amazon.it

    CITAZIONE
    Nel 1843 il Canada è sconvolto da un atroce fatto di cronaca nera: l'omicidio del possidente Thomas Kinnear e della sua amante, la governante Nancy Montgomery. Imputata insieme a un altro servo, la sedicenne Grace Marks viene spedita in carcere e, poi, in manicomio. A lungo oggetto dei giudizi contrastanti dell'opinione pubblica, la protagonista di questo romanzo può finalmente raccontare la propria vita al giovane medico Simon Jordan. Convinto di mettere le proprie conoscenze al servizio della verità sul caso, Jordan non potrà fare a meno di restare ammaliato da questa personalità complessa. Il dialogo che si instaura tra i due si trasforma nel ritratto psicologico di una persona due volte vittima del sistema sociale - in quanto povera e in quanto donna - e assurge a denuncia delle enormi contraddizioni di una società maschilista e tormentata da conflitti interni perché incapace di accettare l'"altro".



    Edited by Meng - 15/4/2011, 17:21
     
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  2. Meng
     
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    Finito!

    Ecco il mio commento...

    È il primo libro che leggo della Atwood e mi incuriosiva da un po'. L'autrice parte da un duplice omicidio che ha fatto molto scalpore nell'800 e lo romanza nelle non poche parti incerte della vicenda. Ne esce un ritratto di una Grace terribilmente ingenua, genuina, sembra quasi impossibile che una ragazza così abbia potuto compiere un gesto tanto orribile. Ma chi era la vera Grace? È possibile che la società maschilista di allora abbia voluto per forza vedere in lei il demonio, anzichè la vittima? È un dubbio che non ci si potrà mai togliere, perché, come in molti casi accade, nessuno può saperlo tranne coloro che erano coinvolti. Accanto alla storia di Grace c'è anche in parte quella del Dottor Jordan (lo psichiatra che cerca di capire la vera verità su Grace), a mio avviso superflua...
    Personalmente mi aspettavo dalla Atwood, nota femminista, un'analisi più approfondita della rigida società ottocentesca, invece ne rimane alla superficie, dando rilievo maggiormente alla vita personale e alla figura di Grace, che comunque ha un suo fascino. Anche lo stile me lo aspettavo più... particolare. Resta un libro scorrevole e abbastanza interessante.

    Voto: 7/10, ovvero 3 stelline anobiiane

    Edited by Meng - 20/4/2011, 14:36
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    io non l'ho trovato in biblio ma me lo sono fatto ordinare, se riesco ed è arrivato passo a prenderlo domattina ^^
     
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  4. Meng
     
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    Non sono sicura che sia il tuo genere... però fammi poi sapere come ti è sembrato ^_^
     
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    Bene, preso ora, inizio oggi a leggere!
     
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    Finito questa mattina. I thriller mi tirano, sono letture veloci anche se nel 90% dei casi finisco per rimanerne delusa.
    Questo era partito in maniera avvero interessante, in un certo senso l'ho trovato piuttosto simile a il peso dell'acqua di Anita Shreve. In entrambi i libri le protagoniste vengono da oltreoceano e devono adattarsi ad una situazione ben diversa da quella che hanno lasciato. In entrambi i casi il delitto efferato rimane un mistero che si porta avanti per anni, e viene comunque visto al passato. Difatti anche se quello della Shreve è ambientato oggi, i fatti su cui si "indaga" sono più o meno della stessa epoca di Alias Grace. E in entrambi i casi con qualche espediente è fatta parlare la diretta protagonista, mescolando la rilettura del passato con le vicende di attualità. Ma è sempre e solo una l'unica voce narrante, l'unica campana.
    In entrambi i casi il finale mi è apparso posticcio, fasullo, scontato e poco profondo.

    Parlo di questo sennò mi confondo ulteriormente.

    Ogni parte pare introdotta da un disegno a caso e solo alla fine ho intuito che potrebbero essere i disegni misteriosi delle trapunte. Queste trapunte, questi disegni, vengono continuamente citati, in maniera quasi ossessiva... però boh, alla fine non è che si capisca più di tanto il loro ruolo, e la scena finale mi sembra un po' campata x aria.

    Parlando della storia: all'inizio mi ha preso abbastanza, sembrava una vicenda piuttosto intrigante e ben articolata. Invece andando avanti l'intreccio si scioglie e si diluisce in varie banalità.
    tipo la relazione del dottore con la pseudo vedova.....
    La cosa peggiore invece secondo me è stata la seduta ipnotica da nientepopodimeno che.... J?? scusate, ma mi spiegate il senso di aver ripescato questo personaggio? si, si, ok, ho capito che lui semplicemente ha messo in pratica quanto precedentemente proposto alla tipa, ma che cavolo di utilità ha questa seduta di ipnosi???? e soprattutto, non dovrebbero essere tutti sconvolti dalle rivelazioni? mi sembra che questo passaggio sia stato gestito con magistrale superficialità, che le conseguenze di questa azione siano state prese molto alla leggera, non descritte o peggio, lasciate cadere come se non fosse stata una serata rivelatrice e sconvolgente

    In ogni caso verso la fine si intravede il crollo della trama, le rivelazioni vengono ignorate e non si capisce più bene dove si voglia andare a parare.

    Voto finale: due stellette anobiiane.


    Note a margine: l'edizione italiana ha alcune imprecisioni, refusi e probabilmente qualche errore di traduzione.

    Edited by taksya - 26/1/2017, 05:31
     
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  7. Meng
     
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    Mi spiace tu l'abbia trovato così deludente... le nostre impressioni sono simili, solo che non mi sono sentita di stroncarlo, anche se anch'io mi aspettavo qualcosa in più.

    Comunque per quanto riguarda la storia
    dell'ipnosi, penso che il tutto è stato messo un po' a tacere perché Jordan non voleva rovinare la sua reputazione e poi ha avuto l'incidente, oltre al fatto che il metodo in sé veniva allora considerato assolutamente non attendibile, una sorta di stregoneria che non aveva nulla a che fare con il mondo scientifico. La seduta sembrava l'unico modo per scoprire con certezza se Grace era una bugiarda patologica oppure sincera, dato le differenti versioni provenienti dall'esterno e da lei stessa (vedi quando è stata ricoverata in manicomio, al momento della confessione, dopo in carcere, lei si è comportata spesso in modo bivalente e poco lineare). Il fatto di scegliere J. come ipnotizzatore, si può ricollegare al passato comune, al fatto che lui la conosceva già prima e sperava che con una seduta ipnotica (a cui altrimenti probabilmente non sarebbe mai stata sottoposta) fosse riuscito a dimostrare l'innocenza di Grace e farla liberare dal carcere.
    Secondo me ha tutto una sua logica, poi sul fatto che sia stato affrontato in modo un po' troppo superficiale, concordo appieno.

    Quello delle trapunte l'avevo capito... penso che possano rappresentare i sogni di una normale vita da parte di Grace e riflettano la sua semplicità. Alla fine il fatto
    di poterne fare una per se stessa, penso sia l'avverarsi di una "normalità" a cui non aveva più sperato...
    però non so... Magari introducono anche semplicemente il tema dei capitoli.

    Dai, magari con La spiaggia del destino ti va meglio :D

    Edited by taksya - 26/1/2017, 05:31
     
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    interessante...
    me lo segno per la prossima volta che vado in libreria...
     
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    libro acquistato e già nelle mie mani!!!
     
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    Finalmente a 6 anni dall'acquisto, l'ho letto pure io.
    Non si può dire che la Atwood non sappia scrivere. Nonostante le 500 e passa pagine ha saputo condurre il lettore per mano nei meandri di una storia (vera) di cui in realtà non si sa nulla. Ne ho apprezzato la ricerca storica, la voglia di approfondire una figura contraddittoria di una donna (come forse tante della società di metà ottocento) vittima forse più della sua semplicità e ignoranza che dei fatti narrati.
    L'azzardo è stato quello di giocare con la psicologia
    (l'ipnosi che risveglia la seconda personalità, ovvero l'altra Grace nascosta, è stato forse un po' troppo)
    e il voler lanciare la carta del
    lieto fine, forse troppo stucchevole dall'autrice di un libro crudo come Il racconto dell'ancella.

    Ciò nonostante, mi è piaciuto perché le protagoniste erano le donne, anche quelle di contorno, che raccontano una società puritana di uomini seppure nella provincialità di uno stato come il Canada, lontano dai riflettori di un'America in guerra.
     
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9 replies since 3/3/2011, 13:10   286 views
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