Linea d'ombra

~ Joseph Conrad

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    Titolo: Linea d'ombra
    Autore: Joseph Conrad
    IBS: www.ibs.it/code/9788817022095/conrad-joseph/linea-ombra.html
    Descrizione
    Ogni narrazione che possa davvero essere considerata tale è prima di tutto un modo per dare forma alla nostra esperienza. Alcune narrazioni, poi, hanno in sé una dimensione mitica, una capacità di rappresentazione che le rende semplicemente memorabili. Un'esperienza, fondamentale nella vita di ogni essere umano, come il passaggio dalla giovinezza all'età adulta è stata raccontata nel tempo molte volte e in molti modi. Attraverso la messa in scena di uno stallo - una nave costretta all'immobilità dalla bonaccia, l'equipaggio colpito dalla febbre gialla e il protagonista della storia da solo a cercare una soluzione e a meditare sulla propria vita - Conrad regala alla letteratura la "forma" esatta per raccontare quello che siamo, la natura delle nostre ambizioni e delle nostre emozioni.
     
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  2. Fa}
     
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    sebbene la trama sia praticamente nulla, l'ambientazione claustrofobica rende il racconto molto acceso. sempre sull'orlo della follia, gli eventi che si accumulano e sembrano non portare a soluzione alcuna ti lasciano col fiato sospeso, verso una pazzia ineluttabile....
     
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  3. N. Zyme
     
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    Ora che è passato un po' di tempo dalla lettura posso dire che mi è piaciuto moltissimo. Ho trovato magistrale la costruzione dei personaggi, a partire dalla prima persona dell'io narrante al primo comando (non a caso avrebbe dovuto essere questo il titolo dell'opera), con le sue incertezze e la volontà messa a dura prova dalle circostanze ma che non cede alle superstizioni, incarnate dalle fosche tinte del secondo ufficiale Burns. Di grande spessore il personaggio del cambusiere Ransome, malato di cuore, che instaura con il protagonista un rapporto di stima reciproca. Ho trovato commovente il loro ultimo dialogo, in cui lui prova a trattenere Ransome a bordo ma il cambusiere, pover'uomo, che tanto ha dato nelle peripezie del viaggio, è stremato e ben conscio che nelle sue condizioni questa scelta gli potrebbe essere fatale.
    È la breve storia di un'avventura, della bonaccia di un oceano esterno contrapposta alla tempesta dell'interiorità alle prese con un evento in cui è forte la paura di non riuscire a superare quella linea d'ombra che gli permetterà di acquisire esperienza e maturità. Il che significa, a quanto pare, per Conrad, la coscienza dei propri limiti, la consapevolezza di poter incontrare delle avversità improvvise e non calcolate (anche qui è emblematico il dialogo con Ransome).

    Insomma, love.

    La descrizione sia fisica che caratteriale di Ransome e il rapporto con lui del protagonista non occupano tantissimo spazio nell'economia generale del racconto, ma la qualità e l'evocatività dei passaggi sono in contrasto con i numeri. Gli aggettivi utilizzati e la comunicazione, per lo più non verbale, che ha con l'io narrante sono tali da delineare molto bene la sua figura e l'intimità del legame col protagonista. Tanto ha fatto Conrad che mi ci ha fatto prendere una cotta letteraria, mi sono innamorata di Ransome, lo ammetto.


    Edited by N. Zyme - 13/1/2015, 21:44
     
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    Ho già apprezzato "Cuore di tenebra" e leggendo i vostri commenti credo che proverò anche questo :)
     
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  5. N. Zyme
     
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    Quando lo incontri salutami Ransome e digli che l'amo.
     
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  6. N. Zyme
     
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    Bonaccia (J. W. Goethe)

    Sull'acqua regna una calma profonda,
    immobile il mare riposa,
    trepidante il nocchiero guarda
    attorno la liscia distesa.
    Non un soffio da nessuna parte:
    quiete mortale, tremenda!
    Sulla superficie immensa
    non si muove neppure un'onda.
     
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    Più che Ransome, che è davvero un personaggio troppo positivo, il buon Ransome, sempre con un sorriso per tutti, sempre pronto a dare una mano, in grado di capire in anticipo quello che succederà e di porvi rimedio prima ancora che sia successo (O_O) a me è piaciuto il primo ufficiale Burns... quello matto come un cavallo :)
     
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  8. N. Zyme
     
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    Beh per come la vedo io il buon Ransome è di fatto l'allegoria della linea d'ombra già superata. Incarna tutto ciò "che da adulto dovresti diventare". Un ideale conscio dei suoi limiti... ma non per questo meno perfetto :P o, se vogliamo ridimensionarlo, almeno quella parte matura della stessa coscienza del protagonista che, messa alla prova, guida in maniera sensata e riflessiva le sue scelte e lo aiuta a superare le difficoltà, o a suggerirgli di star facendola fuori dal vasetto, di lasciare perdere. Per come la vedo io potrebbe essere lo stesso "maturo senso di sé" del narratore esternalizzato, di cui egli prende sempre più coscienza.

    ammetto che la descrizione di Ransome mi ha fatto pensare a una molto, ehm, dubbia sessualità di Conrad: talvolta lo descrive in termini nemmeno troppo velatamente erotici. Indugia sulle labbra, sulla fisicità, sulla sua fermezza morale che traspare dagli sguardi e dalla bella voce, e sulla sua piacenza. Ma tirando le somme ha senso che il simbolo del vero protagonista del libro, il senso di sé di cui parlavo, sia rappresentato in maniera così superfichissima


    Anche il matto è delineato molto bene :D mi pareva di vederlo davanti agli occhi. E secondo me per Conrad lui è esattamente ciò che bisognerebbe lasciarsi alle spalle per diventare "adulti"...

    Edited by N. Zyme - 7/8/2015, 12:52
     
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    Secondo me più che maturità e immaturità sono coscienza e incoscienza... la coscienza del marinaio navigato e l'incoscienza che ci vuole nell'attraversare il mare profondo e sconfinato su un pezzo di legno con una vela sopra.

    In effetti è vero che il protagonista perde la giovinezza e diventa adulto, ma una volta adulto non prende la via di Ransome (il porto, la sicurezza), anzi se lo lascia alle spalle per prendere la via di Burns (la nave, il mare, le superstizioni e tutto ciò che la vita di un marinaio inevitabilmente porta con sé).

    Perché, come dice il capitano Giles, quella è loro vita, quella e nient'altro (parafrasando).
     
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  10. N. Zyme
     
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    mmm è una lettura... io nella scelta di Ransome ci ho visto però solo un altro simbolo. Ransome è malato di cuore, la situazione è forse volutamente iperbolica, il rischio è veramente eccessivo. Non è detto però che egli stesso non si sarebbe risparmiato un altro viaggio se non avesse messo davvero troppo a repentaglio la sua vita, a cui è attaccato. Ransome non ha lo spirito del filibustiere :P ma è coraggioso e i suoi rischi, durante il viaggio, se li accolla con risolutezza, talvolta con ardimento. Razionalmente. E nonostante questo è un bravo marinaio, e la sua vita se la gode anche in mare.
    Secondo me la via di Burns non è necessariamente la via che prende il protagonista. La superstizione è una sorta di rischio a cui la vita del marinaio ti sottopone, di cui l'esempio di Burns rappresenterebbe un monito.
    Almeno per come l'ho letto io.

    Edited by N. Zyme - 7/8/2015, 17:00
     
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    Il bello è che ci sono letture diverse, però lo scopo dell'autore (creare due facce della stessa medaglia, due personaggi legati ma opposti, Ransome e Burns) mi sembra centrato in pieno :)
     
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  12. N. Zyme
     
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    ci ha fatto intavolare una discussione su un romanzo di un centinaio di pagine... bisogna riconoscere che Conrad era uno forte!
     
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    Io alla fine gli ho dato tre stelle perché ha una trama molto strana, o se vogliamo particolare... è come se la prima metà fosse soltanto l'introduzione al viaggio, una cosa che mi ha disorientato un po', devo dire una struttura quasi "cinematografica"...

    Non so se è una sua peculiarità, ma ho intenzione di rileggere Cuore di tenebra e leggere Nostromo a breve, quindi suppongo che lo scoprirò presto :).
     
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    yeah, like tomatoes!

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    Anche io ho voglia di rileggere Cuore di tenebra, quando lo fai scrivilo da qualche parte che magari ti seguo. :D
    In verità io ho già letto anche La linea d'ombra e nonostante non ne ricordi proprio nulla ho letto con interesse i vostri commenti, dovrò ridare una rinfrescata anche a questo.
     
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    Volentieri, c'ho una coda talmente lunga che lo rileggerò di sicuro tra 4-5 mesi, però si può anche fare un GDL se altri vogliono partecipare. :)
     
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