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Titolo: Dune
Titolo originale: Dune
Autore: Frank P. Herbert
Anno di pubblicazione: 1965
Anno di pubblicazione in Italia: 2012
Editore: Fanucci
Pagine: 698
Prezzo: 4.90 €
ISBN: 9788834718452
Trama
Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che garantiscono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell'Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell'Imperatore per la successione ai crudeli Harkonnen al governo dell'ambito pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l'ordine dell'Impero, l'inizio di uno scontro cosmico tra forze straordinarie, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili. Introduzione di Sandro Pergameno.
I libri del ciclo Dune:
1. Dune (Dune, 1965)
2. Messia di Dune (Dune Messiah, 1969)
3. I figli di Dune (Children of Dune, 1977)
4. L'imperatore-dio di Dune (God Emperor of Dune, 1981)
5. Gli eretici di Dune (Heretics of Dune, 1984)
6. La rifondazione di Dune (Chapterhouse Dune, 1985)
Adattamenti: Il film Dune di David Lynch e ma miniserie televisiva Dune il destino dell'universo - I figli di Dune
Fonti: wikipedia
Sito web ufficiale: www.dunenovels.com/ - www.duneitalia.com/
Edited by K.E.R - 16/11/2018, 19:24. -
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Finalmente è uscita una ristampa!!! L'attendevo da anni!
Edited by K.E.R - 16/11/2018, 19:24. -
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Biting's excellent.
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Letto secoli e secoli fa... dovrei rileggerlo con un po' più di anni sulle spalle (come metà dei libri letti allora) e dare un'altra possibulità alla saga, abbandonata al terzo libro per noia. . -
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io avevo una vecchia edizione che non trovo più... l'avevo iniziato ma non l'avevo finito: volevo dargli un'altra possibilità! . -
Sudrak Al-Salik.
User deleted
Attendo sempre la tua recensione... . -
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zitto zitto che lo devo ancora leggere... =__= ultimamente ho lavorato troppo e letto poco...
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Sudrak Al-Salik.
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ok... . -
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magari lo propongo agli fantascientifici di altrove... . -
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Grazie ad Audible, dopo quasi sette anni, sono riuscita a finire questo libro.
Si può aggiungere poco a quanto è stato detto e scritto finora su questo primo libro della saga Dune che ha ammaliato un regista complesso come David Lynch.
Epico e grandioso ma anche intimo (come i pensieri che affollano i dialoghi come ha tentato di riprodurre Lynch nel film) e distaccato come modo di raccontare tanto da idealizzare i proprio personaggi facendoli perdere qualsiasi vena di uminità. Non è da considerarsi un difetto tenendo conto soprattutto del fatto che si narra l'ascesa di un profeta veggente che cambierà le sorti di un pianeta.
L'unico neo che si può trovare sono gli improvvisi salti temporali che contraddistinguono la seconda metà del libro che tendono a renderlo una cronaca quasi astratta, ma non turba più di tanto perchè il coinvolgimento con la storia è già avvenuto e gli si perdona anche il più piccolo fastidio.
Non gli si può dare un voto: o lo ami o lo odi.. -
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A me piace molto come tematica. A livello di trama il primo è, sì avvincente, ma niente di così epocale, pur rimanendo un ottimo romanzo d'azione. Ciò che fa apprezzare molto il romanzo, al di là dell'universo creato, con la spezia, i vermi, il pianeta Dune, sono le tematiche e le implicazioni, sempre attuali. Al di là delle interpretazioni socio-politico-religiose, il fatto che essendo Dune un pianeta desertico molte usanze dei fremen sono riprese dai popoli arabi, così come la terminologia delle loro tradizioni, secondo me è un ottimo espediente narrativo per analogie col presente. Ricordo che tempo fa si parlava di un possibile remake che voleva concentrarsi sull'analogia spezia-petrolio. Sono contento che non abbia visto la luce perché anche se pertinente era solo uno dei tanti aspetti che questa saga affronta e lo avrei considerato riduttivo. Così come il film di Lynch (che purtroppo non ho apprezzato del tutto e sono affranto perché è uno dei miei registi preferiti e questo è uno dei miei romanzi preferiti, eppure il film mi ha deluso) si focalizzava più sui personaggi e le interazioni. Altra cosa comunque interessantissima. Infatti sostanzialmente non ci sono buoni e cattivi. Anche gli Harkonnen, in realtà, non sono i "cattivi", semplicemente agiscono secondo i loro interessi così come gli Atreides, ma neanche l'imperatore è "cattivo", è solo il prodotto di quell'ambientazione, se il romanzo fosse stato raccontato dal punto di vista di un Harkonnen o un Corrino, probabilmente avremmo simpatizzato col protagonista alternativo e avremmo visto tutti i difetti degli Atreides così come abbiamo notato quelli delle altre case.
Il difetto maggiore, secondo me, è che gli altri cinque libri (non considero i prequel scritti dal figlio perché non li ho letti e non mi incuriosiscono) hanno delle trame molto meno incisive (il secondo e il terzo a tratti mediocri, la seconda trilogia non la ricordo quasi per niente nel dettaglio se non per la storia di cornice, comunque ben orchestrata) anche se portano avanti secondo me la tematica più interessante di tutte, ovvero la gestione di un impero e, se vogliamo, dell'umanità.
Rimane per me una saga appassionante e originale, purtroppo, però, bisogna saper andare oltre la trama, per molti aspetti in diversi momenti un po' carente. Però sto scoprendo che in diverse saghe fantascientifiche succede lo stesso (ho letto di recente due libri di Scott Card sulla saga di Ender e ho notato che anche lì il secondo libro è meno avvincente a livello di trama ma di sicuro interessante per tematica).. -
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Ci sono libri con un'idea bella alla base, la cui realizzazione non rispetta le aspettative. Con il primo capitolo di questa saga Herbert avrebbe potuto scrivere una sessantina di quei libri. Sono rimasto stupito dalla quantità di idee geniali che sono accumulate in questo romanzo di fantascienza. Già dopo la prima manciata di pagine sono una decina gli enigmi da svelare, il tutto in un contesto fantastico, ma "solido" e plausibile, anche da un punto di vista politico/economico (certo, il raffronto spezia/petrolio ne è l'esempio più evidente).
Sono rimasto stupito da questa lettura, non immaginavo un'opera tanto ambiziosa e così ben realizzata. Leggevo nel commento di Abso parlare di azione, ma non c'è moltissima azione, quasi tutte le scene presentano l'attesa dell'azione al posto dell'azione stessa e questo contribuisce a costruire il ritmo placido e inquietante che col passare delle pagine diventa peculiare.
Davvero il primo libro per cui mi sento di usare l'aggettivo "tolkeniano" senza per questo sentire di aver esagerato. Leggerò sicuramente il seguito..