I Buddenbrook

~ Thomas Mann

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  1. Fa}
     
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    Titolo: I Buddenbrook
    Autore: Mann Thomas
    IBS: www.ibs.it/code/9788811362937/mann-thomas/buddenbrook.html
    Descrizione
    "I Buddenbrook - scrive Claudio Magris nella prefazione - sono il più amabile e godibile dei libri di Mann, ma anche il più difficile, perché in esso la diagnosi politica e culturale è calata nel gesto quotidiano e nel dettaglio semplice, come accade nella vita; la profondità della riflessione è nascosta nella superficie, anziché essere semplicemente dichiarata, come avverrà più tardi in altri romanzi ideologici, apparentemente più complessi e in realtà più facili, perché tutti spiegati e sottolineati. È il libro della vita, della sua caducità pur così piena di senso; del suo trascorrere pieno di malinconia ma anche di grazia".
     
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  2. «T'kat
     
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    Sono solita prendere il tè con le parabole discendenti.
    Uno dei libri che mi sono più cari, uno di quelli che mi hanno sussurrato all'orecchio: "Conosci te stesso".
    CITAZIONE
    Usare durezza, subire durezza e sentirla non come durezza, ma come qualcosa di ovvio - l'avrebbe mai veramente imparato?

     
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    Meglio perderlo.

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    Ma lascia perdere Magris...

    CITAZIONE
    I Buddenbroock: Thomas Mann

    Dopo anni, infatti l' edizione e' quella della Newton del '92 a 2000 lire
    $_1
    l' ho finito.

    Anche di questo libro ce ne sarebbe da dire....

    Per cominciare il fulcro, la pietra miliare , l' alfa e l' omega, in punto di svolta tra l' ascesa e la decadenza e' l' ultima riga della parte sesta.
    E' una frase oscena, foriera del cambiamento epocale.

    E come posso citarla se in giro , non qua per fortuna, ma altrove, ci sono pudiche pataccate braghettone, facili al rossore e all' indignazione?
    Vabbe' la cito in originale: "Geh zum Deifi, Saulud'r dreckats !«
    Che peraltro non e' manco in tedesco ma in Bavarese...inter nos vi diro' che e' stata tradotta, male, come, "Va al diavolo, carogna d' una troia."

    Questo e' il primo libro del Thomas, e come da tutti i primi libri qualcosa si capisce.
    Ad es che sa scrivere.
    E che sappia scrivere lo dimostrera' coi suoi racconti brevi, Morte a Venezia su tutti.

    Che esperimenta: alcune cose gli riescono altre meno.
    Sarebbe stato magnifico far scrivere la seconda parte, la decadenza, a suo fratello.
    Che e' decisamente meglio, l' Heinrich. Quello del "Professor Unrat - Angelo azzurro"
    E almeno all' epoca Thomas ne era perfettamente conscio.

    Si sbrodola in cose essenzialmente inutili e nello stesso tempo avrebbe potuto intrecciare i personaggi in modo piu' interessante: i due mariti ad es entrano e escono senza lasciare traccia, tre con quello della figlia, prima muore il nonno, poi il padre, poi la madre, poi il figlio, poi il nipote.
    Tutto lineare ... tralascia in modo indecoroso la bellissima moglie del fioraio dalla capigliatura corvina e dagli occhi da cerbiatta, le dedica 3 righe.
    Per sbrodolarsi su slavatine, e donnette con acqua al posto del sangue.
    Sto culattone... gia' non lo si evince dai rapporti piuttosto originali tra i due adolescenti; in effetti giocare ad inventarsi le favole, per due prussiani del Reich, non e' che fosse proprio il massimo, ma e' da come descrive le donne di famiglia. E da come tralascia le gnocche del sud. Sud inteso come Baviera, oltre le Alpi cominciava il Nordafrica..

    Per fortuna c'e qualche ricetta come la zuppa al lardo senza lardo...
    Ve la regalo:
    "Un giorno, quando era ospite un predicatore straniero il cui appetito era un divertimento per tutti, lei ordinò perfidamente la zuppa al lardo, specialità della città, un brodo di cavoli acidi in cui si faceva cuocere l' intero pasto: prosciutto, patate, prugne acide, pere al forno, cavolfiore, piselli, fagioli, rape e alte cose ancora, più il sugo della frutta; nessuno al mondo poteva gustare questa pietanza se non vi era abituato fin da piccolo. "

    Vebbè, nella ricetta manca il lardo per la zuppa al lardo, ma il concetto mi sembra chiaro...


    In sintesi resta il dubbio: ecchecenefrega a noi dei Buddenbrook?
    Anche mio nonno commerciava in sementi, ma non ci vedo la necessita di scriverci un libro.
    O forse si ...?

    Di sicuro La montagna incantata non mi vedra' per almeno trenta anni.

    Comunque e' da serie A, voto 7, solo perche' il fratello mi e' simpatico.

    Primo addendum:
    P.s: c'entra nulla con la letteratura, ma questo libro sarebbe obbligatorio da far leggere a tutti per far capire perche' la Germania e' la Germania e noi siamo una chiavica.
    E la Francia e' a meta' strada.
    La scuola era ad es un luogo dove i figli dei ricchi venivano trattati come tutti, e tanto per capirci, non vedevano l' ora che finisse per uscire dal Lager e poter finalmente cominciare a lavorare.
    E per arricchirsi, nel periodo in cui i Gattopardi italici campavano alle spalle del popolo coi latifondi e le terre, i tedeschi si arricchivano lavorando, e se truffavano finivano in galera.
    I francesi, a partire dai tre moschettieri fino al Bel Ami, cercavano di procurarsi una rendita, o leccando il culo al re e a i potenti come i primi o sposando una ricca come il secondo, l' importante e' che potessero poi campare senza fare un cazzo per il resto della vita.
    E poi, cari fratelli Mann, e' comodo criticare il sistema , quello teutonico, ma lo si puo' sbeffeggiare solo perche' esiste.
    Se non c'e', quello che rimane e' la palude.

    CITAZIONE
    Secondo addendum: ho avuto l' illuminazione.
    Non so se avesse ragione Einstein che di diceva che e' e' bello guardare le stelle , ma per capirle bisogna pensare mentre le si guarda o il Budda con la sua meditazione, ma finora non avevo capito un' emerita fava dei Buddenbrook.

    Una parte dell' illuminazione sta nel contesto familiare.
    Avete presente la famiglia Guzzanti? Il padre Paolo deputato e leccaculo del pederasta di Arcore?
    E come ha fatto ad avere tre figli, Corrado ,Sabina e la piccola così comici e dissacranti?
    Perche' pure il padre Paolo lo e' : comico e dissacrante. E' stato il miglior imitatore di Pertini e ha combinato scherzi magnifici anche a "quelli della notte", nonche' ha fatto impazzire la redazione del Corriere.
    Vabbe', poi e' rincoglionito, ma credo sia passato alla corte del pagliaccio solo per vanita' ed egocentrismo...

    Eqquesto che c'entra con i Buddenbrook?
    Perche' Heinrich ha scritto uno dei piu' satirici e acidi libri della storia della letteratura!
    Perche' e' vissuto in un contesto favorevole e in questo contesto c'era pure suo fratellino Thomas, e che vedeva nel fratello maggiore un modello.

    Dunque dopo i viaggi di Gulliver, I Buddenbrook e' uno dei piu' grandi libri satirici della storia.
    Una presa per i fondelli micidiale della Germania dell' 800.
    A cominciare dai vestiti seicenteschi del nonno, per passare ai voraci preti protestanti, e della famiglia non riesco ancora a capire chi fosse il piu' cretino, forse si salvano il nipote culattone e lo zio scemo. O la cugina minorata che passa il tempo ad ingozzarsi delle prelibatezze della casa e resta sempre magra come un chiodo.
    Fanno piu' pena gli inamidati Lubecchiani o i pagliacci bavaresi?
    Gli uni peggio degli altri !
    O i medici che prescrivono brodo pollo e riso in bianco tanto male non fa e poi schiatterebbero lo stesso e si tramandano i pazienti come in Alberto Sordi nel medico della mutua.
    Ogni pagina e' una stilettata al "sistema" , dai commercianti che qualche imbroglio lo fanno e ne beccano uno a caso ogni tanto, al micidiale sistema educativo. Descritto verso la fine, ma che paradossalmente e' la parte più tragica e meno comica, la scena del professore di inglese fa ridere solo i polli. E' la sola parte tragica del libro.

    Penso che nessuno leggera' piu' mai I Buddenbrokk, ma se qualcuno lo facesse io consiglierei di prenderlo come un libro satirico.
    Mi sta gia' venendo voglia di rileggerlo sotto questa luce.

    Ma qualcuno al mondo ha gia' fatto un' analisi simile?
    Da piccolo quando pensavo, quando pensavo a lungo mi venivano delle idee. E con gli anni scoprivo che quelle idee qualcun altro le aveva gia' pensate molto prima di me.

    E com' e' la Montagna incantata?
     
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2 replies since 3/12/2010, 16:41   147 views
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