Into the wild - Nelle terre estreme

~ Jon Krakauer

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    Titolo: Into the wild - Nelle terre estreme
    Autore: Jon Krakauer
    Editore: il corbaccio
    IBS
    CITAZIONE
    Nell'aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell'Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbattè quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista "Outside" che suscitò enorme interesse. In seguito, con l'aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l'America all'inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche.


    Da questo libro è stato tratto un film. Se volete metterli a confronto potete farlo in questa discussione: link


    Non ho visto il film. Non avevo nemmeno realizzato che fosse il libro che lo ha ispirato. Semplicemente ho visto "krakauer" e l'ho preso. Vedremo se è bello anche solo la metà di aria sottile....
    e poi forse ma foooorse il film =)

    Edited by [[ÿ - 16/3/2011, 09:51
     
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  2. Fa}
     
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    bellissimo film.... non sapevo nemmeno che fosse tratto da un libro, sapevo solo che era una storia vera.
    bè, me lo appunto, grazie mille
     
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    OOOOh ecco finalmente sto leggendo questo libro.
    Rispetto all'altro è (ovviamente) meno viscerale e più "giornalistico". In fondo questa è una ricerca che K. ha fatto sul tipo. E devo dire che questo tipo, Alex Supertramp aka Chris Candless mi sta altamente sulle scatole. Ma tanto.
    Vedremo andando avanti, per ora sono circa a metà, ma mi ha dato l'impressione di essere un po' troppo figlio dell'America per incontrare la mia empatia. Un idiota fatto e finito, direi.
    Mi chiedo se la visione della cosa di Krakauer sia un po' cambiata dopo la sua avventura del '96 sull'Everest. Per ora descrivere le mirabolanti gesta di uno spiantato impreparato presuntuoso e invasato non è che gli faccia grande onore =S
     
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    Non ho ancora finito il libro ma ho visto il film oggi. Ed è decisamente diverso... ma mi sposto nella sezione Però il libro era meglio
     
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  5. Fa}
     
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    http://gruppodilettura.wordpress.com/2009/...e-jon-krakauer/

    CITAZIONE
    Qualche settimana fa abbiamo preso in biblioteca il DVD di *Into the wild*. Ero curiosa, ne avevo sentito parlare spesso, e anche su questo blog si è scritto parecchio, ho anche il CD della bellissima colonna sonora di Eddie Vedder, però non ero molto informata sul film, né sul libro da cui è tratto. Iniziamo a guardarlo, sono un po’ perplessa, ma _ammetto_ anche disattenta. Però la storia mi prende, e vince la mia indifferenza iniziale. Soprattutto, si insinuano in me pensieri molto contraddittori fra loro su Chris McCandless, un rapporto di amore/odio, ammirazione/scetticismo.

    Il film finisce, bellissimo, mi rimane nel cuore la storia di Chris-Alexander SuperTramp, nonché le immagini dei luoghi che il ragazzo ha attraversato, così vado a cercare il libro di Jon Krakauer, edito da Corbaccio. Bello, bello anche lui, con un respiro più ampio rispetto al film, in cui compare anche la storia dell’autore e quella di altri *personaggi* le cui vicende sono simili a quelle di Chris. Ed è proprio la sua figura, ovviamente, che emerge fortissima dalle pagine, fra l’ammirazione di Krakauer e la sua voglia di riscattarlo. Sì, perché le opinioni su McCandless, come si legge anche dalle lettere ricevute dal giornalista, sono tante e diverse.


    Ed è lo stesso effetto che ho avuto io nel vedere il film: abituata a una vita *inquadrata*, un certo fastidio nei confronti di un ragazzino così superbo, forse stupido o meglio ingenuo, o giustamente come evidenziato da theleeshore, orgoglioso, pieno di hybris, da affrontare un’avventura più grande di lui fino alla sua fine tragica. Senza dimenticare i due anni di silenzio nei confronti dei genitori e dell’amata sorella, nonché di tutte le persone incontrate sul suo cammino e abbandonate.

    Però… però McCandless è molto di più, e nelle pagine di Krakauer esce con tanta forza. Com’è evidenziato in due passaggi in due libri trovati sul bus 142 in cui McCandless ha alloggiato in Alaska _ sull’importanza dei libri in questa storia rimando al bell’articolo di luiginter_:

    Volevo il movimento, non un’esistenza quieta. Volevo l’emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore. Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia che non trovava sfogo in una vita tranquilla.
    Lev Tolstoj, “La felicità familiare”

    Datemi la verità, invece che amore, denaro o fama. Sedetti a una tavola imbandita di cibo ricco, vino abbondante e servi ossequiosi, ma alla quale mancavano la sincerità e la verità; partii affamato da quel desco inospitale. L’ospitalità era fredda come i gelati.
    Henry David Thoreau, “Walden ovvero vita nei boschi” (passaggio evidenziato in uno dei libri rinvenuti con la salma di Chris McCandless. In alto alla pagina era annotata in grande la parola VERITA’ nella calligrafia del ragazzo.)

    http://gruppodilettura.wordpress.com/2009/...e-erri-de-luca/

    CITAZIONE
    Ancora su Into the wild: Eddie Vedder e Erri De Luca
    Come scritto, *Into the wild*/*Nelle terre estreme* mi ha molto colpito. Prima il film, poi il libro, e infine la colonna sonora di Eddie Vedder.

    Proprio a proposito della colonna sonora del film, ieri il mio ragazzo mi ha mandato il testo di una delle canzoni di Eddie Vedder inclusa nell’album, e quello di una poesia di Erri De Luca. Le somiglianze sono forti…

    Valore, di Erri De Luca
    Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
    Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
    Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
    Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
    Considero valore tutte le ferite.
    Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che .
    Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
    Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
    Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
    Molti di questi valori non ho conosciuto.

    Come scritto, *Into the wild*/*Nelle terre estreme* mi ha molto colpito. Prima il film, poi il libro, e infine la colonna sonora di Eddie Vedder.

    Proprio a proposito della colonna sonora del film, ieri il mio ragazzo mi ha mandato il testo di una delle canzoni di Eddie Vedder inclusa nell’album, e quello di una poesia di Erri De Luca. Le somiglianze sono forti…

    Valore, di Erri De Luca
    Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
    Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
    Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
    Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
    Considero valore tutte le ferite.
    Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che .
    Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
    Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
    Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
    Molti di questi valori non ho conosciuto.

     
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    detto anche l'impanicato

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    CITAZIONE (Il fantasma del Natale futuro @ 29/12/2010, 10:32) 
    Vedremo andando avanti, per ora sono circa a metà, ma mi ha dato l'impressione di essere un po' troppo figlio dell'America per incontrare la mia empatia. Un idiota fatto e finito, direi.
    Mi chiedo se la visione della cosa di Krakauer sia un po' cambiata dopo la sua avventura del '96 sull'Everest. Per ora descrivere le mirabolanti gesta di uno spiantato impreparato presuntuoso e invasato non è che gli faccia grande onore =S

    Non credo che l'intenzione Krakauer fosse quella di fare l'apologia di Chris, piuttosto ha cercato di giustificarne le scelte, o meglio ancora di spiegare la psicologia del ragazzo e ho apprezzato il tentativo. E poi ho avuto l'idea che sentisse il bisogno di correggere il tiro rispetto all'articolo scritto per il giornale da cui poi è nato il libro, precisando alcune inesattezze scritte che avevano avuto l'effetto di fomentare un sentimento di ostilità nei confronti del ragazzo. Inizialmente l'aveva additato come uno sprovveduto, ma scavando più a fondo si è reso conto che il ragazzo sapeva il fatto suo. Ciò che Chris aveva sottovalutato, probabilmente a causa delle fantasie causate dalla giovane età e dalla gigantesca e innata ingenuità che lo contraddistingueva, era il valore dell'esperienza e della pianificazione in imprese del genere, per spiegarmi meglio: Chris non era un ragazzino idiota, era un ragazzino che sapeva il fatto suo, ma pur sempre un ragazzino, e per giunta un ragazzino di città e di buona famiglia.

    Trovo invece molto corretta la definizione "figlio dell'America", anzi credo che il punto cruciale della questione sia qui. Chris è figlio dell'ideologia di Thoreau e figli e figliastri, che ho sempre considerato altrettanto ipocrita quanto quella che vorrebbe confutare o distruggere. Ideologie come questa nascono sicuramente con buoni propositi, ma prive di basi reali. Mettono radici nello stesso mondo industriale o capitalistico, fanno breccia nell'infelicità che le persone, o alcune persone, vivono in tali società, danno risposte assurde, inconsistenti, in grado di adattarsi alle situazioni come il corso di un fiume e per questo inconfutabili, risposte ipocrite (perché spesso gli autori stessi non sono in grado di mettere in pratica ciò che predicano, come sottolinea anche Krakauer) e che spesso riescono a fare breccia nelle menti creative, annoiate, traboccanti di ogni ben di dio, in menti che hanno bisogno di un appiglio ideologico, di qualcosa in cui credere, del senso della vita. Ed ecco che in queste menti bisognose appare questa religione laica in cui credere, un idolo concreto a cui sacrificare la propria vita.
     
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5 replies since 29/11/2010, 10:49   167 views
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