Marcovaldo ovvero Le stagioni in città

~ Italo Calvino

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  1. KooriNecros
     
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    Aveva questo Marcovaldo un occhio poco adatto alla vita di città: cartelli, semafori, vetrine, insegne luminose, manifesti, per studiati che fossero a colpire l’attenzione, mai fermavano il suo sguardo che pareva scorrere sulle sabbie del deserto. Invece, una foglia che ingiallisse su un ramo, una piuma che si impigliasse ad una tegola, non gli sfuggivano mai: non c’era tafano sul dorso d’un cavallo, pertugio di tarlo in una tavola, buccia di fico spiaccicata sul marciapiede che Marcovaldo non notasse, e non facesse oggetto di ragionamento, scoprendo i mutamenti della stagione, i desideri del suo animo, e le miserie della sua esistenza.

    Titolo:Marcovaldo ovvero Le stagioni in città

    Autore:Italo Calvino

    Anno:1963

    IBS

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    CITAZIONE
    Il sottotitolo Le stagioni in città si rifà alla struttura dei racconti, associati ognuno ad una delle quattro stagioni dell'anno. Protagonista comune a tutti i racconti è Marcovaldo, un manovale con problemi economici, ingenuo, sensibile, inventivo, interessato al suo ambiente e un po' buffo e malinconico.

    I racconti sono ambientati in una grande città imprecisata: anche se l'autore non ne fa il nome, potrebbe essere Milano o molto più probabilmente Torino, dove Calvino ha lavorato per molti anni. Questa città è simbolo di ogni città, con cemento, ciminiere, fumo, grattacieli e traffico, e Marcovaldo ne è il Cittadino per antonomasia. Anche la ditta Sbav, presso cui Marcovaldo lavora, è la Ditta per eccellenza, simbolo di tutte le ditte, e proprio per questo non si sa né cosa vi si produca, né cosa vi si venda, né il contenuto degli imballaggi che il protagonista sposta e trasporta tutto il giorno.

    Le avventure che si susseguono mostrano come la società delle città moderne possa arrivare ad influenzare le persone ed il loro rapporto con la natura.

    Devo ammettere che sono un'amante dei libri di Calvino...
    Tuttavia questo amore nasce proprio da questo libro...
    L'ho conosciuto da molto piccolo, l'ho riletto da un pò meno piccolo, e continuo a rileggerlo ancora oggi...
    Ad ogni rilettura elementi nuovi mi saltano all'occhio e me lo fanno riscoprire...
    Un bambino lo trova divertente, ma non si accorge di avere di fronte la storia di un'epoca a lui molto vicina ma allo stesso tempo lontanissima... Non se ne accorge, ma ma lei è lì, che comincia a farsi conoscere...
    Un ragazzo che la legge ne afferra i lati comici, ma comincia anche ad afferrarne i lati grotteschi e malinconici...
    Da adulti si capisce la profondità del testo: i problemi di un epoca, lo scontrarsi con le nuove realtà, o magari con quelle vecchie, ...
    Lo reputo un libro completo, e di conseguenza necessita di una lettura completa e graduale...
     
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    Calvino piace moltissimo anche a me.... e anche io mi ci sono avvicinata da piccola, e poi lo sto pian piano riscoprendo adesso.
    ho riletto le avventure di marcovaldo sui racconti, mi piace troppo questo personaggio : D
     
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  3. Fa}
     
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    CITAZIONE
    Libretto agile, pubblicato per la prima volta nel 1963, è una raccolta di venti novelle, tutte incentrate sulla figura di Marcovaldo, un manovale che vive in una città industriale, ma che si ostina a ricercarvi instancabilmente un angolino di natura. Una lettura leggera, piacevole, direi quasi "estiva", ma che nasconde una grande riflessione sulla situazione umana, costretta a fare i conti con un ambiente spesso troppo aggressivo, capace di schiacciare ogni suo anelito verso il ritorno ad una condizione più "naturale", originaria.

    Il ritmo della narrazione è scandito dal susseguirsi delle stagioni, il cui ciclo si ripete per cinque volte in tutto: in questo lasso di tempo Marcovaldo è colto nei suoi vari tentativi di rincorrere questa tanto bramata dimensione naturale, che diventa una vera e propria velleità, un'utopia che puntualmente viene delusa. Gli "incontri" che egli fa con le forme di vita animale e vegetale finiscono tutti verso un inesorabile scacco. C'è ironia leggera, piacevole, sottilmente amara... un personaggio un po' sfortunato potremmo definirlo, una figura che attira su di sé tutta la nostra simpatia e un pizzico di pietà e di commozione per la sua sorte che è in fondo un po' anche la nostra. Tra cemento, asfalto e giardini pubblici, dedicandoci alla lettura di queste pagine potremmo forse trovare anche il modo di sorridere sulla nostra vita e di osservarci un po' dal di fuori.
    Calvino ha così voluto apporre non solo la sua critica alla civiltà industriale, ma allo stesso tempo ha sancito anche l'impossibilità di tornare indietro, di regredire verso una società più vicina alla Natura e, sotto un certo punto di vista, più umana. Una lettura che ben si adatta a tutti, grandi e piccoli: non è mai troppo tardi per scoprire le note preziose dello stile semplice e scorrevole di Calvino, uno tra i più grandi esponenti della letteratura contemporanea.

    www.iviandantidellamore.net/LIBRI%28archivio1%29.htm
     
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2 replies since 27/11/2010, 11:53   550 views
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