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Fa}.
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titolo: La fine dell'eternità
autore: Isaac Asimov
anno: 1955
ibs: http://www.ibs.it/code/9788804414513/asimo...nit-agrave.htmlCITAZIONELa fine dell'eternità (The End of Eternity) è un romanzo di fantascienza di Isaac Asimov del 1955.
Il romanzo fu pubblicato in italiano il 23 febbraio 1956 nella collana fantascientifica Urania (n. 119); viene ristampato nella stessa collana nel 1971 (n. 572). Nel marzo del 1982 venne riproposto nella collana Classici Urania (n.60).
Non è ambientato nel ciclo della Fondazione né fa parte delle sue storie sui robot positronici. Tuttavia il romanzo, come e ancora più di Nemesis, ne costituisce il presupposto narrativo ed è anzi la chiave di volta dei successivi cicli di romanzi asimoviani.
Il romanzo è incentrato sul tema del viaggio nel tempo e i suoi paradossi, non disdegnando una forte caratterizzazione dei personaggi e uno sfondo sentimentale che tuttavia è parte centrale dell'intreccio.
wikipedia
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Elianto782.
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lo leggerò quest'anno ^^ dicono sia la sua opera migliore... . -
Elianto782.
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Finito! bello, ma ha scritto di meglio Ormai, per quanto mi riguarda, leggere Asimov è come leggere King: ogni volta è come tornare a casa, sai sempre cosa aspettarti e non hai mai paura di trovare brutte sorprese. Non è un caso che, da quando ho scoperto il Maestro, ho letto in poco meno di un anno ben nove romanzi, e che romanzi!
Tornando all'oggetto di questa recensione: non mantiene le promesse e premesse iniziali, complice la grande attesa che aveva per me leggere questo libro, ma è comunque un ottimo romanzo, soprattutto in collegamento con i vari cicli di Asimov: un altro parallelismo con King è appunto, e nei romanzi legati alla Torre Nera è ancora più palese, che certi concetti e azioni collegano le storie narrate nelle sue opere rendendo così i romanzi sempre più affascinanti, mano a mano che si va avanti con la sua bibliografia e con i suoi cicli. La struttura del romanzo e i particolari della società che in esso vive è allo stesso tempo precisa e geniale, senza diventare noiosa e pedante: certi scribacchini dovrebbero imparare che lo stile aulico è nulla senza la sostanza e Asimov ci insegna che i concetti hanno la precedenza su tutto, esponendoli con semplicità ed eleganza e di questo gli siamo grati Lasciamo agli scribacchini l'autoglorificazione per aver messo in croce decine di termini ricercati senza dire nulla.