American Psycho

~ Bret Easton Ellis

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    Bret Easton Ellis - American Psycho
    Sotto il titolo in copertina nell'edizione dell'Einaudi vi è scritto " Un romanzo insieme terribile e comico". Visto che abbiamo parlato degli anni '80 prettamente in ambito musicale ecco un libro che tratta altri aspetti generali della società di quei tempi e la mentalità dei giovani.
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    http://www.einaudi.it/libro/scheda/(isbn)/...american-psycho
    Prezzo: 9,00-11,00 E
    CITAZIONE
    Patrick Bateman è giovane, bello, ricco. Vive a Manhattan, lavora a Wall Street, e con i colleghi Timothy Price, David Van Patten e Craig McDermott frequenta i locali piú alla moda, le palestre piú esclusive e le toilette dove gira la miglior cocaina della città, discutendo di nuovi ristoranti, cameriere corpoduro ed eleganza maschile. Secondo Evelyn Richards, la sua giovane, bella e ricca fidanzata, Patrick Bateman è «il ragazzo della porta accanto». Ma la vita del protagonista di American Psycho è scandita da altre ossessioni. Riuscire a prenotare un tavolo al Dorsia, il carissimo ristorante frequentato dal suo idolo Donald Trump, ad esempio. Saperne di piú sul misterioso portafoglio Fisher, gestito da quella volpe di Paul Owen. Restituire le videocassette prese a nolo, tra cui quella di Omicidio a luci rosse, affittata trentasette volte di seguito. E non perdere neppure una puntata del Patty Winters Show. Inoltre, quando le tenebre scendono su New York, Patrick Bateman, il ragazzo della porta accanto, si trasforma in un torturatore omicida, freddo, metodico, spietato. Al punto da incarnare l'orrore. Con American Psycho, romanzo insieme terribile e comico, Bret Easton Ellis ha scritto il libro che meglio di ogni altro racconta gli anni Ottanta. Un decennio che, ora lo sappiamo, non è stato semplicemente una parentesi, ma l'inizio di qualcosa. Cosí, questo viaggio senza ritorno nella follia e nella spersonalizzazione a base di immagini patinate e ultraviolenza non ci parla solo di un «eroe» e del suo tempo, ma finisce per rappresentare noi stessi e i nostri giorni. E anche quelli che verranno.

     
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    Titolo: American Psycho
    Titolo originale: American Psycho
    Autore: Bret E. Ellis
    Anno di pubblicazione: 1991
    Anno di pubblicazione in Italia: 1995
    Editore: Einaudi
    Pagine: 522
    Prezzo: 13.00 €
    ISBN: 9788806174040
    Trama
    Patrick Bateman è giovane, bello, ricco. Vive a Manhattan, lavora a Wall Street e con i colleghi Timothy, David, Patten e Craig, frequenta i locali più alla moda, le palestre più esclusive e le toilette dove gira la migliore cocaina della città, discutendo di nuovi ristoranti, cameriere corpoduro ed eleganza maschile. Ma la sua vita è ricca di particolari piuttosto inquietanti e quando le tenebre scendono su New York, Patrick Bateman si trasforma in un torturatore omicida, freddo, metodico, spietato.

    Adattamenti: Nel 2000 è uscito l'omonimo film diretto da Mary Harron per la Universal Pictures, con Christian Bale nella parte di Bateman.
    Fonti: webster
     
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    Lo lessi nel '95... e ricordo che lo trovai pesante e noioso. Non tanto per le descrizioni dettagliate degli omicidi e delle sevizie varie (era un periodo dove andavano di moda libri simili e questo era uno dei tanti), quanto per la pedanteria del protagonista sulle descrizioni do cosa mangiava/vestiva/beveva/ascoltava/tutto... noioso al punto che pure i crimini erano noiosi.

    Mi annoiò tanto che non ho mai più letto nulla di Ellis.
     
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    allora meno male che l'ho recuperato gratis XD
     
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    Magari a te piace... io, a quei tempi, ero un po' in overdose da thriller sanguinolenti.
     
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    vedremo, l'ho inserito nella sfida dell'alfabeto e in quella dei libri al cinema
     
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    detto anche l'impanicato

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    CITAZIONE (taksya @ 7/4/2013, 18:48) 
    Lo lessi nel '95... e ricordo che lo trovai pesante e noioso. Non tanto per le descrizioni dettagliate degli omicidi e delle sevizie varie (era un periodo dove andavano di moda libri simili e questo era uno dei tanti), quanto per la pedanteria del protagonista sulle descrizioni do cosa mangiava/vestiva/beveva/ascoltava/tutto... noioso al punto che pure i crimini erano noiosi.

    Mi annoiò tanto che non ho mai più letto nulla di Ellis.

    Purtroppo non posso discostarmi troppo da questa opinione.
    Credo che il problema fondamentale di questo (romanzo? raccoglitore di aneddoti?) sia l'equilibrio. Più di cinquecento pagine senza un filo conduttore che le colleghi sono difficili da assorbire. Pensate di leggere una bacheca social degli orrori ante litteram, in cui il nostro sanguinario yuppie racconta con la medesima dovizia di particolari tanto i vestiti indossati da tutti i commensali a cena quanto le sevizie inflitte alle sue vittime. Per le prime duecento pagine, diciamo, può essere interessante, può anche esprimere con puntualità il concetto di quell'opulenza illimitata, di umanità cinica e disumanizzante e schiava dell'apparenza, il culmine degli anni ottanta nella sua massima espressione di superficialità egocentrica, ma col passare delle pagine diventa soltanto noioso e ripetitivo.
    Il messaggio iniziale viene offuscato dalla sola voglia di scioccare. Ogni pagina mi chiede: Sei scioccato? No? Allora prendo il trapano. E adesso? Allora prendo la sparachiodi. E adesso? Allora mi scopo due puttane e dopo che ho descritto l'amplesso nei minimi particolari le squarto. E così via.
    E alla fine sono scioccato soltanto a causa della noia estrema causata dalla ripetitività delle sue azioni.
    A un certo punto ho sperato che Price fosse un suo alter ego. Quando sparisce Price comincia ad uccidere. Magari Price era la sua sanità mentale, la sua metà che rappresentava il controllo. Ma poi Price ritorna e non cambia nulla e quindi vaffanculo anche al minimo dettaglio in grado di dare un senso logico.


    Alla fine l'unica cosa che mi è sembrata interessante è che tutti questi yuppies erano in grado di distinguere un vestito Armani a 200 metri di distanza, ma non erano in grado di distinguere una persona da un'altra. Molto disumanizzante, rende bene l'idea di una società che vive regolando la propria esistenza sul consumismo e sull'ostentazione. Troppo poco.
     
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    detto anche l'impanicato

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    E comunque io lo toglierei dai thriller e lo metterei in narrativa generale...
     
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