Intervista a Kristle Reed

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    Intervista a Kristle Reed
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    Poco si sa di questa misteriosa giovane autrice, se non che è italiana, "nordica" e meno che quarantenne. Prolifica e molto apprezzata, soprattutto sui circuiti del web, dove sta trovando discreto successo (su Mondo Parallelo la catena di lettura di Aphelion è una di quelle con più utenti), tanto che uno dei suoi romanzi, Pietra, è stato di recente tradotto anche in tedesco e distribuito in Germania.
    Buona lettura!





    * Blog di Kristle Reed

    Libri pubblicati da Kristle Reed:
    "APHELION" Romanzo horror.
    "PIETRA" Romanzo horror.
    "Q.I." Romanzo di narrativa.
    "INCUBI" Raccolta di storie horror/thriller/mistery.
    "MISTERI E LEGGENDE" Raccolta di articoli su misteri, leggende, enigmi, fenomeni paranormali.

    Aphelion
    * Scheda su Altrove
    * Catena di lettura su Mondo Parallelo

    Edited by [[ÿ - 18/1/2011, 11:54
     
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    Intervista a Kristle Reed

    Kristle ha accettato molto ben volentieri di essere sottoposta alle nostre domande, rispondendo in maniera davvero esauriente a tutte le nostre curiosità. Abbiamo parlato dei suoi libri, dei suoi personaggi e di lei...
    Vi auguriamo buona lettura!


    Allora, per prima cosa: Aphelion sembra un film, girato in maniera impeccabile. lo sfondo è riempito fin nei più piccoli particolari.
    come hai fatto?
    che tipo di documentazione c'è dietro? quanto hai lavorato di fantasia?

    Per riportare fedelmente su carta l'atmosfera tutta particolare della New York dei primi del '900 ho dovuto dedicare moltissimo tempo alla ricerca. La storia che avevo in mente richiedeva atmosfere che la Grande Mela moderna non offre più. Ricerche accurate ha richiesto in particolare il Greenwood Cemetery, un luogo che definire semplicemente cimitero sarebbe riduttivo. Ho lavorato di fantasia solo sulla trama e sui personaggi, mentre lo sfondo è il ritratto fedele di ciò che è stato.

    Perché hai scelto di parlare proprio di vampiri? È una tua passione particolare oppure è stato un caso?
    Volevo semplicemente "dire la mia" sui vampiri, tutto qui. Ho voluto aspettare che l'idea giusta arrivasse da sé, un'idea che fosse, per quanto possibile, originale e che potesse dar vita a una storia intrigante.

    Ti va di raccontare un po' la genesi dei personaggi e come si sono ambientati nella storia?
    non so spiegare come nascono le mie storie e, di conseguenza, i personaggi che le animano. Parte tutto da un guizzo dell'immaginazione che arriva quando meno te lo aspetti. Dietro quel guizzo appaiono le sagome dei personaggi, a volte già ben delineati sia fisicamente che psicologicamente, a volte tutti ancora da scoprire. Nel caso di Aphelion i tre protagonisti sono giunti tra i miei pensieri in modo incredibilmente nitido.


    A new york sei mai stata? dove hai preso lo spunto per creare così bene le ambientazioni? (film, libri, cartoline...)
    Non sono mai stata a New York. Anche se l'avessi visitata, non avrei visto quella città che doveva fare da sfondo alla mia storia, così com'era agli inizi del '900. Per poterla vedere com'era allora, ho dovuto fare un tuffo nel passato attraverso una miriade di siti internet saturi di documenti storici, foto dell'epoca, brevi filmati del geniale Edison che in quegli anni faceva le prime "prove tecniche" con preistoriche cineprese. Tutto materiale a dir poco splendido. Ecco, mi sono immersa totalmente in questo tipo di ricerche fino ad avere la sensazione di poter gestire in modo degno la mia storia. Ho studiato divertendomi, con occhi affascinati.

    Che tipo di vampiri sono i tuoi? Ti va di fare un breve excursus sull'essere vampiro in un romanzo di Kristle Reed? Come avviene il "contagio"?si possono trasformare? insomma, una breve guida al vampiro da dove hai preso l'ispirazione per scegliere tra le mille tipologie di vampiri esistenti?
    I miei vampiri sono del tipo classico, il contagio avviene tramite il famoso/nefasto morso sul collo. I miei personaggi sono, prima di tutto, esseri umani e quindi nel passaggio da mortali a immortali conservano intatte le loro caratteristiche psicologiche. Dal mio punto di vista, quindi, non si tratta di un lavaggio del cervello che spazza via tutto ciò che era, bensì di una trasformazione che ogni persona affronta in modo diverso, perchè ogni individuo è un caso a sé stante. I vampiri della mia storia non si possono trasformare, ma ho ritenuto plausibile che il passaggio all'immortalità dovesse comportare un acuirsi dei cinque sensi e anche di un sesto. Dire che nulla mi ha ispirato sarebbe un'ipocrisia, ma ripeto che ho cercato di dar vita a una storia originale. A giudicare dai commenti dei lettori credo di esserci riuscita.

    Quindi i personaggi si muovono da soli all'interno di una cornice prestabilita? O non esiste nemmeno la cornice? Come riesci a organizzare la narrazione?
    Una storia deve per forza avere una cornice, se con questo termine intendi la trama e l'ambientazione. Come dire, lo scrittore deve pur sapere dove sta "andando a parare". Non ho un metodo per organizzare la narrazione, viene tutto da sè. Può capitare che la mia immaginazione subisca uno stop per poi riprendere fluida. Sono cose che variano moltissimo da storia a storia.

    Parlando più in generale, come è Kristle Reed come scrittrice?
    Quanto di te metti nei tuoi libri?

    Come scrittrice Kristle Reed è dotata di un feroce spirito di autocritica. Cerco la precisione in ogni dettaglio, la musicalità in ogni frase. Pretendo da me stessa il massimo mentre scrivo, e non smetto di lavorare al testo finchè non avverto una genuina soddisfazione. Nulla è perfetto, tutto è migliorabile. Le mie storie contengono molte riflessioni personali che cerco di amalgamare con le vicende che vado narrando, in modo da non spiattellare le mie idee in faccia al lettore in modo asettico. Altri pensieri sono invece il frutto del mio immedesimarmi in ciascun personaggio.

    Quando ti vengono in mente i tuoi personaggi, in genere, quanto ci metti a renderti conto che sono quelli che fanno per te?
    Di solito i protagonisti arrivano a braccetto con la trama, ed entrambi sono passibili di correzioni e aggiustamenti. Non ho un modo per capire se i protagonisti "fanno per me", ma quasi sempre avverto una vibrazione energetica molto forte che mi arriva da quelle magiche creature arrivate dal nulla.

    Hai mai scartato una storia, una divagazione, un personaggio minore, che ora continua a tormentarti?

    Di storie e personaggi che ho scartato e che continuano a tormentarmi ne ho a bizzeffe! Stanno lì, abbozzi di persone, spunti e incipit sospesi nel tempo, in attesa di sbocciare in storie complesse e personaggi ricchi di sfaccettature.

    Pensi che riusciranno mai ad uscire dall'ombra?

    Alcuni resteranno per sempre nell'ombra perchè continueranno a convincermi poco e a non coinvolgermi visceralmente.

    C'è qualche personaggio a cui ti senti legata in particolar modo?

    Un personaggio che mi ha costretta a un viaggio psicologico particolarmente impegnativo è stato Goran, uno dei vampiri di Aphelion. Avrà un posto speciale nel mio cuore per sempre.

    C'è qualche sguardo esterno che ha accesso ai libri in fieri? Chi sono i tuoi primi lettori?

    Non gradisco che sguardi esterni leggano la storia che sto scrivendo finchè non è finita, men che meno se si tratta di sguardi di amici o parenti. Quando sono soddisfatta del lavoro, lo do subito in pasto ai lettori e attendo il loro giudizio imparziale e giusto.

    Ti va di accennare una breve storia sulla tua "vocazione"? Come hai scoperto di essere una scrittrice?

    Non l'ho scoperto, è una cosa che è nata ed è cresciuta con me. È nella natura di ciascun essere umano venire al mondo con una specifica abilità. Nel mio caso si è trattato della scrittura. La fantasia e l'immaginazione hanno trovato il giusto canale attraverso cui esprimersi.

    Se non fosse stata la scrittura, allora avremmo una Kristle Reed pittrice? In fondo il tuo modo di narrare è molto visivo.

    La pittura è l'unica forma d'arte con cui non mi sono cimentata. Per il resto ho provato a fare un po' tutto: suonare uno strumento, disegnare, fotografare, cantare. Qualsiasi mezzo artistico va benissimo per esprimere le proprie emozioni. L'unico tipo di "pittura"a cui mi sono avvicinata è stata quella della decorazione di maschere veneziane, ma mi rendo conto che, a ben guardare, c'entra ben poco con la pittura.

    E ancora: com'è il tuo rapporto con gli editori? Come ti sei imposta? Hai qualche consiglio da dare agli scrittori emergenti?

    Sono stata pubblicata da piccoli editori con cui mi sono trovata abbastanza bene. Ho cercato di farmi notare dai lettori nei modi più classici: creando booktrailers che invitassero alla lettura dei miei romanzi, regalando molte copie per far conoscere il mio stile, diffondendone alcune tramite il bookcrossing, creando un mio blog e tanto altro. Internet offre una vasta gamma di occasioni per farsi conoscere come artisti. Non ho consigli da dare, poichè anche io, in fin dei conti, sono ancora una scrittrice emergente. Forse posso dare un piccolo avvertimento: state alla larga dagli editori a pagamento.

    È cambiato qualcosa dopo che hai pubblicato i tuoi libri? In che modo?

    È cambiato ben poco dopo la pubblicazione dei miei libri, nel senso che i piccoli editori non possono, ahiloro, vantare una distribuzione a livello nazionale, e quando non si può contare su questa cosa che io reputo basilare, si resta sempre a livello medio-basso (sto parlando di popolarità). Se non sei nelle librerie di tutta Italia, diventa cento volte più difficile farsi conoscere. Non sto denigrando nessun editore, per carità, ma questo resta un fatto innegabile.

    Ma ora ti stai muovendo per cercare un editore un po' più grande?
    Sì, sto aspettando una risposta da un editore, ma non ne voglio parlare troppo per scaramanzia.

    Kristle Reed è un nick per attrarre lettori o per "nascondere" la tua vera identità?
    Ho scelto un nome de plume anglosassone per spiccare, per quanto possibile, all'interno della lunga lista di scrittori esordienti/emergenti come me. Ma anche per un eventuale "sbarco" all'estero, cosa che si è recentemente verificata con la pubblicazione di uno dei miei romanzi ("Pietra") in Germania.

    Come sei arrivata alla pubblicazione del libro in Germania?

    È nato tutto dalle mie ricerche in rete. Ho trovato questa casa editrice capitanata da un italiano (che già conoscevo sotto le vesti di scrittore) e ho deciso di inviargli il manoscritto di "Pietra". Gli è piaciuto ed eccoci qua.

    Kristle, come lettrice, che tipo è?

    In una parola: esigente. Così come sono ipercritica riguardo il mio stesso scrivere, leggo con occhio attento, molto attento. Con questo non voglio dire che mi perdo il piacere di una visione da semplice lettrice, ma rimane il fatto che essendo io stessa un'autrice, pretendo molto dagli altri colleghi scrittori, siano essi famosi o meno. Mi incantano quegli scrittori capaci di ciò che io chiamo "musicalità" delle frasi, ovvero di quei testi che scivolano via sotto l'occhio con facilità, senza far perdere il filo del discorso e senza far rallentare il flusso della storia. Nessuno meglio di chi scrive sa quanto lavoro c'è dietro una frase ben riuscita.



    SPOILER (click to view)
    Intervista raccolta da Yelena a giugno/luglio 2010
    quipotrete trovare il testo integrale dell'intervista, chiedete l'abilitazione per leggerlo.
     
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