Il cimitero di Praga

~ Umberto Eco

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    Titolo: Il cimitero di Praga
    Autore:Umberto Eco
    Anno: 2010
    Editore: Bompiani
    Pagine:523
    IBS
    CITAZIONE
    Trent'anni dopo "Il nome della rosa" Umberto Eco torna in libreria con un nuovo giallo di ambientazione storica. Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, il falso bordereau di Dreyfus per l'ambasciata tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come "I protocolli dei Savi Anziani di Sion", che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi nella Parigi della Comune, orrendi ritrovi per criminali che tra i fumi dell'assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo materiale per un romanzo d'appendice di stile ottocentesco, tra l'altro illustrato come i feuilletons di quel tempo. Un particolare: eccetto il protagonista, tutti i personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi. Accade però che, tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, l'unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti.

    ........curiosità smodata.

    Edited by °Ln - 2/3/2023, 16:22
     
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    Il periodo non è tra i miei favoriti... ma sono molto curiosa anche io.
     
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    Non sapevo che fosse uscito.... A me Eco sta sulle scatole.
     
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    io ho letto solo poca saggistica e sono curiosa =)
     
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    Mi ispira.. ma aspetto un'edizione mooolto più economica.
     
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    L'ho acquistato proprio in questi giorni
    (ho approfittato di un ottimo prezzo: € 6,50! *.*)

    Ho voluto dare un'altra possibilità a Eco: dopo il meraviglioso "Nome della rosa", pensavo in un altro capolavoro con "Baudolino", e invece...
    Vedremo con questo... :)

     
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    6.50...???
    così poco???
    io attendo l'edizione economica....
     
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    CITAZIONE (K.E.R @ 28/11/2010, 14:43) 
    6.50...???
    così poco???
    io attendo l'edizione economica....

    Si ho trovato un'ottima offerta sul sito ComproVendoLibri :)

     
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  10. Fa}
     
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    http://gruppodilettura.wordpress.com/2011/...-eco/#more-6857

    CITAZIONE
    Il cimitero di Praga e la deriva scettica di Umberto Eco
    Postato il 13 gennaio 2011 da theleeshore

    Garibaldi è un ingenuo omuncolo dalle gambe storte, Mazzini un massone inveterato dedito a chissà quali riti massonici, Nievo un piagnucoloso depresso e Freud un apprendista stregone che riesce a far fortuna grazie all’utilizzo della cocaina nelle pazienti isteriche.

    Certo, ci sta in un’epoca in cui Bondi è il ministro dei beni e delle attività culturali e la Gelmini ministro dell’istruzione. Che burlone, Eco. Non c’è libro in cui l’autore abbia maggiormente gabbato i suoi lettori.

    La struttura narrativa si avviluppa sul concetto del complotto creando una spirale da cui il lettore non esce mai: gesuiti, massoni, ebrei. Ma si va avanti e indietro nel tempo e quindi anche templari, bonapartisti, fourieristi, comunisti (e come potevano mancare? I più citati cospiratori della nostra era politica) e satanisti di tutte le specie. Mancano solo la Spectre e i dianetici e poi ci sono tutti. La storia è sempre quella: la conquista del mondo attraverso il controllo del potere economico e la sottomissione degli altri popoli.

    Il protagonista: sono due anzi no, è uno solo. Capitan Simonini e l’abate Dalla Piccola sono solo due livelli di narrazione giustapposti (due diari che si intersecano, come in un’illustrazione di Escher). Il vero e unico protagonista sono i servizi segreti: piemontesi, francesi, russi e chi più ne ha, più ne metta. Parafrasando Tolstoj, sono loro il vero motore della storia (di questa, narrativa e di quella, reale). I governi passano, i servizi restano. Come fa dire Eco a Rachkovkij del servizio segreto imperiale russo a pagina 398:

    “Non bisogna mai servire il proprio padrone attuale, imparatelo, bensì prepararsi per quello successivo”

    Putin ne sarebbe orgoglioso.

    Lo stile: l’amore per gli elenchi presente in Eco lo conosciamo tutti. Ma mentre nel Nome della rosa la scrittura fluviale ed elencativa era funzionale alla narrazione, oltre che fedele al ritmo medievale, nei Il cimitero di Praga perde il suo effetto catartico, che invece trascolora in pura ripetizione. Qui il fine non è arrivare (da laici o da credenti) a Dio. Ma alla ragion di stato, direte voi. Eh no. Perché qui entra la deriva scettica di Eco. Non c’è più nessuno Stato, né un popolo né eroi. Tanto meno verità assolute. Tutto si compra, tutto si falsifica, ognuno può essere screditato, calunniato, diffamato.

    Così Garibaldi, Mazzini, Nievo possono diventare nani sulle cui spalle noi, miseri spettatori, possiamo camminare nel presente.

    Guardare la storia dal buco della serratura è senz’altro una tentazione comprensibile nel voyeurismo cultuale diffuso, allora come oggi (eh sì, il Grande Fratello non ha inventato nulla: basterebbe ricordarsi di quel miserabile libricino di Ranieri sulle idiosincrasie di Leopardi o di quella biografia – seppur di ben altro respiro – di Natalia Ginzburg sulle miserie del Manzoni).

    Ma certamente non da te, caro Eco. Quindi, abbandona la deriva scettica e torna a scrivere libri per noi, che siamo lettori, non spettatori. Magari ti divertirai di meno, non potrai parlare di cocaina con Freud, mangiare i cannoli con Nievo o sorbire brodo di tartarughe con Dumas.

    All’astuzia vorace di Simonini preferiamo l’arguzia tagliente di Guglielmo da Baskerville

    Tanto il nome della rosa è costruito sulla verità (tutta la cosmologia del romanzo tende alla rivelazione finale) quanto Il cimitero di Praga è strutturato sulla menzogna: in un processo di screditamento continuo (i vari Feltri e Farina del nostro tempo appaiono dei dilettanti al confronto di Simonini), ci sono tante verità da non essercene più nessuna. Eppure, nel 1983 avevi scritto nelle postille:

    “Solo noi monaci di allora sappiamo la verità ma, a dirla, talora si viene portati al rogo”.

    Che peccato che non te lo ricordi.

     
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  11. Raphsody
     
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    Questo libro mi incuriosisce molto,adoro lo stile di Eco. Nei prossimi giorni spero di riuscire a fare una capatina in libreria per fare "rifornimento" :D
     
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    Appena iniziato ma e' favoloso!
    Si mangia finalmente alla grande!
    Cucina francese e piemontese per ora.
    Sublimi descrizioni di bolliti e bagna cauda.
    Ricette e nomi di delizie ignote francesi...

    Apparte quello, per ora di Praga manco l' ombra.
    Solo Torino e Parigi.
    Eppoi si odiano tutti, ma proprio tutti: preti, massoni, gesuiti, ebrei, cattolici, cristiani, musulmani, sanculotti, realisti, papisti, comunisti (ma quando ha vissuto Marx?), psichiatri, freudiani, magnetisti, ipnotisti,e molti altri...

    Ricettina: La finanziera "... una sinfonia di creste di gallo, animella, cervella e testicoli di vitello, filetto di manzo, funghi porcini, mezzo bicchiere di marsala, farina, sale olio e burro, il tuto reso asprigno da un' alchemica dose di aceto..."

    Mitica la descrizione delle salsine per i bolliti... :clap:

    ... e siamo solo all' inizio!! ;) :P

    Umberto Eco - Il cimitero di Praga.
    Bello, bello , bello.
    Eco e' un grande.
    Potrebbe essere uno dei capolavori assoluti della letteratura.
    Ma...
    Il nome della rosa e' migliore.
    Eppoi c'e' una sensazione sottile che mi ha pervaso durante la lettura.
    Un dubbio.
    Perche' Eco ha scritto questo libro? Adesso...

    Di cosa parla? Della genesi taroccata del "Protocollo dei savi di Sion".
    Considerata la base teorica su cui Hitler ha elaborato l' olocausto.

    Per inciso anche in uno dei raccontini di Buzzati, Dolfi, si parla della genesi del delirio di Adolf...

    In pratica la storia d'Italia e Francia, dal 1850 e il '900.
    Bellissimi i riferimenti ai vari personaggi realmente vissuti: da Nievo, a Garibaldi, a Marx , a Freud, a Deyfuss e molti altri.

    Con degli incisi enogastronomici davvero pregevoli.
    Quasi un capolavoro ma...

    Leggendo come si taroccavano dossier, purtroppo il contingente lurido politicante dei feltri, dei betulla, del metodo Boffo, mi ha tolto un po' il piacere dell' assoluto storico.

    Comunque serie A. Voto 9.
     
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    CITAZIONE (Fa} @ 19/1/2011, 12:36) 
    Certo, ci sta in un’epoca in cui Bondi è il ministro dei beni e delle attività culturali e la Gelmini ministro dell’istruzione. Che burlone, Eco. Non c’è libro in cui l’autore abbia maggiormente gabbato i suoi lettori.

    Tanto il nome della rosa è costruito sulla verità (tutta la cosmologia del romanzo tende alla rivelazione finale) quanto Il cimitero di Praga è strutturato sulla menzogna: in un processo di screditamento continuo (i vari Feltri e Farina del nostro tempo appaiono dei dilettanti al confronto di Simonini), ci sono tante verità da non essercene più nessuna.

    E' esattamente la muffa del contingente di cui parlavo.
    Ma ora questi esseri mediocri stanno solo cercando il prossimo culo da leccare.
    Forse letto adesso meriterebbe un 10. :=):
     
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    detto anche l'impanicato

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    CITAZIONE (Fa} @ 19/1/2011, 11:36) 
    http://gruppodilettura.wordpress.com/2011/...-eco/#more-6857

    CITAZIONE
    Il cimitero di Praga e la deriva scettica di Umberto Eco
    Postato il 13 gennaio 2011 da theleeshore

    Garibaldi è un ingenuo omuncolo dalle gambe storte, Mazzini un massone inveterato dedito a chissà quali riti massonici, Nievo un piagnucoloso depresso e Freud un apprendista stregone che riesce a far fortuna grazie all’utilizzo della cocaina nelle pazienti isteriche.

    Certo, ci sta in un’epoca in cui Bondi è il ministro dei beni e delle attività culturali e la Gelmini ministro dell’istruzione. Che burlone, Eco. Non c’è libro in cui l’autore abbia maggiormente gabbato i suoi lettori.

    Io non ho trovato alcuna deriva scettica di Eco in questo libro, sarebbe forse da leggere con più attenzione prima di sparare recensioni in questo modo.

    Mi sembra sullo stesso filone del Pendolo, Eco gioca con i falsi storici e si diverte talora a smascherarli, talora a utilizzarli per mettere insieme una trama.
    In questo caso c'è da parte sua la dimostrazione di come sia stato facile alimentare l'odio verso gli ebrei, ma anche verso la massoneria o i gesuiti, o chiunque potesse essere considerato diverso o quantomeno un obiettivo adeguato per i vari servizi segreti delle varie nazioni (che a informarsi bene erano molto attivi in quel periodo storico, a livelli da guerra fredda) producendo documenti falsi, inventando storie di sana pianta, creando e accrescendo paura e pregiudizi. D'altronde il nome del protagonista "Simonini", come spiegato anche nel libro, è la perfetta anticipazione di ciò che sarà: San Simonino (che poi non era santo davvero) è stato il baluardo dell'antisemitismo sin dal Medioevo, fino a quando qualche decennio fa la chiesa di Roma è stata costretta a ritirarne la beatificazione.

    Un libro da leggere con cognizione di causa e con conoscenze storiche, o quantomeno con la mente aperta e la voglia di studiare e approfondire gli argomenti che mano mano vengono fuori, non con lo scetticismo che, questa volta sì, anima il lettore benpensante che ha paura di qualsiasi cosa non sia la verità storica che gli hanno propinato dalla prima elementare in poi.

    Guai a toccare il mito di Garibaldi, per l'italiano medio un eroe da Marvel, o del patriota Mazzini, quali fossero non persone, non esseri umani, ma idoli intoccabili, punti fermi nella linea della vita, verità storiche inconfutabili come la scoperta dell'America.
    E così viene utilizzata la storia, come se fosse qualcosa di solido, di matematico, non una creazione umana, non un gigantesco puzzle costruito da esseri umani che ingannano, uccidono, falsificano, intrigano, alimentano l'odio e distruggono il prossimo per mero tornaconto personale di tipo economico o politico o a volte soltanto per divertimento.

    Ma poi: "Non c’è libro in cui l’autore abbia maggiormente gabbato i suoi lettori."... wow sconsiglio la lettura di libri col narratore inaffidabile a questo punto :D
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Ci ho messo un'infinità di tempo a leggerlo perché in fondo... non mi è piaciuto.
    Non so se per l'ambientazione, se per una scrittura che non mi ha colpito, se perché non era abbastanza accattivante e ci sono cascata con tutte le scarpe. E' che la storia, in sé, proprio non mi ha preso. L'ho trovata lunga, ripetitiva, prolissa. Ci sono rimasta molto male perché altro di Eco mi è piaciuto, che fossero romanzi (Il nome della rosa e Il pendolo di Focault rimangono tra i miei preferiti in assoluto) o saggi (che ho letto spesso e volentieri, e che ho trovato ben più scorrevoli di questo romanzo!).
    Mi sento abbastanza lontana dal periodo storico raccontato e mi sento anche lontana dalle polemiche politiche del periodo in cui è stato pubblicato, anche se tutto sommato penso che sia cambiato poco. Eppure, ciononostante, sebbene sia sempre attuale e adatto per tutte le stagioni, non sono riuscita ad apprezzarlo.

    Ci devo pensare.
     
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14 replies since 2/11/2010, 13:19   143 views
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