Claudia De Lillo

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    Claudia de Lillo

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    Milanese, 38anni, autrice del blog www.nonsolomamma.com/ che dagli esordi è arrivato ad avere oltre 3000 visite al giorno.
    Questo è quello che scrive di se stessa:

    sono elastigirl ma per vivere faccio la giornalista.
    ho tre hobbit, di sesso maschile, uno grande di sette anni, uno piccolo di quattro e uno minuscolo arrivato a dicembre e un marito part-time perché buona parte del suo tempo sta a londra dove lavora (e dove probabilmente ha una vita parallela con un'altra moglie e altri figli...).
    viviamo a wisteria lane che poi è il posto dove abitano le casalinghe disperate, dove si incontrano l'idraulico figo, la vicina sciantosa e stronza, il padre psicopatico, il figlio disturbato, l'adolescente inquieta e via così.


    Sul blog racconta la sua vita familiare e lavorativa, e si racconta, con un tono canzonatorio e autoironico che ce la fa sentire così vicina. Da questo blog nel 2008 è stato tratto un libro, pubblicato da Tea, e a breve vedrà le stampe NONSOLODUE, il sequel in cui si racconta la venuta al mondo del terzo pargolo.



    * www.nonsolomamma.com/
    * Nonsolomamma su Altrove

    Edited by La Vita Altrove - 20/10/2010, 13:31
     
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    Intervista a Claudia de Lillo (Elastigirl)

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    Elastigirl, al secolo Claudia De Lillo, una delle blogger più amate, a giugno/luglio ha risposto alle nostre domande. Ha parlato di sé, del suo blog, del suo lavoro e ci ha anticipato un progetto che nel frattempo è uscito: il secondo libro estratto dal blog.
    Buona lettura



    Allora, per cominciare. So che è la domanda più scontata del secolo, ma com'è nata l'idea del blog?
    L'idea del blog è nata quando sono tornata dalla mia seconda maternità: avevo un bimbo di cinque mesi e uno di tre anni e volevo raccontare la folle vita di una mamma che lavora e che si divide tra ufficio e pannolini. In realtà, facendo la giornalista finanziaria ed essendo per lavoro costretta in temi piuttosto aridi, avevo voglia anche di mettermi alla prova in una scrittura più libera e ludica.

    Non si dice per quale giornale lavori, ma come l'hanno presa i tuoi colleghi quando hanno scoperto del blog? E del libro (a parte il tuo capo, che se non ricordo nemmeno lo sapeva quando è uscito!)?

    Ho sempre cercato di tenere separati il mio lavoro di giornalista finanziaria e la mia attività di blogger. Pertanto non ho mai fatto annunci in redazione relativi all'esistenza del blog o alla pubblicazione del libro. Naturalmente né uno né l'altro sono un segreto, pertanto alcuni colleghi, quando hanno saputo della mia attività parallela sono stati molto incoraggianti e divertiti, altri hanno semplicemente fatto finta di nulla, il che non mi dispiace affatto.

    Rispetto ai primi post il tuo stile si è evoluto, hai "mascherato" un po' la realtà, le motivazioni mi sembrano evidenti, ma ti va di parlarne brevemente?

    Quando è nato il blog, come accade a tutti i blog neonati, non lo leggeva nessuno e io avevo deciso di non rivelare la sua esistenza alla mia famiglia e ai miei amici perché non volevo essere condizionata da lettori a me vicini e volevo che la mia "creatura" crescesse con le sue gambe, sempre che avesse le carte per crescere. Scrivevo pertanto tutto quello che mi veniva in mente, in modo leggero e un po' incosciente. A poco a poco, senza che nemmeno io me ne sia resa conto, si è creata intorno al blog una comunità di lettori sempre più numerosa e da questo sono derivate maggiori responsabilità, maggiori rischi di urtare la sensibilità altrui e una maggiore esigenza di proteggere il mio privato. Da qui l'esigenza di filtrare la mia realtà.

    E sei davvero così? In grado di trovare il lato ironico anche nelle situazioni apparentemente disastrose?

    Elastigirl è molto più lieve di me, riesce a sdrammatizzare ogni situazione. Io sono più aggrovigliata di lei, più problematica, più nevrotica e probabilmente molto meno divertente. Tuttavia un approccio positivo e ironico alla vita ci accomuna, insieme alla capacità di non prenderci mai molto sul serio.

    Direi che sono qualità essenziali, o si rischia di impazzire! Come ti definiresti come mamma? A parte l'amore fortissimo che ti lega al micro hobbit, pensi di essere cambiata molto tra un pargolo e l'altro?

    Mi definirei piuttosto "mamma", nel senso che sono abbastanza protettiva e tendo a coccolare moltissimo gli hobbit. Su alcune cose sono ansiosissima, su altre incosciente. Per esempio uno hobbit che guarda fuori da una finestra aperta al primo piano mi fa venire la gastrite, mentre la canottiera fuori dai pantaloni, l'assenza di cappello e sciarpa in inverno non mi turbano affatto. Tra un pargolo e l'altro si cambia per forza. Sono più sicura di me, più ridanciana e tendo a sdrammatizzare maggiormente il caos. Su alcune cose, inevitabilmente, con tre bambini sei meno puntigliosa e impari a lasciare correre. restano comunque alcuni punti fermi educativi su cui non si transige.

    Che ne dicono gli Hobbit del blog? Ricordo qualche proposta rivoluzionaria, quindi direi che sanno di essere un po' come i super eroi dei fumetti, ma in genere, come la prendono?

    Lo hobbit grande inizialmente era incuriosito, adesso direi che non se ne cura più molto. Sa che esiste un blog ma è abbastanza indifferente. Lo hobbit piccolo a dire il vero non so nemmeno se sappia cosa è un blog e comunque non gliene importa nulla.

    Passo ora un po' al libro: Sul blog ci hai fatto vivere intensamente la trasformazione delle tue parole in carta stampata. Adesso, a distanza di tempo, come vedi quel periodo? Sei ancora in contatto con i signori Elfi?

    Il passaggio dal blog al libro è stata una esperienza bellissima, totalmente nuova, divertente ma anche piena di paure e insicurezze. Certamente mi ha fatto crescere, mi ha insegnato molte cose sul mondo dell'editoria e mi ha obbligata ad affrontare il mio cronico senso di inadeguatezza.
    Con gli elfi sono in contatto costante. E a settembre uscirà un secondo libro :-)

    Notiziona in anteprima! Vita da hobbit parte seconda?

    Sarà una parte seconda, un seguito in cui racconto della follia che ha portato al numero tre.

    Stesso formato? Parti del blog e parti inedite?

    Più o meno stesso formato con alcune parti inedite.

    In che modo il libro ha cambiato il tuo modo di percepire il pubblico? Nel blog, per quanto esistano lettori invisibili, hai la possibilità di un contatto, di spiegarti. Il libro in qualche modo è più distaccato.

    Il libro è molto meno controllabile di un blog e vive di viva propria una volta pubblicato. Non so chi siano gli acquirenti e i lettori del libro e con loro avere uno scambio è praticamente impossibile, a meno che non siano loro a farsi avanti. Il blog è una creatura viva e dinamica, il libro è un'opera compiuta e statica, per quanto più "alta" di un blog. In ogni caso io continuo a sentirmi una blogger e non un'autrice.

    Pensi che ci sia davvero una grande differenza? In cosa riesci a percepirla?

    Io faccio un lavoro molto meno fantasioso e alto di uno scrittore: io non invento ma mi limito a trasformare la mia vita in versione fumetto. Io racconto cose che vivo. Non saprei inventare, né avrei la dedizione e la capacità narrativa per scrivere un romanzo.

    Quindi un'elasti scrittrice la escludi a priori?

    Non la escludo a priori. Diciamo che per diventare elasti-scrittrice nel senso tradizionale del termine ho ancora tantissima strada da fare.

     
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1 replies since 1/10/2010, 09:51   3449 views
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